In vetrina presso Corso Ruggero 51 a Cefalù, si potrà ammirare l’opera Manifesto contro la Violenza sulle donne di Benedetto Poma dal titolo “Frammenti di Medusa”.
Medusa, ritratta dall’artista nella collezione “Le Sirene di Ulisse” del 2016, è icona di una storia vittima di violenza sessuale e uccisa, poi demonizzata e colpevolizzata. Medusa nella sua versione mitologica, fu stuprata da Poseidone, trasformata in mostro da Atena e infine decapitata da Perseo.
L’opera di Poma ritrae Medusa, bellissima e non per questo colpevole, sensuale, il momento prima di essere uccisa per mano di Perseo, presente nell’opera perché riflesso nello specchio.
Poma, oggi, 25 Novembre 2025, ha realizzato un’opera grafica con l’immagine dell’opera “Medusa” su carta per poi strapparla creando: “frammenti”! Successivamente ha raccolto i “Frammenti di Medusa” e li ha ricomposti su una tela bianca, per poi far cadere una lacrima di colore rosso sul volto di Medusa. Un gesto d’amore: frammenti ricomposti in ricordo di un corpo distrutto, violentato, ucciso “strappato” alla meraviglia della vita!
L’action emotiva di Poma vuole gridare no per sempre alla violenza!
Medusa quindi diventa simbolo, oggi, più che mai, della donna che viene punita per essere stata vittima, un tema attuale e che si riflette nelle storie di femminicidio.
Rosalia Liberto






