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Il nuovo Papa Leone XIV è stato in visita al Convento agostiniano di Monreale quasi vent’anni fa

Il giorno e il mese coincidono, proprio l’8 maggio, l’anno è diverso: era il 2006. Robert Francis Prevost, allora superiore generale dell’Ordine agostiniano visitò la Chiesa di Santa Maria la Reale, parte integrante del Convento agostiniano della Rocca, situato a Palermo, sotto l’egida dell’arcidiocesi di Monreale.

Leone XIV ha ricoperto il ruolo di Priore Generale della Congregazione dal 2001 al 2013.

Questa visita con coincidenza della data e proprio il giorno della festa della Madonna della Grazia La Reale assume ora un contenuto particolare alla luce della sua elezione al soglio pontificio.

Il cardinale Robert Francis Prevost è LEONE XIV, primo papa americano

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Il Cardinale Robert Francis Prevost, O.S.A., Prefetto del Dicastero per i Vescovi, Arcivescovo-Vescovo emerito di Chiclayo, è nato il 14 settembre 1955 a Chicago (Illinois, Stati Uniti). Nel 1977 è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino (O.S.A.), nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, a Saint Louis. Il 29 agosto 1981 ha emesso i voti solenni. Ha studiato presso la Catholic Theological Union di Chicago, diplomandosi in Teologia.

All’età di 27 anni è stato inviato dall’Ordine a Roma per studiare Diritto Canonico presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (l’Angelicum). Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 19 giugno 1982. Ha conseguito la Licenza nel 1984, quindi è stato inviato a lavorare nella missione di Chulucanas, a Piura, in Perù (1985-1986). 267° PONTEFICE E PRIMO PAPA AMERICANO.

Nel 1987 ha conseguito il Dottorato con la tesi: “Il ruolo del priore locale dell’Ordine di Sant’Agostino”. Nello stesso anno è stato eletto direttore delle vocazioni e direttore delle missioni della Provincia Agostiniana “Madre del Buon Consiglio” di Olympia Fields, in Illinois (USA). Nel 1988 è stato inviato nella missione di Trujillo come direttore del progetto di formazione comune degli aspiranti agostiniani dei Vicariati di Chulucanas, Iquitos e Apurímac. Lì è stato priore di comunità (1988-1992), direttore della formazione (1988-1998) e insegnante dei professi (1992-1998). Nell’Arcidiocesi di Trujillo è stato vicario giudiziario (1989-1998), professore di Diritto Canonico, Patristica e Morale nel Seminario Maggiore “San Carlos e San Marcelo”.

Nel 1999 è stato eletto priore provinciale della Provincia “Madre del Buon Consiglio” (Chicago). Dopo due anni e mezzo, il Capitolo generale ordinario lo ha eletto priore generale, ministero che l’Ordine gli ha nuovamente affidato nel Capitolo generale ordinario del 2007. Nell’ottobre 2013 è tornato nella sua Provincia (Chicago) per essere insegnante dei professi e vicario provinciale; incarichi che ha ricoperto fino a quando Papa Francesco lo ha nominato, il 3 novembre 2014, amministratore apostolico della Diocesi di Chiclayo (Perù), elevandolo alla dignità episcopale di vescovo titolare della Diocesi di Sufar. Il 7 novembre ha preso possesso canonico della Diocesi alla presenza del nunzio apostolico James Patrick Green; è stato ordinato vescovo il 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe, nella Cattedrale della sua Diocesi. È vescovo di Chiclayo dal 26 settembre 2015. Dal marzo del 2018 è stato secondo vicepresidente del Conferenza episcopale peruviana. Papa Francesco lo aveva nominato membro della Congregazione per il Clero nel 2019 e membro della Congregazione per i Vescovi nel 2020.

Il 15 aprile 2020 il Papa lo ha nominato Amministratore Apostolico della diocesi di Callao.

Dal 30 gennaio 2023 è Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.

Il 6 febbraio 2025, il Santo Padre Francesco lo ha promosso all’Ordine dei Vescovi, assegnandogli il Titolo della Chiesa Suburbicaria di Albano.

Da Papa Francesco creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 30 settembre 2023 della Diaconia di Santa Monica.

Anche la seconda è nera, attesa per terza fumata di oggi pomeriggio

È nera la seconda fumata uscita questa mattina dal camino della Cappella Sistina, segno che anche la seconda votazione del Conclave non ha portato all’elezione del nuovo Pontefice. I cardinali elettori, riuniti in isolamento rigoroso, non hanno ancora raggiunto il quorum necessario per designare il successore di Pietro.

Tutti gli occhi restano puntati su Piazza San Pietro, dove questo pomeriggio è attesa una terza votazione, con relativa fumata che potrebbe finalmente tingersi di bianco, indicando l’elezione del nuovo Papa. Nel frattempo, resta alta la partecipazione e la devozione dei fedeli: ieri erano circa 45mila le persone accorse per assistere alla prima e attesissima fumata, che, come sappiamo, si è rivelata anch’essa nera.

Il mondo segue con trepidazione queste ore intense, diviso tra attesa e preghiera. La Chiesa universale è raccolta, nella speranza che presto si possa udire l’annuncio del celebre “Habemus Papam” che segnerebbe l’inizio di un nuovo capitolo per la cristianità.

Giovanni Azzara

In libreria il volume dello storico Rosario Mangiameli “La Sicilia nella crisi del 1943”

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Nel luglio del 1943, la Sicilia fu al centro di un evento cruciale per la storia italiana: l’Operazione Husky, l’occupazione/liberazione dell’isola da parte delle forze alleate. In pochi giorni, il Regno d’Italia subì una sconfitta clamorosa che accelerò la caduta del fascismo. Eppure, nonostante la sua importanza, questa pagina decisiva è rimasta marginale nella storiografia, spesso offuscata da miti di tradimenti, complotti e legami mafiosi.

Il volume “Guerra e desiderio di pace. La Sicilia nella crisi del 1943” del prestigioso storico Rosario Mangiameli getta nuova luce su quel periodo drammatico, affrontando le contraddizioni che emersero dal caso siciliano. La crisi di credibilità che accomunava il regime e le Forze armate si intrecciò con la grave penuria alimentare, i bombardamenti, le distruzioni e la paura della morte, alimentando un massiccio rifiuto della guerra e un diffuso desiderio di pace. Un fenomeno prepolitico, privo di un orizzonte definito e distante dalla lotta di Liberazione che avrebbe attraversato il resto del Paese.

Rosario Mangiameli, già professore ordinario di Storia contemporanea, appartiene a quel gruppo di studiosi che hanno privilegiato una prospettiva meridionale nelle ricerche di storia dell’Italia contemporanea. Si è occupato di mafia e brigantaggio; ha studiato il rapporto tra fascismo e società siciliana (Misurarsi con il regime, Bonanno 2008); alla Seconda guerra mondiale e ai suoi esiti su scala regionale dedica da tempo attenzione (La Regione in guerra, Einaudi 1987 e Sicily zone handbook, Sciascia 1994). Con Salvatore Lupo ha curato il fascicolo Sicilia 1943 della rivista «Meridiana».

I 133 cardinali non hanno trovato un accordo: la prima fumata è nera, si continua domani

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Dopo una lunghissima attesa, che aveva persino alimentato le speranze di una fumata bianca già entro la giornata di oggi, alle ore 21:00 è arrivata la conferma: dal comignolo della Cappella Sistina si è levata una fumata inequivocabile, nera. I 133 cardinali elettori, riuniti in Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco, non hanno raggiunto un accordo nella prima giornata di votazioni.

Il popolo in attesa in Piazza San Pietro, numeroso e proveniente da ogni parte del mondo, ha accolto con un misto di delusione e rispetto il responso del fumo nero. Si contano migliaia di fedeli, uniti in preghiera e speranza, mentre oltre 4000 giornalisti accreditati seguono minuto per minuto l’evolversi di uno degli eventi più solenni e seguiti al mondo. La giornata di domani si annuncia interessante: sono infatti previste quattro votazioni così come già anticipato. Due al mattino, con fumata probabilmente attorno alle 10:30 o alle 12:30, e due nel pomeriggio, intorno alle 17:30 e – se necessario – alle 19:30. Il clima, all’interno e all’esterno della Cappella Sistina, è carico di attesa e di riflessione.

L’invito è chiaro: pregare. Pregare affinché lo Spirito Santo illumini le menti e i cuori dei cardinali, guidandoli verso una scelta condivisa e ispirata, in un momento storico particolarmente delicato. Le tensioni internazionali, in particolare quelle che vanno acutizzandosi in Medio Oriente, fanno avvertire con ancora maggiore urgenza il bisogno di una guida spirituale salda, capace di essere voce di pace e speranza nel mondo. La macchina della sicurezza ha funzionato in maniera perfetta così come il lavoro e il supporto dei tantissimi volontari.

Il Conclave si è aperto dopo i dodici anni di pontificato di Papa Francesco, un periodo segnato da profonde trasformazioni e da un forte impulso verso una Chiesa più aperta, vicina ai poveri e al dialogo con il mondo. La sua eredità spirituale potrebbe dunque pesare sul nuovo voto, che dovrà indicare un pastore capace di proseguire su quel cammino o di tracciare una nuova rotta per il futuro della Chiesa. Domani si torna dunque a votare. Il mondo guarda verso la Cappella Sistina, in attesa di una nuova fumata. Che possa essere bianca, e che possa presto annunciare al mondo: Habemus Papam.

Giovanni Azzara

“Extra omnes”: inizia il Conclave per eleggere il successore di Francesco. Esperonews seguirà in diretta l’intero avvenimento

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“Extra omnes”, oggi si apre il Conclave che eleggerà il 267esimo Papa della storia della Chiesa. Dopo al celebrazione stamattina alle 10 della Missa pro eligendo Romano Pontifice nella Basilica di San Pietro alle 16,30 è previsto l’ingresso in Conclave dei cardinali elettori e il loro giuramento prima dell’Extra omnes, ovvero il momento in cui le porte della Cappella Sistina verranno chiuse per l’inizio delle votazioni a cui prenderanno parte 133 cardinali elettori di 66 Paesi diversi e da tutti i continenti: 53 europei con 17 italiani. Poi l’attesa delle fumate. Il responso dell’unico scrutinio del giorno è atteso intorno alle 19. Nei successivi giorni previste due votazioni  fino a quando dal comignolo della Sistina si leverà il fumo bianco che annuncerà al mondo l’elezione del nuovo Pontefice. Sono attese circa 250mila persone.

Esperonews seguirà in diretta attimo per attimo l’intero avvenimento.

Si parla di sommergibili, carri armati e aerei alla terza lezione del Corso “1915-18. la Sicilia nella grande guerra” promosso da BCsicilia

Si terrà giovedì 8 maggio alle ore 17 la terza lezione del Corso “1915-18. La Sicilia nella Grande guerra: inediti aspetti del conflitto” che sarà tenuta dal prof. Alessandro Bellomo, con la presentazione a cura del dott.  Alfonso Lo Cascio, Presidente  regionale BCsicilia dal titolo “Il sommergibile, il carro armato, l’aereo: una nuova visione della guerra”. Gli incontri si terranno dalle ore 17,00 alle ore 18,30 presso la Sede di BCsicilia in via Giovanni Raffaele, 7 a Palermo. E’ possibile seguire il seminario anche on line. E’ obbligatoria la prenotazione, per informazioni ed iscrizioni: Tel. 346.8241076 – Email: [email protected]. Alla fine del Corso verrà rilasciato un Attestato di partecipazione.

Le restanti lezioni si terranno giovedì 15, 22, e mercoledì 28 maggio ed infine giovedì 5 giugno. Questi gli argomenti che saranno affrontati: “L’epopea dei dirigibili: ascesa e tramonto di un mezzo aereo”, “Il Giappone nel Mediterraneo: un inedito aspetto della guerra”, “I campi di concentramento in Italia: la Sicilia”, “Le tragiche conseguenze di un iniquo trattato di Pace”. L’iniziativa è promossa da BCsicilia, dall’Università Popolare e dalla Casa Editrice Don Lorenzo Milani.

I Carabinieri di Sciara sventano tentativo di truffa ai danni di un’anziana, un arresto

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Prosegue senza sosta la costante azione preventiva posta in essere dall’Arma dei Carabinieri sul territorio, per far fronte all’annoso problema delle “truffe agli anziani”, per cui vengono organizzati periodici incontri nelle varie cittadine con i Comandanti di Stazione, finalizzati a sensibilizzare sempre di più la categoria maggiormente esposta a tali reati.

I Carabinieri della Stazione di Sciara, in sinergia con i colleghi della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Termini Imerese hanno arrestato un palermitano, 31enne, accusato di tentata truffa aggravata, in concorso con ignoti, ai danni di persona anziana.

La vittima, un’anziana signora di Sciara, ha ricevuto una telefonata da parte di un uomo che, spacciandosi per un “Maresciallo dei Carabinieri” ha convinto la donna a consegnare ad un suo complice tutto il denaro che la stessa teneva in casa; a far leva sulla 80enne l’ormai ricorrente pretesto, la liberazione del figlio che, secondo quanto riferito dal sedicente Maresciallo, si sarebbe trovato in stato di arresto per aver causato un grave incidente stradale.

Provvidenziale l’intuito e la prontezza di riflessi di una vicina di casa della vittima, anch’ella 80enne; la donna, insospettita dalla vista di uno sconosciuto davanti la porta dell’abitazione della malcapitata dirimpettaia, ha sventato i piani del malvivente mettendolo in fuga prima che potesse impossessarsi del cospicuo bottino allertando così, immediatamente, i Carabinieri.

Tempestivo l’intervento dei militari della locale Stazione, che hanno rapidamente rintracciato l’indagato nei pressi dell’abitazione dell’anziana vittima, la quale, formalizzata la denuncia ha identificato il truffatore senza alcuna esitazione.

La Stanza del Pianto: là dove nasce un pontificato

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Nel cuore della Città del Vaticano, nascosta tra i silenzi solenni della Cappella Sistina, esiste una piccola anticamera densa di significato: è la Stanza delle Lacrime, conosciuta anche come Stanza del Pianto. È qui che il Papa appena eletto si ritira per pochi minuti, da solo, per indossare per la prima volta la tonaca papale. Ma quel momento è tutt’altro che semplice: è il passaggio dal “cardinale” al “vicario di Cristo”, un peso spirituale e umano che spesso si manifesta in lacrime.

Il nome stesso della stanza racconta queste emozioni. Si dice che Papa Paolo VI, nel 1963, scoppiò in un pianto silenzioso appena entrato, consapevole dell’enorme responsabilità che lo attendeva. Più recentemente, nel 2005, Joseph Ratzinger – poi Benedetto XVI – avrebbe esclamato “Signore, non mi lasciare!”, scosso dal timore di essere all’altezza del compito. Anche Papa Francesco, nel 2013, pare abbia vissuto un momento di profonda commozione, restando alcuni minuti in raccoglimento, in un silenzio interrotto solo dal fruscio della nuova veste bianca.

All’interno della stanza si trovano tre tonache papali di diverse taglie – piccola, media e grande – preparate in anticipo, poiché nessuno può sapere in anticipo chi verrà eletto. Vi sono anche alcuni oggetti liturgici e uno specchio, davanti al quale il nuovo Papa può guardarsi per la prima volta vestito da successore di Pietro.

La Stanza delle Lacrime non è solo un luogo fisico: è lo spazio interiore dove, tra emozione e paura, il nuovo Papa affronta il peso della sua vocazione. In quel breve ma intenso momento, la storia della Chiesa si rinnova, nel silenzio di una stanza che ha visto nascere pontificati e custodito il tremore degli uomini chiamati a guidarla.