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Giornale di Cefalù: la città ricorda la “pasionaria” Pepita Misuraca

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La “pasionaria”, il “vulcano”, un “vessillo” per Cefalù, “elegante”, “vivace”, alcuni degli aggettivi attribuiti a Pepita Misuraca, all’anagrafe nel 1901 Giuseppina Barbarossa, una donna che è stata per decenni calamita e infaticabile promotrice di attività culturali e la città le ha intitolato una strada. Il Giornale intervista il pronipote prof. Giorgio Belli dell’Isca che ha curato il volume: “Quando l’anima sa leggere. Storie e personaggi di Sicilia”, riedizione di due opere scritte da Pepita Misuraca.
Promuovere la cultura della protezione civile: organizzazione, uomini e mezzi, esercitazioni e formazione e la campagna nazionale “Io non rischio”. Il supporto ai vigili del fuoco ed al corpo forestale. L’emergenza per il tifone del 28 agosto. Intervista al coordinatore delle Giubbe d’Italia Giuseppe Piro.
Un pittore che parla attraverso i colori e le immagini per dare un piccolo contributo alla vita ed alla gioia. Con “la felicità della luce” torna ad esporre all’Ottagono Santa Caterina Benedetto Poma. Intervista al sindaco Daniele Tumminello, alla curatrice Rosalia Liberto e all’artista.
Questi i servizi principali del Giornale di Cefalù – anno 41 n.1807 – videonotiziario – web diretto e condotto da Carlo Antonio Biondo; dal 5 settembre 2024 su facebook profilo Adriano Cammarata e sul canale you tube Carlo Antonio Biondo (https://youtu.be/V5U1behCKVM). Archivio Giornale su cammarataweb; link su tutti i social.

Termini Imerese, Conversazioni in giardino: III° Incontro “Fenomeni paranormali nella vita quotidiana”

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Promosso dalla Sede locale di BCsicilia e dall’Università Popolare Termini Imerese si terrà venerdì 6 settembre 2024 alle ore 21,00 il terzo appuntamento dell’iniziativa “Conversazioni in giardino” con il titolo “Fenomeni paranormali nella vita quotidiana”, in cui verrà discusso il modo in cui tali eventi possono condizionare la nostra vita quotidiana, anche in maniera parzialmente inconsapevole. La presentazione sarà a cura del dott. Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, mentre le conversazioni saranno tenute dal dott. Giovanni Iannuzzo, psichiatra e psicoterapeuta, considerato, a livello internazionale, uno dei massimi esperti di parapsicologia.

Appuntamento in Via Gregorio Ugdulena, 78 a Termini Imerese. E’ obbligatoria la prenotazione. Tel. 333.6754806 – Email: [email protected].

Musica Sacra, a Palermo dal 4 al 6 ottobre un Workshop di Canto Corale con Monsignor Giuseppe Liberto – “Il Canto del Mistero, tra unisono e polifonia”

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L’Associazione Musicale “Arturo Toscanini” in collaborazione con l’Accademia Musicale Ars Antiqua organizza e presenta un workshop musicale di eccezionale rilevanza. L’evento, che si svolgerà dal 4 al 6 ottobre a Palermo, culminerà con la solenne Celebrazione Eucaristica presso la Cappella Palatina, sarà guidato da Monsignor Giuseppe Liberto, Direttore Emerito della Cappella Musicale Pontificia Sistina ed è aperto a tutti.

L’evento rappresenta un’opportunità unica per perfezionare le tecniche vocali e interpretative attraverso un percorso formativo intenso e spiritualmente arricchente. I partecipanti avranno la possibilità di lavorare sulla “Messa Ottava” di Monsignor Liberto e su brani inediti composti appositamente per l’occasione, sotto la guida diretta di uno dei più illustri maestri attualmente esistenti.

Monsignor Liberto, infatti, da sempre ispirato dalla figura del “Cristo Pantocratore”, accompagnerà i partecipanti nel preparare e animare la solenne Celebrazione Eucaristica presso la Cappella Palatina, offrendo un’esperienza artistica e spirituale senza pari. L’evento sarà anche un tributo al Maestro Liberto per i suoi 13 anni di guida alla “Cappella Musicale Pontificia Sistina” e celebrerà il 40° anniversario della sua “Messa Ottava”, composta per la dedicazione del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa alla presenza di Giovanni Paolo II.

“In un momento storico di profonda crisi musicale, – afferma il presidente dell’Associazione Musicale “Arturo Toscanini”, maestro Giosuè D’Asta dove la crisi di iscrizioni nei conservatori di musica è solo uno dei tanti dati oggettivi, la tuttologia in ambito musicale non aiuta di certo. Noi abbiamo invitato al workshop una persona autorevole, un maestro che sa quel che dice, un maestro che ci ha regalato pagine di artigianato musicale. Oggi non bastano i titoli accademici o i titoli artistici, serve seguire un Maestro, cioè chi fa musica per il gusto di fare musica, chi fa arte e sfugge alle logiche del potere e del consumismo musicale”.

Come partecipare? Iscrizioni entro e non oltre il 27 Settembre 2024 a questo link:

https://oooh.events/evento/giuseppe-liberto-workshop-biglietti/

Info e Contatti:

+39.320.474.49.18 – [email protected]

Vi invitiamo a partecipare a questo evento straordinario, un’occasione rara per coniugare arte, fede e tradizione in un contesto di grande bellezza e spiritualità.

L’evento gode del supporto tecnico della Parrocchia San Pietro Apostolo – Cappella Palatina, della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista”, della Parrocchia San Giuseppe Cafasso, Camplus Palermo, Luxury Events e della ditta Fratelli Cimino (Costruzione e Restauro di Organi a Canne). Per i partecipanti che necessitano di pernottamento (facoltativo), sono disponibili tariffe agevolate presso Camplus Palermo.

L’Associazione

Fondata nel 1996 nasce con lo scopo di diffondere, divulgare ed insegnare a far musica fuori dagli ambienti accademici, formali ed istituzionali, portando spesso la musica nelle “periferie” della nostra città, facendo inoltre eseguire ed ascoltare repertori complessi anche a semplici amatori guidati, formati e sostenuti sempre da professionisti. Sin dagli inizi l’associazione ha organizzato concerti, festival e masterclass collaborando con professionisti e musicisti che vivono l’esperienza artistica come espressione di “Bellezza”, arginando ogni traccia di autoreferenzialità artistica, isteria accademica o aberrazione filologica.

Oggi più che mai, vista la spiacevole ma costante crisi di iscrizioni nei nostri conservatori c’è l’esigenza di tornare a far musica per il gusto di fare musica e diffonderla nei contesti apparentemente più lontani da un linguaggio musicale complesso. Lo scopo è quello di avvicinare gli ascoltatori al grande patrimonio artistico che la musica occidentale ci ha consegnato ma che rischia di essere dimenticato o avvertito come linguaggio assolutamente distante. Oggi il Presidente dell’associazione è il M° Giosuè D’Asta che ne ha condiviso lo scopo sin dagli inizi e ne continua l’operato e la mission con i suoi collaboratori.

 

 

Termini Imerese, che fine ha fatto l’acquedotto Cornelio rinvenuto nel cantiere Terna in C.da Caracoli? Distrutto. La denuncia del Comitato “San Calogero”

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Riceviamo e pubblichiamo.

“Durante la realizzazione delle stazioni di conversione elettrica, – scrive il comitato – a servizio dei due rami del collegamento elettrico sottomarino del “Tyrrhenian Link” in Contrada Caracoli a Termini Imerese è stato intercettato, nel cantiere della Terna, un tratto interrato dell’acquedotto Cornelio, costruito in opera cementizia e datato tra la fine del II e agli inizi del I sec. a. C, che portava l’acqua da sorgenti poste a 8 km dalla città: forse il più grande di tutta la Sicilia.

Il suo ritrovamento venne presentato alla stampa con grande enfasi insieme a innovativi percorsi di salvaguardia e valorizzazione. E, con la benedizione di illustri studiosi, venne previsto, non si capisce il motivo, la rimozione e il trasferimento in un altro sito.

Ma da allora del tempo è trascorso e la domanda nasce spontanea: che fine ha fatto l’acquedotto di Contrada Caracoli? Semplice: distrutto.

A denunziarlo è il Comitato “San Calogero” che riunisce i cittadini di Termini Imerese che abitano nelle immediate vicinanze del cantiere, con una nota inviata all’Assessorato regionale ai Beni Culturali e una serie di foto allegate.

A guardare attentamente le immagini, probabilmente,  ma questa è solo una ipotesi, mani inesperte hanno tentato di sollevare il manufatto che si è spezzato in varie parti, e, in attesa di decidere cosa fare, si è cercato di camuffarlo con un telone verde.

Termini Imerese è una città che nel corso dei decenni è stata letteralmente massacrata perdendo parte della propria memoria storica, e adesso l’arrivo dell’azienda elettrica a dare un notevole contributo all’opera di distruzione.

La cosa più semplice era lasciare il tratto di acquedotto interrato in situ e trovare delle soluzioni tecniche alternative senza per questo fermare il “progresso”: non crediamo che proprio a Terna manchi la capacità di progetti adeguati come hanno dimostrato di saper fare in altri luoghi dove c’era una grande attenzione ed un maggiore interesse verso il proprio passato .

E’ vergognoso – conclude il comitato – che ancora una volta una comunità venga privata di una parte della sua eredità culturale tra l’indifferenza di molti e il silenzio “complice” delle istituzioni pubbliche”.

Soccorso prestato a un gattino ferito e a un cagnolino: il Comune paga le spese

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Un dolcissimo gattino, nei giorni scorsi, è stato investito da un’autovettura in una delle vie del centro di Mazzarrà Sant’Andrea in provincia di Messina. Il piccolo amico a quattro zampe ha riportato la frattura degli arti posteriori e del bacino.

Raccolto dal personale di Polizia Municipale, il gattino è stato preso in carico dal Comune che sta provvedendo a coprire le spese necessarie per garantirgli tutte le cure del caso. Il cucciolo è stato affidato alla Clinica Veterinaria San Pietro di Barcellona Pozzo di Gotto, dove gli saranno garantite tutte le attenzioni indispensabili anche nella fase post operatoria. Una volta tornato alle sue piene funzionalità, il gattino sarà pronto per ricevere l’affetto di un’eventuale famiglia che vorrà adottarlo.

Ma non è tutto. Il Comune di Mazzarrà Sant’Andrea si è occupato anche di un cagnolino che, la sera di domenica scorsa, durante i festeggiamenti della Patrona Maria SS delle Grazie, è stato ritrovato dall’Ispettore Capo Francesco Rundo e dall’Ausiliaria del Traffico Domenica Roberta Italiano. Non avendo notizie circa il proprietario e non risultando il cane dotato di microchip, lo stesso è stato affidato a una donna per il tramite dell’Associazione Amici degli Animali di Barcellona Pozzo di Gotto.

“Dopo avere ricevuto la segnalazione da parte della Polizia Municipale, abbiamo deciso di dare tutto l’aiuto possibile a queste piccole creature indifese – ha affermato il Sindaco Carmelo Pietrafitta – Il rispetto per gli animali è un valore importante sul quale devono basarsi la nostra cultura e la nostra identità di comunità. Non vediamo l’ora che il nostro piccolo gattino torni perfettamente in forma per poterlo affidare all’affetto e alle cure di chi ne farà richiesta. Fortuna già toccata al cagnolino trovato a vagare mentre il nostro paese era in festa”.

 

 

Cefalù, denuncia di Forza Italia: il Lavatoio Medievale trasformato in bagno pubblico

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Il coordinamento cittadino di Forza Italia, ha inviato una segnalazione urgente al Sindaco del comune di Cefalù per denunciare il grave stato di degrado in cui versa il Lavatoio Medievale, che rischia di trasformare un gioiello del patrimonio storico e culturale, in un bagno pubblico oltre che ad una discarica a cielo aperto.

“Ogni giorno centinaia di visitatori accedono al Lavatoio e purtroppo molto spesso si  assiste a scene indecorose, infatti a causa dell’assenza di un efficace controllo e di un’adeguata sorveglianza, diversi avventori si immergono nelle vasche per lavarsi o per altre esigenze personali, così come documentato dalle foto che abbiamo allegato alla segnalazione, rischiando anche di provocare danni irrimediabili alla struttura –  dichiara il coordinatore cittadino di Forza Italia Peppe Norato – La situazione è ormai diventata insostenibile ed è necessario che l’amministrazione comunale si attivi immediatamente per porre rimedio a tutela dell’immagine e del decoro della nostra città.  Il  Lavatoio Medievale rappresenta, per noi cefaludesi una preziosa testimonianza del nostro passato, della nostra identità e delle nostre tradizioni che chi ci amministra ha l’obbligo di tutelare e promuovere”.

“Un turismo virtuoso e sostenibile passa inevitabilmente dalla valorizzazione del territorio e del patrimonio in sinergia con gli operatori del settore, le attività produttive, i ristoratori, le associazioni che devono essere coinvolti per una partecipazione attiva – dichiara il vice coordinatore Giuseppe Provenza – assistere a certe scene lede la dignità della nostra comunità e penalizza chi, credendo fermamente nelle potenzialità del turismo cefaludese, si impegna quotidianamente con enormi sacrifici per offrire un servizio adeguato”.

Sclafani Bagni: successo per la prima edizione del Wine&Food Festival

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Per due giorni Sclafani Bagni, piccolo borgo madonita, della provincia di Palermo, ha ospitato un evento enogastronomico al quale ha partecipato un pubblico di nicchia proveniente da diverse province siciliane: due giorni di showcooking e masterclass di vino con cinque chef  stellati come Nino Ferreri (Ristorante Limu – Bagheria)  Vincenzo Candiano, (Ristorante Locanda Don Serafino – Ragusa) Carmelo Trentacosti (MEC Restaurant  – Palermo) Tony Lo Coco (I Pupi ristorante – Bagheria) e Giuseppe Costantino (Terrazza Costantino-Sclafani Bagni).

Per quanto riguarda invece le Masterclass  erano presenti Tasca D’Almerita e i suoi cru a Tenuta Regaleali, l’enologo Tonino Guzzo, la Tenuta Ficuzza con i bianchi di montagna della Cantina Cusimano e poi Benedetto Alessandro con l’Etna, terroir inimitabile.

Le location degli eventi sono state la Badia, ex Monastero di Santa Chiara per quanto riguarda gli showcooking mentre le masterclass di vino sono state  ospitate nel Castello Medievale.

Stand espositivi con prodotti del territorio come quello proposto dalla Rinascita e il suoi prodotti con pomodoro siccagno, per poi  per scoprire le bellezze di questo  gioiello di pietra, Sclafani Bagni, che fa parte dell’UNESCO Global Geopark Madonie, è adagiata su due speroni rocciosi, con numerose testimonianze delle ere geologiche visibili in un apposito percorso geologico urbano che attraversa il centro cittadino. Le stesse case sono costruite nella roccia e con la roccia. A qualche minuto di auto dal paese, è possibile bagnarsi in una sorgente naturale di acque sulfuree che sgorga dalle viscere della terra a quasi 30 gradi di temperatura.

L’evento fortemente voluto dall’Amministrazione comunale per promuovere il territorio,è realizzato grazie al contributo del Comune, dall’Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica – dipartimento regionale delle autonomie locali e alcuni partner come la BCC Madonie e altri sponsor tecnici.

Festa di Gibilmanna: Gangi ha offerto l’olio per lampada votiva

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In occasione della festa di Maria Santissima di Gibilmanna, patrona della Diocesi di Cefalù, è stata la Comunità di Gangi ad offrire l’olio che per un anno alimenterà la lampada votiva. La cerimonia, nel corso della solenne liturgia, è stata presieduta dal Vescovo di Cefalù monsignor Giuseppe Marciante. Ad accendere la lampada, posta ai piedi della Madonna di Gibilmanna, è stato il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello. Numerosi i fedeli che hanno accolto il simulacro della Vergine e preso parte alla processione e alla celebrazione eucaristica. Presenti le 12 confraternite gangitane, il presidente del consiglio comunale Concetta Quattrocchi, la giunta e consiglieri i comunali di Gangi. Ad allietare la festa la banda musicale e i tamburinara di Gangi.

Un profondo legame quello che lega la comunità di Gangi con la Madonna di Gibilmanna basti pensare che ogni anno, il venerdì notte che precede la festa, decine di fedeli percorrono a piedi il Cammino da Gangi al Santuario. Un pellegrinaggio lungo un percorso che si snoda per circa 38 chilometri attraversando i comuni di Geraci Siculo e Castelbuono fra tratti su strada asfaltata e su sterrato e all’interno di boschi sino a raggiungere le pendici di Pizzo Sant’Angelo dove si trova, appunto, il Santuario dedicato a Maria Santissima di Gibilmanna.

Il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello nell’affidare la sua comunità nelle mani di Maria Santissima di Gibilmanna ha voluto ringraziare il vescovo don Giuseppe Marciante e tutta la comunità ecclesiale, i frati cappuccini, il guardiano del santuario P. Antonio Raimondo, il Comitato gangitano della festa, i parroci don Giuseppe Amato, don Massimo Alfonzo, padre Cataldo Manzone ma anche i sindaci e amministratori presenti e le autorità civili e militari.

Cefalù: giunta ad una fase cruciale la lunga strada delle tartarughe del mistero

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Dopo 52 giorni di incubazione le uova di caretta caretta deposte sul litorale di Cefalù lo scorso 10 luglio si avviano alla schiusa.

Da un paio di giorni lo staff del WWF Sicilia Nord Ovest, che insieme ad un nucleo di volontari coordina le attività funzionali all’ evento, ha predisposto nei pressi dell’’area di deposizione, un corridoio che segna il percorso fino alla battigia così che la corsa delle neonate tartarughine verso il mare possa avvenire in sicurezza e al riparo dal pubblico di bagnanti e venditori che popola l’arenile

Le caretta caretta sono la specie più comune nel Mediterraneo e tuttavia sono anche a rischio di estinzione proprio per il forte impatto della presenza umana sull’ambiente di riproduzione e di inizio vita. Non solo il turismo balneare limitatamente alle spiagge in cui le uova vengono deposte ed eventualmente si schiudono alla fine del lungo periodo di incubazione (che di solito si protrae fino ad un paio di mesi ma può anche superarli), ma le attività umane caratterizzanti i bacini antropizzati determinano condizioni di luce (artificiale) che disorientano gli esemplari appena nati e impediscono loro di raggiungere il mare dalle buche in cui le uova sono deposte.

Altri fattori di selezione, di tipo più naturale, quali la presenza di batteri e funghi che proliferano nei suoli eccessivamente umidi o di parassiti in grado di raggiungere il nido ed attaccare le uova, fanno si che solo una piccola parte della nidiata riesca effettivamente nell’impresa di iniziare quel primo viaggio a nuoto lungo 24 ore per allontanarsi dalla costa e spingersi in ambienti in cui le correnti concentrano un elevata quantità di nutrienti. Anche in questo spostamento i piccoli possono cadere vittima di predatori che portano il numero finale degli esemplari che potranno arrivare all’ età adulta ad assottigliarsi ancora.

La vita delle caretta caretta racchiude aspetti affascinanti e per certi versi misteriosi a partire dal momento dell’ accoppiamento : gli esemplari maschio e femmina si danno infatti convegno al largo di quelle spiagge di cui la femmina porta impressa una sorta di marchio di provenienza. Queste tartarughe possiedono, cioè, la incredibile capacità di ritrovare la spiaggia di origine, anche dopo migrazioni che le portano lontano svariate migliaia di chilometri. Tale straordinario imprinting si forma nei primi attimi di vita ed è pertanto fondamentale che in questi momenti non intervengano fattori di disturbo come cellulari ed altri campi elettromagnetici sovrapponibili al geomagnetismo, ma anche forti rumori e vibrazioni del suolo in cui avviene la fuoriuscita dai gusci.

Una volta fuoriuscite dai gusci le tartarughe impiegano dai due ai sette giorni per scavare lo strato di sabbia che sormonta il nido e raggiungere la superficie e quindi, in genere col calare della sera, correre verso il mare, loro ambiente naturale. A questo punto interviene un altro meccanismo di natura che fa si che attiva in automatico la ricerca della fonte più luminosa, rappresentata in condizioni normali, dall’orizzonte marino su cui luna e/o stelle si riflettono come in un arco a specchio.

Dove esattamente trascorrano i primi anni della loro vita dopo le magie descritte è un ulteriore mistero che i biologi marini non sono ancora riusciti a spiegare :  solo dopo alcuni anni, raggiunte dimensioni che le mettano al riparo dalla maggioranza dei predatori, le Caretta Caretta riappaiono sulle fasce costiere.

La Sicilia rappresenta, nel Mediterraneo e nel mondo intero, una delle principali zone di nidificazione. In cima alla lista delle coste preferite sta la Riserva Naturale Orientata di Borgo Bonsignore nel territorio di Ribera, insieme alla più popolare Spiaggia dei Conigli sull’isola di Lampedusa e a quella della Pozzolana di Ponente, sull’isola di Linosa. Infine altro bacino di grande rilevanza è quello dell’ Oasi Faunistica di Vendicari Noto, già importante per la sosta di numerosissime specie dell’avifauna migratoria.

Le coste Siciliane sono dunque considerate un contesto di elezione per la salvaguardia della Caretta Caretta che fino an quarantennio fa erano osservabili con frequenza unicamente nelle spiaggie della Sardegna e sul versante ionico della costa Calabra.

Deposizioni occasionali sono state segnalate, in Sicilia, anche nella spiaggia di Giallonardo, vicino a Siculiana, in quella di San Marco presso Sciacca, entrambe in provincia di Agrigento, nella spiaggia di Mondello, nel comune di Palermo, e in quelle di San Lorenzo (Noto) e di Piccio, località costiera presso Avola.

Sul litorale Gelese sporadicamente nidificano alcuni esemplari tra il promontorio di Femmina Morta e la località chiamata Manfria. Anche lungo la costa catanese, sulla riva sabbiosa della Playa, intorno agli anni 2010 è tornata, dopo 35 anni, la Caretta Caretta

Ulteriori siti di nidificazione sono stati recensiti in provincia di Ragusa: a Pozzallo, Punta Secca e Santa Maria del Focallo; nel Trapanese presso Campobello di Mazara, (Tre Fontane) e a Triscina di Selinunte; nella spiaggia San Marco di Calatabiano, non lontano da Taormina. Sempre in provincia di Messina sono state individuate zone di deposizione a San Saba.

Cefalù si aggiunge, quindi, ad un elenco nutrito ma non lunghissimo e guadagnerà, se la schiusa andrà a buon fine, un posto di rilievo nella carta di identità biologica della specie Caretta Caretta dal momento che le caratteristiche del luogo verranno memorizzate dagli esemplari piccoli e diventeranno le coordinate che permetteranno il loro ritorno nell’ età adulta, al fine di ripetere la vicenda necessaria alla conservazione della specie.

Barbara De Gaetani

A Cefalù arriva “La Felicità della Luce”, personale del maestro Benedetto Poma, ecco quando

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Nuovo momento dell’ormai decennale colloquio fra la città di Cefalù e il maestro catanese Benedetto Poma. L’Assessorato alla cultura della città patrocina, infatti, la nuova ‘personale’ dell’artista dal titolo “La Felicità della Luce” che prenderà il via il 2 settembre e propone il prosieguo di un ciclo artistico iniziato nel 2016 con la mostra Le Sirene di Ulisse (contrassegnata dalla pubblicazione di un catalogo, edizioni Mandralisca 2016), e portato avanti nel 2018 con ‘Un Regno nel Sole’ (catalogo edizioni Mandralisca 2018).

Due, invece, le occasioni di mostra precedenti il 2016: in collettiva con gli artisti Gianluigi Bennati e Andrea Chisesi, una mostra ideata da Rosalia Liberto che fece toccare il numero impressionante di 4000 visitatori), nel 2014, e la prima personale “Sinfonie del Tempo”, nel 2015, non corredata da catalogo.

Poma è stato presente a Cefalù anche nella famosa stagione della riapertura dopo i due anni di pandemia, con la mostra “Incanto Mediterraneo”, a cura della Galleria Arionte Arte Contemporanea di Catania (2022).

La Felicità della Luce può comunque considerarsi collegata alle mostre del 2016 e 2018: una trilogia che ha come motivo unificante la rappresentazione della storia siciliana, esemplificata dalle architetture dei più famosi centri storici dell’isola raccontate in una chiave quasi onirica, di incanto e suggestioni evanescenti, come la luce ed i colori che la attraversano.

Una storia fatta di figure di re, regine, condottieri, poeti e filosofi, ma anche di figure del sogno che rimandano ai sentimenti, come la felicità, appunto. Conquistata restando in equilibrio sulle vicende del mondo, la felicità della luce promana da una moltitudine di giocolieri, fantasisti, musici, uomini e donne che interagiscono con la nobiltà degli sfondi riempiendoli dei loro desideri di libera e gioiosa espressione.

Ogni opera di Benedetto Poma possiede in effetti piu livelli di significato, che si svelano a poco a poco con l’osservazione silenziosa, in rapimento: nessun elemento si impone in modo grave in queste tele dai titoli intriganti (“L’ Elefante Pescatore”, “La Donna di Cuori”, “Lo Sposalizio”) che invitano a tentare di scoprire ad uno ad uno i tanti spunti che racchiudono.

Il vernissage lunedì 2 settembre negli spazi espositivi dell’ottagono di Santa Caterina, sito nel palazzo comunale, in piazza del Duomo, alle ore 18.30

Barbara De Gaetani