Nel nome di Epifanio Li Puma. Al via il secondo campo di volontariato per riqualificare un’area degradata da destinare a “giardino della memoria”

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Sono già arrivati a Raffo, piccolo borgo del comune di Petralia Soprana, i volontari di Legambiente e Libera che daranno vita ad un campo di lavoro per la realizzazione del “Giardino della Memoria” dedicato ad Epifanio Li Puma, sindacalista madonita ucciso dalla mafia nel ’48. All’iniziativa che ha riscosso grandi apprezzamenti, avviata lo scorso anno dalla collaborazione tra il Centro Studi Epifanio Li Puma e il circolo palermitano “L’erbavoglio” di Legambiente, quest’anno si è aggiunta anche l’Associazione Libera.

Un progetto concreto che ha un doppio obiettivo: la riqualificazione di un’area comunale degradata sita alle porte della borgata di Raffo, che è stata utilizzata come discarica, e il ricordo di tante vittime della mafia attraverso la piantumazione di alberi nell’area bonificata che diventerà anche spazio di gioco per bambini. Durante i lavori, eseguiti nella scorsa edizione, sono stati liberati da piante infestanti alcuni alberi di mandorlo che sono stati intestati, dai giovani di Legambiente, a conclusione della loro esperienza, a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Pio La Torre, Peppino Impastato, Giuseppe Di Matteo e Giuseppina Savoca. Il “Giardino della Memoria”mira a trasmettere alle nuove generazioni la conoscenza storica che testimonia il non assoggettamento del popolo siciliano alla mafia. In questo modo il giardino diventa il luogo fisico di memoria e di riflessione, un luogo simbolo per ricordare la figura di Epifanio Li Puma ed altre vittime di mafia dimenticate o meno conosciute. Simbolicamente, in occasione della Festa dell’Albero, gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Petralia Soprana hanno piantato un ulivo intitolandolo a Placido Rizzotto. Continua quindi nella piccola frazione di Raffo la voglia di “memoria” testimoniata dalle tante manifestazioni che vengono organizzate in ricordo di Epifanio Li Puma. Appuntamenti per non dimenticare chi ha avuto tolta la vita per aver osato ribellarsi alla prepotenza, alla violenza e alla mafia. Grazie a questo solco tracciato, negli anni, la piccola frazione è diventata sede di ricordi ma soprattutto centro di riscatto per tanti caduti di mafia spesso dimenticati o rimasti nell’ombra divenendo laboratorio di legalità e di memoria. I volontari che parteciperanno al campo saranno circa una decina provenienti da tutta Italia. Come previsto dal progetto svolgeranno la loro attività per 5-6 ore al giorno e si occuperanno della pulitura dalle erbacce e pietre di tutta l’area comunale che sarà preparata per la piantumazione di alberi. Saranno creati percorsi pedonali con staccionate e saranno collocate panchine tutte rigorosamente in legno realizzate in loco con la collaborazione dei giovani del posto e degli abitanti della borgata di Raffo.