No percolato. Costituito comitato cittadino per la salute pubblica

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Ieri sera, dopo l’incontro tenutosi presso i locali del Circolo Fenapi Himera, cui hanno preso parte numerosi rappresentanti di gruppi politici e movimenti civici, è stato Costituito il Comitato Cittadino per la Salute Pubblica.
Con un comunicato, il neo comitato spiega le ragioni che hanno portato alla sua nascita e cosa si propone.

“A fronte delle dubbie prese di posizione assunte dall’Amministrazione Comunale, si è ritenuto che, le preoccupanti notizie giunte dalla Guardia Costiera e dall’Arpa circa lo sversamento di liquami altamente inquinanti in mare ad opera della Profineco srl e l’imminente entrata in funzione di un altro impianto che comincerà a smaltire percolato nell’area industriale di Termini Imerese a partire dai prossimi mesi, meritassero un approfondimento e una presa d’atto comune nell’interesse della collettività.

 

Il dovere morale ed etico di chi si propone per andare a rappresentare i cittadini all’interno delle Istituzioni è quello di perseguire il bene comune e di ascoltare ed accogliere le istanze che si sollevano spontaneamente attraverso, movimenti d’opinione, associazionismo etc.. Pertanto, 1) Metteremo in atto tutte le iniziative necessarie al fine di garantire i controlli previsti dalla legge che ad oggi sembrerebbero essere sporadici se non inesistenti, 2) Riteniamo che si debba prendere atto di un’insofferenza diffusa tra i cittadini, peraltro ampiamente e rumorosamente manifestata nei mesi scorsi con le circa 7.000 firme del progetto “si può fare”, nei confronti di un “sogno industriale” che fino ad ora ci ha portato solo devastazione e sussistenza. 3) Nelle prossime settimane i gruppi, partiti e movimenti aderenti al comitato elaboreranno un documento programmatico che verrà sottoscritto ed assunto come impegno comune.

Giulio Ustica, portavoce del comitato,”Grazie a tutti coloro che hanno condiviso il momento di riflessione e partecipato all’incontro. Confido che la nostra iniziativa possa segnare un impegno concreto in direzione di quel cambiamento radicale che da troppi anni la città continua ad invocare a gran voce”.”