Riscoprire Danisinni: un progetto di artisti, associazioni, parrocchie e guide turistiche per valorizzare lo storico quartiere di Palermo

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Con una conferenza stampa di presentazione ha preso avvio la rassegna “Fiume di Vita”, iniziativa culturale di “rigenerazione urbana e umana nell’itinerario arabo normanno della città di Palermo” che si svolgerà fino al prossimo 14 settembre.

Da diverso tempo, in effetti, si realizza a Palermo una rete di interazioni fondamentale per creare una nuova narrazione del territorio, una porzione del quale, al momento esclusa e poco frequentata, si ripropone nella sua centralità legata ad un preciso momento storico e punta ad una definitiva rinascita, appunto urbana e umana.

A pochi passi dal Palazzo dei Normanni, si trova Danisinni: un antico rione sorto nei pressi del fiume Papireto, il cui corso è oggi sotterraneo. I vicoli e le case di Danisinni custodiscono, celate, tracce di una storia millenaria che ha determinato proprio in questi luoghi incontri tra culture diverse, ma soprattutto può ancora raccontare di un tempo in cui il Mediterraneo era crocevia di popoli in movimento. I grandi flussi turistici del presente forse riflettono un minimo quelle migrazioni e quegli scambi, narrati attraverso l’epica e persino nel mito sin dalle epoche più remote.

Conoscere Danisinni rappresenta l’opportunità di vivere una Palermo sicuramente poco conosciuta, dove il tempo sembra scorrere più lento e le usanze si ripetono a prescindere e malgrado il progresso e le sue novità. Forse proprio per questo Danisinni merita di essere riscoperto e rappresenta bene l’ancorarsi dei luoghi e delle comunità al proprio passato senza per questo rimanere nella dimensione antiquaria e spenta.

Nell’ottica di valorizzare questo potenziale e per poterlo cogliere negli aspetti in cui si manifesta con l’aiuto di esperti del settore ma anche delle voci originarie é nato il progetto  “Mosaicando”, coordinato da Elena Salzano e sostenuto dall’amministrazione comunale in sinergia con il ministero del Turismo.

L’ iniziativa nasce in realtà da una ampia sinergia di realtà locali, tra cui la cooperativa D.A.R.E., il collettivo di artisti coordinato da Igor Scalisi Palminteri, l’associazione VediPalermo, l’associazione culturale Danisinni 1489, la parrocchia di Sant’Agnese con il suo parroco fra Mauro e, tra le associazioni di guide turistiche attive a Palermo, Gta Guide e Agt guide.

Il rione Danisinni rappresenta di fatto una ottima opportunità di sosta in un percorso che raggiunga a piedi o in auto il castello della Zisa partendo dal palazzo dei normanni, fulcro storico ed artistico dell’itinerario arabo normanno.

La collaborazione con le guide all’ interno del progetto è stato pensata per costruire, grazie i professionisti delle due associazioni operanti a Palermo, un percorso dedicato e scoprire le potenzialità di Danisinni quale tassello fondamentale per far cogliere ai visitatori le vere radici arabo normanne a Palermo e vivere così un’esperienza unica e sicuramente autentica. Una sosta per il corpo e per l’anima dove è possibile trovare arte, cultura e ristoro nel cuore di Palermo.

“È chiaro”, dice l’assessore al turismo del Comune di Palermo, Alessandro Anello “che l’obiettivo principale è quello di migliorare l’attrattività turistica del rione Danisinni, che è parte significativa dell’itinerario arabo-normanno nella sua funzione di collegamento fra Palazzo dei Normanni e il castello della Zisa, affinché questo luogo della città ricco di storia ma poco valorizzato possa avere la giusta visibilità e farsi stimolo di sviluppo non solo per questa ma anche per altre aree, contigue e non”.

Tanti piccoli passi, nella speranza di saldare e rinsaldare i legami sociali e culturali fra le varie realtà di una città dai molti contrasti, talvolta troppo stridenti. Con l’augurio che anche altri luoghi dell’itinerario arabo normanno, come la Zisa e La Cuba, possano vedere migliorare le proprie condizioni di fruibilità.

Sempre nell’ambito del progetto Mosaicando con “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”, dal 2 al 4 settembre Palermo ha ospitato il modulo dell’ICCAR- International Coalition of Inclusive and Sustainable Cities,

Per l’occasione la città si è trasformata in un “Living Lab dell’Inclusione”  e la sua storia millenaria è stata proiettata in un vero e proprio laboratorio in cui ogni tessera di mosaico e ogni elemento architettonico diventano oggetto e motivo di collaborazioni interculturali.

Due giornate itineranti, in cui oltre 500 rappresentanti amministrativi e non di città da tutti i continenti sono stati impegnati nella costruzione di comunità urbane inclusive.

Barbara De Gaetani

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