Carabinieri arrestano latitante rumeno e altro giovane connazionale

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I Carabinieri della Compagnia di Petralia Sottana durante i servizi predisposti per il “ferragosto sicuro” hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria Lacatus  Ionut, classe 1990 e Duman Constantin, classe 1993, entrambi  nati in Romania, pregiudicati e residenti a Catania.

Erano da poco passate le ore 23:00 del 15 agosto quando in localià Tremonzelli, proprio all’uscita dell’autostrada Palermo-Catania, i militari impegnati in un posto di controllo intimavano l’alt ad un’auto che stava sopraggiungendo.

 

La vettura alla vista della paletta rallentava immediatamente la corsa e cercava con una manovra di tornare indietro, ma veniva immediatamente bloccata dai Carabinieri. A bordo della vettura vi erano due giovani rumeni che visibilmente nervosi non davano giustificazioni idonee per la manovra azzardata ed ancora destava sospetto l’assenza di qualsivoglia documento di identificazione.

Fatti gli accertamenti sul numero di targa del veicolo, si appurava a vettura risultava essere rubata lo scorso maggio nel comune catanese di Belpasso ed inoltre, a seguito delle perquisizioni personali e veicolare i Carabinieri rinvenivamo tra i sedili anteriori della stessa un taglierino di 15 cm e nel vano bagagli un passamontagna, una tronchesa, una felpa con cappuccio e vari arnesi utili allo scasso.

Pertanto i due rumeni venivano sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per i reati di ricettazione, possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli e per porto di armi od oggetti atti ad offendere.

Ma le sorprese non finivano qui, infatti i due rumeni privi, come detto, di documenti identificativi, venivano sottoposti a rilievi dattiloscopici al fine di accertare la loro identità: infatti mentre i dati venivano confermati per il Duman si accertava che il Lacatus si era presentato con nome e cognome non corrispondenti al vero e pertanto veniva tratto in arresto in flagranza di reato per aver fornito false generalità.

Inoltre lo stesso era ricercato dal maggio 2013 per un’ordinanza di aggravamento del regime cautelare emesso dal Tribunale di Termini Imerese per cui si era reso volontariamente irreperibile dopo una evasione dagli arresti domiciliari ai quali era sottoposto a Catania.

Dopo le formalità di rito i due giovani  sono stati tradotti presso la casa circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.