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Altavilla Milicia, attività congiunta BCsicilia – MASCI Trabia nella Riserva Naturale Pizzo Cane, Pizzo Trigna, Grotta Mazzamuto

BCsicilia di Altavilla Milicia nella domenica del 4 maggio, ha accolto e accompagnato il gruppo del MASCI di Trabia in un’escursione sul monte San Michele e all’interno della Riserva Naturale Pizzo Cane, Pizzo Trigna, Grotta Mazzamuto.

La giornata organizzata dal MASCI, con la guida di Nino Artese, prevedeva una riflessione sulla “Laudato Si”, da condurre a contatto con la natura.

Francesco Migliore, in rappresentanza di BCsicilia di Altavilla Milicia ha guidato il gruppo, illustrando le peculiarità della Riserva, mostrando le aree che sono state oggetto di attenzione e di ricerca da parte del sezione di BCsicilia di Altavilla come la necropoli, il campo di educazione ambientale, grotta Mazzamuto e grotta del Perniciaro, oltre che l’area dei Cavallacci in cui gli operai della forestale hanno ricostruito un antico pagliaio in seguito al rinvenimento, ad opera dei volontari di BCsicilia, di un’antica mannara e dell’adiacente area della casa del pastore.

L’esperienza è stata occasione non solo per fare conoscere e apprezzare il territorio di Altavilla Milicia, per riflettere sulla bellezza del creato, ma anche per intessere rapporti tra gruppi che condividono obiettivi comuni come il rispetto e la tutela dell’ambiente.

Pallavolo. Concluso Trofeo dei Territori Aequilibrium Cup: vincono Messina e Palermo

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Va in archivio l’edizione 2025 del Trofeo dei Territori Aequilibrium Cup, la più importante manifestazione giovanile di pallavolo, patrocinata dall’assessorato regionale allo Sport. Al PalaSport Marzio Tricoli di Cefalù vincono Messina, nel femminile, confermando la vittoria dello scorso anno. La due giorni, dedicata alle rappresentative dei sei comitati territoriali, si rivela una festa dello sport all’insegna dei giovani. Gli obiettivi di Fipav Sicilia sono ampiamenti raggiunti. È stata una grande festa di sport.

FEMMINILE

Grande entusiasmo per la finale, remake della passata stagione. Parte bene Messina, che si porta avanti 8-6. Poi tra le due squadre regna un grande equilibrio, con uno straordinario botta e risposta fino al 15 pari. L’altalena di emozioni prosegue fino al 20-20. Messina allunga nel finale (23-21), ma Catania reagisce e ristabilisce la parità (23-23). Al primo tentativo, Messina chiude il set con un muro vincente (25-23). Nel secondo parziale, la rappresentativa peloritana prende subito il largo (11-4): il break si rivela decisivo e consente a Messina di aggiudicarsi anche il secondo set (25-12). Nel terzo parziale la storia non cambia: le peloritane, guidate da Nicola D’Andrea (stesso staff della passata stagione con Agnese Prinzivalli assistente, Giovanni Russo dirigente), piazzano un altro break che vale l’11-4 e conducono fino alla fine. A Messina va anche il Memorial Salvio Di Pietra, dedicato allo storico presidente regionale della Federvolley.

MASCHILE

Equilibrio nella finale maschile. Le due squadre si ritrovano 24 ore dopo la sfida del girone eliminatorio, vinta da Catania per 2-1. È un esaltante botta e risposta che infiamma il pubblico locale e quello di fede catanese. Tante famiglie in tribuna, ma anche le selezioni che hanno partecipato all’edizione 2025 del Trofeo dei Territori. Si va ai vantaggi. Catania e Palermo collezionano set point. Al quarto tentativo l’ace etneo vale il 31-29. Nel secondo parziale Palermo non ci sta. La reazione è importante con un parziale di 15-8 che scava un solco importante tra le due selezioni. Per Palermo arriva la vittoria per 25-14. La selezione locale va avanti 10-6 anche nel terzo set, massimo vantaggio più sette. Catania forza in battuta, assesta il contrattacco. Punto dopo punto riesce a rimontare, vincendo, al quarto tentativo, 27-25. Palermo porta la contesa al quinto, vincendo a 18, dopo aver condotto dall’inizio del set. Nel quinto set, sull’onda dell’entusiasmo, Palermo pigia sull’acceleratore, vincendo il Trofeo dei Territori (15-8) con la vittoria dedicata a Matteo Alamia, infortunatosi in riscaldamento.

PREMI SPECIALI.

Molto sentita la cerimonia finale con tutte le selezioni in campo. Intervenuti il presidente Antonio Locandro, il consigliere federale Davide Anzalone,  e il sindaco di Cefalù Daniele Tumminello.

Miglior giocatrice: Sofia Rossini (Messina). Miglior alzatrice: Sofia Rossini (Messina). Miglior schiacciatrice: Giorgia Longo (Messina). Miglior centrale: Cristina Guercio (Catania). Miglior libero (Alessandra Salgado).

Miglior giocatore: Marco Provenza (Palermo). Miglior alzatore: Andrea Pagano (Palermo). Miglior schiacciatore: Leandro Garilli (Catania). Miglior centrale: Giovanni Cocco (Catania). Miglior libero: Alessandro Caragliano (Messina).

Antonio Locandro, presidente di FIPAV Sicilia, si mostra emozionato e con grande orgoglio sottolinea “l’ottimo risultato dell’evento, che si è rivelato un successo sul piano organizzativo sotto tutti i punti di vista. Per i ragazzi è stata un’esperienza sportiva, formativa e stimolante, sotto ogni aspetto. In questi giorni si è respirata un’aria speciale, perché in campo e fuori abbiamo vissuto un evento ricco di valori sportivi, fair play e grande gioia.

È stato un Trofeo dei Territori che ha confermato come, facendo sistema, si possano ottenere grandi risultati. Organizzare un evento distribuito su quattro comuni – Cefalù, Trabia, Termini Imerese e Lascari – ne è stata la dimostrazione, nonché una solida base per il futuro”.

Locandro sottolinea inoltre come il Trofeo dei Territori rappresenti anche una straordinaria occasione di confronto e condivisione: “È stata anche l’occasione per ritrovarsi, discutere progetti e idee per il bene della pallavolo siciliana. In questa cornice si sono svolti un Consiglio Regionale, una Consulta dei Presidenti, una riunione per gli arbitri, e si è fatto anche il punto della situazione sull’attività di qualificazione regionale”.

Un aspetto più volte evidenziato è stata la sinergia tra sport e turismo, elemento che è nel DNA di eventi di questa portata. “Un evento che ha valorizzato il territorio, promuovendolo in tutte le sue eccellenze. Come sottolineato dallo stesso assessore regionale allo Sport, Elvira Amata, che ha condiviso il progetto a livello istituzionale. Come del resto, la Città Metropolitana di Palermo. Il settore logistico-alberghiero – conferma Locandro – si è rivelato straordinariamente all’altezza della situazione: al Cefalù Resort Sporting Club abbiamo trovato professionalità, competenza, cortesia ed efficienza.”.

La conferma arriva dalle parole del direttore della struttura, Daniele Antonicelli: “Siamo felici perché abbiamo lavorato in perfetta sinergia. Per noi è stato importante rispondere a tutte le esigenze che si sono presentate, concentrando al meglio il programma della tre giorni”.

“I Sogni di Giufà”: nasce a Cefalù associazione per favorire l’integrazione delle persone con disabilità

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Si chiama “I Sogni di Giufà” la nuova realtà associativa nata per favorire l’integrazione delle persone con disabilità attraverso proposte per lo svago ma soprattutto altre occasioni di interazione sociale quali attività di formazione ed esperienze lavorative che sono ovviamente l’obiettivo di più significativo in termini di partecipazione alla vita di una comunità.

La presentazione al pubblico è avvenuta presso il cinema Di Francesca di Cefalù.

L’associazione si propone di valorizzare le risorse delle persone con disabilità e si rivolge principalmente a minori ma anche a giovani già adulti che si accingono alle loro prime esperienze lavorative dopo un percorso di studi, per una integrazione che non sia basata soltanto sull’azione unilaterale, ovvero delle comunità  verso i soggetti con disabilità e le loro famiglie, ma anche sul contributo che ogni individuo porta alla società svolgendo un ruolo significativo in un profilo professionale adeguato alle competenze raggiunte.

La presenza delle persone con disabilità deve rappresentare una condizione stabile perché la società ne riconosca il valore. Muovendo da questa certezza, le terapiste dello studio Biriki, creato da professionisti che si occupano di interventi educativi basati sui principi dell’ Applied Behavior Analysis (ABA) hanno ideato il progetto che si vuole concretizzare mediante la neonata associazione.

Alla presentazione sono intervenuti il sindaco di Cefalù Daniele Tumminello e la Presidente dell’associazione Rosaria Lo Presti Costantino. A conclusione dell’incontro si è svolto anche un momento di intrattenimento a cura dei ragazzi del gruppo. Per realizzare i sogni bisogna innanzitutto crederci.

Barbara De Gaetani

Cefalù, tre mesi di parole e musica per ricordare Padre Nino Ortolano

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Dallo scorso febbraio fino ad aprile si sono svolti, nella chiesa di San Nicola a Cefalù, gli incontri ideati dalla Associazione Siciliana Musica per L’Uomo per far conoscere – e contribuire, così, a diffonderne il valore – la figura di Padre Nino Ortolano, presbitero, studioso e compositore di musica liturgica, ricorrendo il trentennale della sua morte, avvenuta il 13 marzo 1996.

Durante il primo incontro, cui ha preso parte il Vescovo di Cefalù, mons. Giuseppe Marciante, la figura umana e sacerdotale di Padre Ortolano è stata delineata da don Francesco Lo Bianco, nel suo intervento dal titolo “Don Nino Presbitero”, mentre il percorso di Ortolano come compositore per la liturgia è stato ricordato da don Domenico Messina.

Infine il professore Mario Macaluso, giornalista, che ricopre la carica di presidente dell’Associazione che ha promosso la manifestazione, ha ulteriormente arricchito il ritratto dell’uomo presentando “Padre Nino nel tessuto sociale di Cefalù”.

I due appuntamenti della manifestazione hanno visto l’omaggio a padre Ortolano da parte del coro Maria Elisa Di Fatta, che dell’ Associazione Siciliana Musica Per L’Uomo rappresenta l’anima musicale in senso stretto.

Padre Antonino Ortolano, per i più Padre Nino, era nato ad Aliminusa il 24 ottobre 1924. La sua ordinazione sacerdotale avviene quando Antonino ha solo 24 anni e rappresenta l’inizio di un servizio durato per tutta la vita attraverso l’insegnamento (Padre Ortolano ha insegnato all’Istituto Magistrale Parificato Rosmini, in Cefalù) ma soprattutto l’assistenza spirituale e materiale dei fratelli, nelle comunità nelle quali ha operato.

Il suo nome è legato soprattutto alla città di Cefalù, dove ha lasciato un’eredità che ancora oggi risuona nelle melodie da lui composte ma principalmente nell’impronta spirituale che padre Nino ha saputo imprimere alla sua esperienza di sacerdozio.

Gli anni in cui padre Ortolano inizia il proprio cammino sacerdotale sono anni cruciali. Dopo la tragica esperienza della Seconda Guerra Mondiale un processo di rinnovamento sociale e culturale viene avviato in gran parte dei paesi del mondo. La Chiesa cattolica si trova dunque a confrontarsi con una società che  lentamente abbandona i vecchi codici e inizia ad abbracciare una modernità che mette in discussione tutti i valori. Anche il panorama culturale si modifica rapportandosi in modo diverso con il passato: gli aspetti della liturgia e della pratica religiosa in genere non sono esenti da tale atteggiamento.

Dopo la scelta di consacrarsi al servizio della Chiesa, Nino Ortolano inizia il proprio percorso di formazione frequentando il seminario di Cefalù per poi proseguire i propri studi a Roma dove affina le sue spiccate doti musicali.

Tornato a Cefalù dopo il completamento degli studi  guida i seminaristi nel perfezionamento delle loro capacità vocali e musicali. La sua pedagogia musicale é improntata al rigore e alla precisione, tenendo però sempre ben presente quella tensione verso la bellezza e la spiritualità che la musica sacra deve esprimere.

Negli anni ’70 anche la Diocesi di Cefalù si trovava a dover fare i conti con il post-concilio Vaticano II, e Don Ortolano ha svolto un ruolo fondamentale nell’accompagnare questa transizione, mantenendo sempre intatta la tradizione musicale della Chiesa, ma arricchendola con elementi di modernità che hanno reso la sua musica unica. Nella musica come nella vita Ortolano ha saputo cogliere l’essenza della tradizione liturgica per poterla mantenere intatta nella contaminazione, inevitabile, con le istanze della musica contemporanea, dando vita a un repertorio unico che è stato ed è tuttora molto apprezzato dai fedeli come dalle gerarchie.

Il culmine del suo impegno musicale si è verificato quando Ortolano riceve l’incarico  di dirigere la Corale Diocesana per le liturgie più significative che si tengono nella Cattedrale di Cefalù. Celebrandosi, nel biennio 1982/84 il ventennale del Concilio Vaticano II, Don Nino si trova coinvolto, nel suo nuovo ruolo, in un’importante serie di eventi celebrativi.

Questo periodo segna la consacrazione definitiva della sua figura come maestro di cappella e compositore, dal momento che proprio le sue musiche venivano eseguite in occasione delle celebrazioni più solenni : un’occasione unica per Ortolano di far conoscere le sue composizioni ad un pubblico molto ampio, proveniente da tutte le parrocchie della Diocesi.

Particolarmente significativo è stato nella vita di padre Ortolano il legame con il Vescovo di Cefalù mons. Emanuele Catarinicchia, il quale, sempre molto attento alla valorizzazione delle risorse interne della Diocesi, ha visto in padre Nino un uomo di grande valore spirituale e musicale insieme, capace di arricchire la liturgia e la vita della comunità con la sua arte e la sua profonda devozione. Si instaura così, fra presule e presbitero, un rapporto di reciproca stima e collaborazione.

Don Nino, che già conosceva la Diocesi e le sue necessità, comincia a prendere parte a incontri periodici con il Vescovo, durante i quali condivide le sue idee ma anche le sue composizioni musicali.

Il 14 luglio 1984, in occasione di una diretta RAI dalla Basilica Cattedrale di Cefalù, durante la messa, celebrata dal Vescovo Catarinicchia, vengono eseguite alcune delle composizioni di Padre Nino. Questo evento, che viene seguito in tutta Italia, rappresenta un’altra occasione in cui la figura musicale di Ortolano riceve infine il riconoscimento che meritava.

Padre Ortolano ha lasciato un’impronta indelebile nella musica sacra e per la liturgia. La sua influenza si è estesa ben oltre i confini locali: le sue composizioni per il Natale, la Pasqua e le celebrazioni più solenni hanno continuato ad essere eseguite a distanza di anni, e la sua figura rimane un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano fare della musica una via di servizio a Dio e alla comunità.

La sua natura riservata e modesta gli impedì di ricercare in alcun modo  la notorietà. La vita sacerdotale era impegnata nel servizio dei fratelli e nello studio e mai cercò gloria personale per il suo lavoro, preferendo lasciare che la sua musica parlasse da sé.

Padre Nino Ortolano è stato soprattutto una persona di grande umanità. La sua vita si è contraddistinta per un generoso impegno verso chiunque avesse bisogno di aiuto. La sua disponibilità nei confronti dei più deboli e dei malati, è stata una costante nella sua esistenza: una carica di carità fraterna espressa nei gesti quotidiani che è stata una delle sue caratteristiche più apprezzate. Per questo la sua eredità va oltre la musica.

La sua memoria vivrà quindi nelle opere del maestro compositore, ma soprattutto nel ricordo di coloro che lo hanno conosciuto ed hanno potuto essere ispirati dal suo amore incondizionato verso Dio e verso il prossimo.

Ultimo appuntamento il pomeriggio del 9 maggio, nella Basilica Cattedrale, un concerto per ricordarlo con le sue stesse composizioni.

Barbara De Gaetani

Nella foto di Armando Geraci Padre Nino Ortolano.

Pallavolo. Comprensorio: prima giornata del Trofeo dei Territori a Cefalù, Termini Imerese, Lascari e Trabia

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Non sono mancate le emozioni nella prima giornata del Trofeo dei Territori Aequilibrium Cup, in corso di svolgimento a Cefalù, Termini Imerese, Lascari e Trabia.  Dopo un’intensa giornata di partite si sono decise le sorti dei gironi e definire l’accoppiamento delle sfide di domani mattina che decideranno le finalissime di domani pomeriggio al PalaSport Marzio Tricoli. Nel maschile le semifinali si giocheranno a Cefalù: Catania incrocerà Messina, Monti Iblei giocherà con Palermo. Le semifinali rosa vedranno in campo Monti Iblei-Palermo e Catania-Messina, rispettivamente a Termini Imerese e Trabia. Una giornata di confronto e di condivisione molto ricca per l’evento, patrocinato dall’Assessorato allo Sport e Turismo. Il presidente Antonio Locandro si è dichiarato molto soddisfatto. Presenti i massimi dirigenti dei comitati territoriali. Intervenuto il consigliere federale Davide Anzalone. Seconda giornata istituzionale anche per il presidente del Coni Sicilia Enzo Falzone.

MASCHILE. Nel girone A, nette vittorie di Messina e Monti Iblei su Akranis (in tre set). Nel match decisivo, grande equilibrio nel primo set, con il sestetto peloritano avanti 28-26, ma rimontato al terzo dagli avversari che si piazza al primo posto. Al Pala Sant’Ignazio il derby tra Catania e Palermo decide il primo posto. I ragazzi di Guzzetta s’impongono per 3-0. Palermo aveva inaugurato la contesa, superando Trapani per 3-0. Catania si era imposta per 2-1 sempre sui trapanesi.

FEMMINILE. Nel girone A, sul campo della palestra Comunale di Trabia, Messina e Catania superano nelle prime due partite Akranis (2-1). Nella sfida decisiva le ragazze di Fichera vincono in tre set. Nel girone B, nel tensostatico di Termini Imerese, Messina batte Palermo in tre set. La selezione di casa rialza nella testa nella seconda partita, regolando Monti Iblei con lo stesso punteggio. Nel match per il primo posto Messina s’impone per 2-1.

IL DETTAGLIO. Girone A: Messina-Akranis 3-0, Akranis-Monti Iblei 0-3, Messina-Monti Iblei 1-2. Classifica: Monti Iblei 5; Messina 4: Akranis 0.

Girone B: Palermo-Trapani 3-0, Trapani-Catania 1-2, Palermo-Catania 0-3. Classifica: Catania 5; Palermo 3; Trapani 1. Semifinali (9,45): Monti Iblei-Palermo (PalaSport Tricoli di Cefalù), Messina-Catania (PalaIgnazio). Finale 5°-6° posto Akranis-Trapani (Lascari).

Girone A femminile: Messina-Akranis 2-1, Akranis-Catania 1-2, Messina-Catania 0-3. Classifica: Catania 5; Messina 2, Akranis 2.

Girone B: Messina-Palermo 3-0, Palermo-Monti Iblei 3-0, Messina-Monti Iblei 2-1. Classifica: Messina 5; Palermo 3; Monti Iblei 1.

Semifinali ore 9.45: Catania-Palermo (Trabia), Messina-Trapani (Termini). Finale 5°-6° posto: Akranis-Monti Iblei.

Cosimo Cristina, sessantacinque anni dopo. Incontro per ricordare il giovane giornalista ucciso dalla mafia

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In ricordo del giovane giornalista termitano ucciso dalla mafia si terrà lunedì 5 maggio 2025 alle ore 10,30 la conferenza dal titolo “Cosimo Cristina, sessantacinque anni dopo: La storia, la memoria, il futuro”. Previsti gli interventi di Giusi Conti, Dirigente Scolastica IC “Giovanni XXIII”, Alfonso Lo Cascio, Direttore del giornale Espero, e Luciano Mirone, Autore del libro “Gli Insabbiati. Storie di giornalisti uccisi dalla mafia e sepolti dall’indifferenza”. La conferenza si terrà nell’Aula Multidisciplinare “A. Musciotto” presso la Sede Centrale IC “Giovanni XXIII” in via Piersanti Mattarella, 9 a Trabia. Sarà possibile seguire l’incontro anche on line. Per informazioni e prenotazioni Tel. 091.544510 – Email: [email protected]. L’incontro è promosso dal giornale online Esperonews e dall’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”.

Nota su Cosimo Cristina

Cosimo Cristina nasce a Termini Imere­se l’11 agosto 1935. Tra il 1955 e il 19­59 collabora come corrispondente per il giornale L’Ora di Palermo, per Il Giorno, per l’agenzia Ansa, per il Corriere della Sera, per Il Messaggero e per Il Gazzettino. Nel ’59, fonda il settimanale Prospettive Siciliane. La rivista  racconta la mafia di Termini e della Madonie in anni in cui molti non osavano nemmeno nominarla. Ini­ziano per Cosimo le minacce e le querele. Tante le inchieste da lui condotte: l’omicidio del sindaca­lista Salvatore Carnevale e del sa­cerdote Pasquale Culotta, avvenuta a Cefalù nel 1955, la morte di Ago­stino Tripi, il pro­cesso per l’omicidio di Car­melo Gial­lombardo. Il pome­riggio del 5 mag­gio 1960, ad appena 25 an­ni, Cosimo Cristina è ritrovato privo di vita nel tun­nel ferroviario di contrada Fossola, tra Termini e Tra­bia. Non viene nemmeno disposta l’autopsia: per gli inquirenti si tratta di suici­dio. La Chiesa vieta di celebrare i funerali. Ma i dubbi già allora erano tan­ti, qual­cosa non quadrava. Ma quella mafiosa era negli sessanta la cultura vincente: una spessa coltre di o­blio venne ste­sa sul giovane che venne vergo­gnosamente dimenti­cato.

Nel corso degli ultimi anni vi è stato un lento recupero della memoria storica del coraggioso giornalista, attraverso inchieste su libri e giornali, come quello di Luciano Mirone, che ne “Gli insabbiati”, vengono ricostruiti gli atti processuali e raccontata la storia del giovane Co. Crì. (come amava firmare i suoi articoli). Inoltre il lavoro di diverse scuole termitane che hanno incluso nei loro progetti sulla legalità la figura di Cosimo Cristina, l’intitolazione di una strada al giovane su proposta della rivista Espero, l’inserimento del pannello su Cosimo, da parte dell’Ordine dei Gior­nalisti di Sicilia, nella mostra dedicata ai cronisti italiani uccisi. E per  il cinquante­simo anniversario della mor­te del co­raggioso giornalista, il 5 maggio del 2010, su iniziativa della rivista Espero, insieme al Comune di Termini Imerese e all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, è stata col­locata una lapide nel luo­go in cui venne rinvenuto il corpo.

Termini Imerese: Carabinieri denunciano 50enne palermitano per detenzione di sostanza stupefacente

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I Carabinieri del Reparto Territoriale di Termini Imerese, nell’ambito di una complessa indagine, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura di Termini Imerese, un 50enne palermitano già indagato e residente ad Altavilla Milicia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Gli elementi investigativi raccolti a carico dell’indagato dai tutori dell’ordine, sono stati accolti dall’Autorità Giudiziaria che, ha emesso un decreto di perquisizione domiciliare eseguito dai militari sia presso il domicilio palermitano sia presso la residenza altavillese.

Nell’abitazione adibita a domicilio i militari hanno rinvenuto sul tavolo della cucina, oltre a materiale per il confezionamento, un panetto di hashish del peso di circa 80 grammi e 2 grammi di marijuana; presso la residenza dell’indagato, abilmente occultati di un bicchiere in plastica sono stati rinvenuti altri 2 grammi di marjuana e 9 grammi di hashish sono stati trovati in un piccolo contenitore trasparente che, era stato posizionato all’interno del frigorifero della cucina. La droga sequestrata è stata inviata al Laboratorio Analisi Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo per le successive analisi.

Pallavolo, al via Aequilibrium Cup: gare a Cefalù, Lascari, Termini Imerese e Trabia

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Tutto è pronto per il Trofeo dei Territori – Aequilibrium Cup, l’evento più atteso della pallavolo giovanile siciliana. Domani e domenica, le rappresentative maschili e femminili dei sei Comitati Territoriali della Sicilia si sfideranno in un torneo che, oltre a celebrare il talento emergente, valorizza la forza delle relazioni e della collaborazione tra territori.

Le gare si svolgeranno nei Comuni di Cefalù, Lascari, Termini Imerese e Trabia, in un’atmosfera che si preannuncia carica di entusiasmo, passione e voglia di crescere insieme attraverso lo sport.

Ieri pomeriggio, nella Sala Riunioni dello Sporting Village Resort di Cefalù, si è tenuta la presentazione ufficiale dell’evento, alla presenza di numerose autorità istituzionali e sportive. Il presidente della Fipav Sicilia, Antonio Locandro, ha sottolineato il valore simbolico e organizzativo del Trofeo, definendolo uno straordinario esempio di sistema e di relazioni costruite nel tempo.

“La collaborazione, l’entusiasmo, la passione e la voglia di creare sinergie – ha dichiarato Locandro – hanno permesso di organizzare in tempi rapidi questa edizione, che assume un significato particolare nell’anno del rinnovo del quadriennio olimpico. Sarà un’esperienza che resterà impressa nel percorso sportivo e umano dei giovani protagonisti. Ringrazio l’Assessorato regionale allo Sport, la Città Metropolitana di Palermo, i Comitati Territoriali, i tecnici, gli arbitri e tutte le società che ogni giorno supportano il cammino dei nostri ragazzi, delle nostre ragazze e delle loro famiglie”.

Sentite le parole del presidente del CONI Sicilia, Enzo Falzone, che ha voluto rimarcare la forza emozionale dell’iniziativa: “È una manifestazione che porto nel cuore e che ha la straordinaria capacità di trasformare la competizione in una vera festa dello sport. Ogni atleta, tecnico, dirigente e famiglia diventa parte attiva di un’esperienza che va ben oltre i risultati. Come presidente del CONI Sicilia, guardo con rinnovato entusiasmo a eventi come questo, convinto che incentivare l’attività giovanile sia una priorità assoluta”.

L’Assessore Regionale allo Sport e al Turismo, Elvira Amata, ha espresso piena condivisione del progetto sportivo, evidenziando come il Trofeo coinvolga un territorio di grande valore anche dal punto di vista turistico. “Cefalù, Termini, Trabia e Lascari rappresentano un patrimonio di bellezza, storia e accoglienza. Sostenere eventi come questo significa credere in una visione integrata, dove lo sport assume un ruolo strategico, in armonia con la programmazione turistica regionale. Colgo in questa manifestazione la capacità di coniugare con grande naturalezza sostenibilità, inclusività e collaborazione”.

Un ringraziamento sentito è arrivato anche da Eduardo Cammilleri, presidente del Comitato Territoriale FIPAV di Palermo, che ha voluto esaltare il ruolo delle società e dei volontari nella riuscita dell’organizzazione. “Mi auguro che questo Trofeo possa lasciare nei nostri ragazzi un ricordo indelebile. Sul piano sociale è importante progettare eventi che abbiano un significato educativo, che guidino i giovani al divertimento, alla relazione, al rispetto dell’altro”.

Durante la presentazione, il sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello, ha accolto con orgoglio la manifestazione nella sua città, sottolineando come Cefalù sia ormai una meta turistica internazionale, dove si intrecciano culture ed esperienze provenienti da tutto il mondo. “Siamo felici di offrire agli sportivi un contesto magico, fatto di accoglienza e bellezza, con la speranza che questa esperienza possa essere per tutti un momento di crescita e arricchimento”.

Anche il sindaco di Lascari, Franco Schittino, ha espresso grande soddisfazione per la partecipazione del proprio territorio, ricordando l’importanza del fare sistema tra gli enti locali e il valore delle esperienze sportive condivise: “Sarà un’occasione preziosa per valorizzare le risorse umane e territoriali che spesso restano invisibili, ma che sono fondamentali per costruire un futuro più coeso”.

Il Trofeo dei Territori – Aquilibrium Cup si articolerà in una due giorni intensa di gare, dedicate ai migliori talenti Under 15 maschili e Under 14 femminili della regione. Il torneo maschile assegnerà anche il Memorial Picciurro, storico riconoscimento nato nel 1970, mentre il torneo femminile sarà intitolato alla memoria di Salvio Di Pietra, indimenticato presidente di FIPAV Sicilia, figura chiave nello sviluppo della pallavolo regionale.

Le squadre si affronteranno in gironi all’italiana, con semifinali e finali che animeranno impianti sportivi in ognuno dei quattro Comuni coinvolti. Il momento clou sarà domenica 4 maggio al Palasport “Marzio Tricoli” di Cefalù, dove alle ore 16 si disputerà la finale femminile e, a seguire, quella maschile. Sarà l’occasione per celebrare non solo i vincitori, ma anche lo spirito autentico della pallavolo: quello che unisce, che educa, che fa crescere.

Il settore maschile, riservato alle rappresentative Under 15, assegnerà anche il Memorial Picciurro, nato nel 1970. Nel girone A, si sfideranno Messina, Monti Iblei e Akranis. La gara inaugurale, nella palestra dell’Istituto Jacopo Del Duca di Cefalù, sarà tra Messina e Akranis. Nel girone B, Catania, Palermo e Trapani. Il primo match, alle 15.30 al PalaIgnazio, sarà Palermo-Trapani. A seguire, Catania affronterà prima la perdente e poi la vincente della gara iniziale.

Il torneo femminile, riservato alle atlete Under 14, è intitolato alla memoria di Salvio Di Pietra, storico presidente di Fipav Sicilia. Nel girone A, il calendario si apre con Trapani-Akranis. La perdente della prima sfida affronterà Catania, che completerà il girone nella stessa giornata. Nel girone B, per ragioni di vicinanza territoriale, la gara inaugurale sarà Messina-Palermo. Seguiranno le due partite dei Monti Iblei, secondo la formula del triangolare. Le prime due classificate di ciascun girone accederanno alle semifinali, mentre le terze si sfideranno nella finale 5°-6° posto, in programma a Lascari.

Il 4 maggio sarà la giornata delle finali al Palasport Marzio Tricoli di Cefalù: alle 16.00 si disputerà la finale femminile. A seguire, andrà in scena l’atto conclusivo maschile.

Petralia Sottana, si presenta il libro “Cuspidi maiolicate nel paesaggio siciliano. Storia, tecnica e arte”

Si presenta domenica 4 maggio 2025, alle ore 17,00 presso l’Aula consiliare del Comune di Petralia Sottana il libro di Giovanni Fatta e Calogero Vinci “Cuspidi maiolicate nel paesaggio siciliano. Storia, tecnica e arte” (Edizioni Caracol). Dopo i saluti istituzionali e dell’editore Monica Craparo dialoga con gli autori Giuseppe Antista. Modera Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia. L’incontro è promosso dal Centro per il libro e la lettura, Maggio dei libri, Comune di Petralia Sottana, Libri d’alta quota e BCsicilia, con il patrocinio della Fondazione Sicana.

Segni vistosi di una monumentalità povera, in grado di connotare il paesaggio e il profilo dei nuclei urbani, le cuspidi maiolicate siciliane sono espressione autonoma ed identitaria di antichi saperi costruttivi in grado di coniugare un’originale concezione statica con la tradizione decorativa dai forti toni coloristici. Se alle maioliche di pregio, grazie ad un collezionismo sempre più attento anche agli aspetti storici, viene riconosciuto un valore artistico, alle ceramiche prettamente architettoniche non è stato ancora dato il privilegio di un approfondimento che ne possa favorire l’inserimento in quel vasto quadro storico della produzione ceramica che unisce l’arte e l’artigianato con la costruzione dell’architettura.

Lo studio sulle cuspidi in laterizi maiolicati dell’edilizia storica presenti nell’intera area siciliana, con approfondimenti sulla caratterizzazione tipologica, costruttiva e decorativa, consente di apprezzarne gli aspetti formali, il disegno geometrico dal forte contrasto cromatico che le rende elementi in grado di segnare il paesaggio urbano. Un esame più ravvicinato permette di riconoscerne e valorizzarne le varianti nei modi “poveri” del costruire nei piccoli centri urbani, originali nella loro semplicità e così diversi dai ricchi cantieri dell’architettura religiosa nelle maggiori città. L’indagine ha evidenziato la diffusione sull’intero territorio dell’isola, anche se in maniera non uniforme, di oltre un centinaio di questi manufatti, dai caratteri formali e costruttivi non sempre identici, ma comunque riconducibili ad un’unica tradizione di lungo percorso. Si approfondisce la varietà delle conformazioni e degli originali elementi laterizi di cui le cuspidi si compongono, i sistemi costruttivi ed il repertorio ornamentale, l’intrinseca fragilità che le espone a dissesti ed a restauri non sempre corretti.

Giovanni Fatta: Professore ordinario di Architettura Tecnica in quiescenza presso l’Università di Palermo, già direttore di Dipartimento e coordinatore di Dottorato di Ricerca e di Master Universitari, componente di Comitati Scientifici ed Editoriali di riviste qualificate, relatore in numerosi congressi nazionali ed internazionali, ha orientato la propria ricerca sui temi attinenti la storia della costruzione, l’analisi delle tecniche costruttive dell’architettura antica, il recupero edilizio ed ambientale, con particolare attenzione al contesto siciliano. L’attività di ricerca e pubblicistica è documentata da numerosi saggi ed articoli, tra i più recenti: La Casina reale di caccia a Ficuzza: storia, tecnica ed arte (2023); Dietro una grata. Le logge delle monache lungo il Cassaro di Palermo (2022). La fabbrica del cielo. La costruzione del soffitto della Cappella Palatina (2020); Piazza Marina a Palermo. Memoria di cronache cittadine (2019); La riforma ottocentesca dei Quattro Canti di Palermo (2018); Il progetto e il cantiere del teatro Massimo (2018); Il ponte delle Teste sul fiume Oreto (2016); Timbrel vaults in Sicily: analysis of a little-known construction technique (2016); Solai ad orditura metallica. Per una storia della costruzione (2016); Teatri storici in Sicilia (2014); Mercati coperti a Palermo. Un capitolo perduto di Architettura e Tecnica (2013).

Calogero Vinci: Professore Associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo per il SSD “Architettura Tecnica”. Insegna “Architettura Tecnica” e “Tecniche costruttive del patrimonio edilizio esistente”. L’attività di ricerca è principalmente rivolta allo studio del patrimonio edilizio esistente, con particolare attenzione alla caratterizzazione dei materiali, alle tecniche costruttive, alla riabilitazione sostenibile ed alle strategie per migliorare l’efficienza energetica preservando le caratteristiche identitarie. È autore di saggi e articoli scientifici pubblicati in atti di convegni, tra i quali: Timbrel vaults in Sicily: analysis of a little-known construction technique (2016); Modica: la fabbrica della città (2016); La costruzione sana. Criteri di sostenibilità tra tradizione e innovazione (2013); Mercati coperti a Palermo. Un capitolo perduto di Architettura e Tecnica (2013); Terremoti e pregiudizi nella cultura costruttiva della Sicilia occidentale del XIX secolo (2009).