Si presenta alla Fondazione Sciascia di Racalmuto il Libro “Addio mia bella addio” di Luigi Falletti

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Venerdì 17 ottobre 2025 alle 10,30 nella sala convegni della Fondazione Leonardo Sciascia, verrà presentato il libro “Addio mia bella Addio. Storie di Racalmutesi nelle guerre del ‘900 di Luigi Falletti”. Previsti gli interventi di Salvatore Caccamo, Prefetto di Agrigento, Calogero Bongiorno, Sindaco di Racalmuto, e dell’editore di Medionova Antonio Liotta. Modera e dialoga con l’autore Alan David Scifo, scrittore e giornalista.

Il volume racconta cinquanta anni di presenza di militari nati a Racalmuto nei principali eventi bellici che la nostra nazione si è trovata a dover affrontare. Dalla rivolta dei Boxeur del 1900 dove è certificata la presenza tra i bersaglieri di militari di Racalmuto, fino al 1950 viene tracciata la storia umana e dei reparti che videro impegnati nei loro ranghi giovani provenienti dalla cittadina dell’Agrigentino. Tra le storie più interessanti quelli delle brigate Etna, Catanzaro e Jonio nella prima guerra mondiale e dei reparti degli Arditi tra le cui fila militò e venne decorato un cittadino di Racalmuto. Le guerre di Spagna e la campagna di Eritrea, che videro presenze decorati e caduti di Racalmuto. Durante la seconda guerra mondiale sono narrate le vicende di tre fratelli, uno decorato della marina sopravvissuto all’affondamento del sommergibile Galvani; uno disperso in mare, nello specchio di mare prospicente Durban, a causa dell’affondamento del “Nova Scotia” naviglio su cui era imbarcato, affondamento che si lega al celeberrimo “Laconia Befehl” l’ordine esecutivo “Triton null”; l’ultimo, infine, caduto nel corso del primo scontro, per la difesa della Caserma Italia, sede del comando della XVII zona GaF tra le truppe tedesche e quelle italiane a Tarvisio la notte tra l’otto e il nove settembre 1943. Sono state pure trattate gli avvenimenti legati alla divisione partigiana cui era comandante il capitano artigliere Luigi Scimè, le vicende del giovane partigiano Luigi Penzillo, caduto giovanissimo, gli accadimenti che portarono i sottotenenti Tulumello e Buscarino ad essere fucilati in Albania dai tedeschi, i cui corpi non sono mai stati ritrovati. Poi ancora, nell’immediato dopoguerra, il prefetto Ettore Messana, il carabiniere Esposto durante il periodo del separatismo e della repressione del banditismo in Sicilia. Nelle pagine del libro sono pure ricordati i deportati di Racalmuto in Germania dopo l’otto settembre, le vittime civili e gli eroi civici di Racalmuto. Ricordati pure i militari delle forze dell’ordine di Racalmuto, che nel periodo a ridosso tra il 1900 ed il 1950 diedero il loro contributo nel territorio metropolitano nel corso delle operazioni legate al loro impiego d’Istituto. Il libro si conclude con le testimonianze di quattro abitanti di Racalmuto, che hanno voluto lasciare all’autore un ricordo delle storie dei loro cari durante il secondo conflitto mondiale. Il volume non è solo la storia di Racalmuto e dei suoi cittadini in divisa, ci ha detto l’autore. È come se fosse il grido silente di ogni militare caduto, non solo di Racalmuto, ma dell’intera isola, un monito universale sul prezzo della libertà pagato con il coraggio di intere generazioni di giovani.

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