Si terrà mercoledì 19 novembre 2025 alle ore 17 la quinta lezione del Corso on line “L’Abbigliamento in Sicilia: Storia, Arte e Tradizione popolare” promosso da BCsicilia e Università Popolare. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, verrà affrontato il tema “L’influenza da diverse culture: l’abbigliamento nell’Isola durante il Medioevo” curato da Maria Teresa Di Blasi, Storica dell’Arte e Presidente della Sede di BCsicilia di Catania. Domenica 23 è invece prevista la visita guidata ai Musei del costume di Ragusa e Scicli. Il corso prevede nove lezioni e quattro visite guidate. Le altre lezioni ancora in programma si terranno: mercoledì 26 novembre “Tra stili italiani e spagnoli. Abiti e indumenti dal Quattrocento al Seicento”; giovedì 4 dicembre “L’abbigliamento nel Settecento: il secolo della grande nobiltà siciliana”; mercoledì 10 dicembre “Seta e fiori: vestirsi nell’Isola nel XIX secolo”; ed infine mercoledì 17 dicembre con “Il Novecento e la contemporaneità: abbigliamento, case di moda e stilisti siciliani”.
Le quattro visite guidate sono previste invece: a Palermo alla Casa Museo Raffaello Piraino, a Catania alla Sartoria teatrale Angelo Butera, all’Atelier Marella Ferrera Accademia della moda e del gioiello e all’Accademia della moda e del gioiello Harim, a Ragusa e a Scicli ai rispettivi Musei del costume, e infine a Firenze con la visita guidata a Palazzo Pitti, al Museo Gucci e al Museo Ferragamo. Obbligatoria la prenotazione. Per informazioni ed iscrizioni: Tel. 346.8241076 – Email: [email protected]. Alla fine del Corso verrà rilasciato un Attestato di partecipazione.
Il “Tiraz di Palermo” era un’officina di lusso all’interno del Palazzo Reale (oggi Palazzo dei Normanni) che produceva tessuti, gioielli e altri oggetti preziosi durante l’epoca araba e normanna. Era nota per la sua produzione di alta qualità, come tappeti, abiti, e in particolare per opere celebri come il Mantello di Ruggero II e la Corona di Costanza. In Sicilia durante il periodo medievale ci si abbigliava come nel resto del continente italiano. Le stoffe più comuni erano il lino e la canapa oltre a sete, damaschi e broccati. Potevano essere di tinta unita, a più colori mescolati, a disegni di fiori e fronde, disseminati di pois o variamente rigate. Gli uomini di solito vestivano con brache (calzoni) di tela sottile lunghi fino alle caviglie tenuti da una corda che fungeva da cintura. Poichè nel medioevo non si utilizzavano tasche era uso comune legare un sacchetto (scarsella) a questa corda per contenere soldi, oggetti e chiavi.





