Si è tenuto oggi l’incontro organizzato dal gruppo BCsicilia di Altavilla Milicia con gli studenti delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado. L’appuntamento è stato dedicato alla presentazione degli esiti delle ricerche archeologiche contenuti nella recente pubblicazione: “Santa Maria di Campogrosso, da Casale arabo a centro di culto medievale” curata da Maria Nunzia Urso, Alfonso Lo Cascio e Salvatore Brancato per i caratteri della Casa editrice Don Lorenzo Milani.
Ad accogliere con entusiasmo l’iniziativa è stata la Dirigente Scolastica, Alessia Maione, che ha sottolineato ai ragazzi il valore fondamentale della cultura per crescere come individui liberi. Ha inoltre rimarcato come la conoscenza del proprio territorio sia un elemento indispensabile per la formazione dei cittadini di domani.
All’evento hanno preso parte due figure chiavi della ricerca: il professore Slavomir Mozdzioch, che insieme a Ewa Mozdzioch conduce la campagna di scavi e il professore Salvatore Brancato, curatore della ricerca storica e archivistica. Gli interventi hanno affascinato i ragazzi, che hanno seguito con grande attenzione e maturità, partecipando in modo attivo e dimostrando un vivo interesse.
“Attraverso iniziative come questa”, ha dichiarato Maria Nunzia Urso, Presidente della sede di BCsicilia di Altavilla Milicia, “la scuola afferma con chiarezza che al centro della propria azione educativa c’è anche lo studio della storia del territorio. Una conoscenza necessaria per comprendere il presente, formare una solida coscienza civica e porre le basi per uno sviluppo futuro consapevole”.
Il Presidente regionale di BCsicilia, Alfonso Lo Cascio con il suo intervento ha saputo stimolare nel giovane uditorio profonde riflessioni sul valore e sulla bellezza della cultura.
Proprio in un periodo segnato da crisi sociali e identitarie, iniziative come questa assumono un valore ancor più profondo. La diffusione di un senso di spaesamento e la carenza di punti di riferimento solidi tra le giovani generazioni trovano un potente antidoto nella riscoperta delle radici storiche, fornisce ai giovani una “bussola interiore”, un solido fondamento di appartenenza che li aiuta a comprendere chi sono e da dove vengono, orientandoli verso il futuro.