Leggere in un articolo pubblicato di recente in un magazine di Palermo con il titolo “La Sicilia Liberata, il poema sconosciuto” che tale opera del poeta gangitano Giuseppe Fedele Vitale sarebbe “nell’oblio” fino ad essere addirittura “ammucciata”, lascia quanto meno sorpresi chi invece se ne occupa da decenni e soprattutto fa torto a un’intera comunità, da sempre orgogliosamente attenta e sensibile alla figura e all’opera dell’autore conterraneo. Tanto che, se si compilasse un semplice elenco delle attività realizzate a Gangi a partire perlomeno dagli anni Novanta sul poeta e i suoi scritti, e quelle in cantiere, esso occuperebbe uno spazio ben maggiore dell’articolo summenzionato.
Tuttavia, la pubblicazione di tale articolo, lacunoso e impreciso, è occasione propizia per ripercorrere le svariate iniziative per il ‘cieco di Gangi’, la sua Sicilia liberata ed altri suoi scritti, precisando che in questa sede potrò limitarmi una elencazione stringata e si potranno indicare per ogni settore una, due iniziative a titolo rappresentativo: ma anche così l’elenco sarà piuttosto denso in quantità e qualità. Prima però, dato che l’estensore dell’articolo non lo fa, è indispensabile contestualizzare la figura e l’opera del poeta ricordando, come ben noto a tutti i gangitani e agli studiosi più attenti, che occupandosi di Vitale non può prescindersi dalla locale Accademia degli Industriosi “ascritta a quella del Buon Gusto di Palermo”, della quale il Nostro fu Segretario. Veniamo dunque allo stato dell’arte su Vitale e a quanto è in cantiere.
Per l’ambito didattico, didascalico e divulgativo, è d’obbligo citare almeno la bellissima La Sicilia liberata. Fabula (2010) realizzata dall’Istituto Comprensivo Scuola Secondaria di primo grado di Gangi con il patrocinio del Comune, “risultato di una lettura organica del Poema del Vitale” e frutto “della disponibilità e dello spirito di servizio dimostrato da alcune persone di cultura” (dalla Prefazione). L’opera, in 184 pagine, coniuga fedeltà al testo e pratica della semplificazione, grazie alla competenza di un gruppo di lavoro composito di docenti e altri studiosi e alle illustrazioni di Giuseppe Scarpa e Santo Mocciaro. La medesima istituzione scolastica, con il contributo fondamentale degli alunni, ha anche realizzato la riduzione teatrale dell’opera: La Sicilia liberata in scena.
Sul rapporto del poeta con l’Accademia e con gli Accademici, sulle cariche in essa ricoperte, suol ruolo nella società locale del tempo, su questioni contenutistiche del Poema, c’è una ricca bibliografia di studiosi soprattutto di Gangi. Davvero qui non è possibile darne un elenco anche sommario e mi limito a citare quelli più prolifici, Francesco Paolo Pinello, Mario Siragusa, Salvatore Farinella, scusandomi fin da adesso con gli altri e le altre.
La Nuova Accademia degli Industriosi, istituita a Gangi nel 2013, ispirata dalla figura di Vitale e sodali d’arte, è stata promossa dall’Ente Comune con il suo assessorato alla cultura e la collaborazione di studiosi e operatori culturali. Il ricco palmare delle attività è compulsabile navigando agevolmente nel web.
Anche i mezzi di comunicazione rientrano in questo sintetico elenco, riandando ad esempio agli anni Novanta quando Santo Ferrarello e Aldo Scavuzzo diedero vita a Gangi a Radio Stereo Oggi, tra le più originali e serie esperienze radiofoniche libere e autogestite. Nacque così, nel nutrito palinsesto, il filone dei programmi letterari dei quali ricordo La musa canta e la Musa sul Marone su testi di autori locali di chiaro spessore, tra i quali l’ampio spazio che meritano fu dato giusto a Vitale e agli Accademici. E negli anni successivi, per le cure dell’Associazione Progetto Gangi (500 soci e centinaia di attività), nacque il Premio di Poesia Giuseppe Fedele Vitale che in un lustro ha ospitato poeti di tutta Italia e dedicato incontri e letture all’autore della Sicilia liberata e ad altri Accademici (è fatto laterale che autore e conduttore di quei programmi radiofonici, che presidente e fondatore con amici carissimi di quell’associazione, fosse il sottoscritto). Ma poi, quanti recital, quante letture pubbliche, quante iniziative alla biblioteca comunale come nell’aula consiliare di Palazzo Bongiorno, con associazioni, tra le quali, oltre Progetto Gangi, ricordo anche Paideia.
Tanto altro ci sarebbe da riferire delle cose fatte per Vitale e con i testi di Vitale. Come non ricordare, ad esempio, l’apporto di Domenico Ferraro? (anche curatore della bella ristampa della Ripatriata di Francesco Paolo Polizzano, altro interessante autore di Gangi).
Ma veniamo adesso all’Università dove anche si prova a fare la propria parte, come nelle mie lezioni dove non sono mancate e non mancano, oltre a testi di poeti, saggisti, scrittori, massmediologi contemporanei, e di giornalisti come Pippo Fava, di Danilo Dolci e Pierpaolo Pasolini, o su Peppino e Felicia Impastato, ecc., focus su contesti socio-diacronici, tra cui quelli del Vitale e degli altri Industriosi, con studenti italiani ma anche con una (ormai) nutrita pattuglia di studenti stranieri.
E invece, l’estensore di quell’’articolo scrive: “Eppure, chi ne parla [della Sicilia liberata]? Chi la studia? Quasi nessuno. Non viene proposta a scuola, non se ne discute nei media, non viene celebrata nei festival letterari”.
Noi però continuiamo la pars construens e, dopo avere saltato a piè pari anni e anni di altre attività, progetti realizzati e programmati o in cantiere, questa perlustrazione si deve concludere con la recente notizia, nota agli osservatori più attenti, dell’acquisizione da parte del Comune di Gangi nel dicembre del 2024 di una delle rare copie originali del poema. Proprio in coincidenza di tale occasione ha ripreso corpo e sostanza un progetto più volte discusso e prospettato e che sarà reso pubblico a dicembre nel corso della programmata giornata di studio sulla Sicilia liberata alla quale parteciperà anche il mondo dell’università
Non avrei scritto queste righe se quanto si sostiene nell’articolo non avesse colpito inopinatamente l’impegno, la serietà, la competenza, l’abnegazione di amici e conoscenti straordinari, di studiosi e insegnanti incredibilmente tenaci e preparati, di associazioni di volontariato culturale e sociale, per lo studio e la divulgazione del Vitale, dei suoi testi, della sua vicenda umana e familiare. Avrei soprasseduto, ascrivendo l’intervento a esercizio del diritto di critica, sebbene malamente esercitato fino al precipitare nel banale. Spero, anzi voglio essere certo, che esse siano capaci di porre rimedio al torto di memoria e all’ignoranza del presente.
Vincenzo Pinello
Professore Associato di Linguistica italiana
Università di Palermo