“Baaria Film Festival” al suo secondo giorno ha un’aria diversa, più intima oserei dire, si aggira per la città Orio Scaduto (nella foto), attore che qui è nato e qui tiene affondate le sue radici. Ma procediamo per ordine. La mattina inizia a Palazzo Butera con l’incontro “Fare Cinema in Sicilia” che ha visto confrontarsi sul tema Nicola Tarantino (Sicilia Film Commission @siciliafilmcomm), Ivan Scinardo (@cscsicilia Centro Sperimentale di Cinematografia), Marco Amenta (regista e produttore), alla presenza del direttore artistico Alberto Anile.
Alle 15.00 presso il Cine Capitol, per Atolli (Corti) ecco i lavori presentati: “Parallel Poles”, regia di Ibrahim Dalkilic, 17 minuti di pellicola che racconta l’arricchimento reciproco dell’aiutarsi, corto cipriota; “L’interview d’Eléonore”, regia di Ophélie Bellaton, finta intervista ad una parigina che sente fortemente il richiamo dell’isola, ma non riesce totalmente a staccarsi dalla città, raccontato in appena 6 minuti; “Luca, fuori sincrono”, regia di Alessandro Marinaro. L’amore mette a tempo, sempre. Commuoversi in appena 10 minuti di pura poesia, italiano; “La Femmina” regia di Nuanda Sheridan, italiano con attore protagonista, Orio Scaduto, 15 minuti di pellicola, in cui i pregiudizi portano a sotterrare ciò che non potrà mai essere sotterrato. Un bianco e nero da brivido.
Alle ore 16.00, sempre al Cine Capitol due proiezioni dei film in concorso: “Old Fox”, regia di Hsiao Ya-chuan, la vita nella Corea del sud, vista attraverso l’occhio di un undicenne. La compassione, rende debole, come lo indottrina il ricco “Vecchia Volpe”? O serve andare per piccoli passi, seguendo l’esempio del padre? Si resta fedeli al modello originale, anche quando con tutte le proprie forze ci si allontana, proprio per non essere come lui. 1h 52’ di vita vera; “La Mujer Salvaje”, regia di Alan Gonzalez, film cubano, in cui una madre lotta fino all’estremo per riavere il suo ragazzo con se, raccontato in 1h 33’.
Alle ore 21,30 nel Giardino di Villa Cattolica “Terremoto di Messina” (1909), Cineteca Italiana di Milano, 4’20” di film muto musicato dal vivo dagli allievi del Conservatorio di Palermo. Sul palco vengono chiamati il regista Aurelio Grimaldi e l’attore Tony Sperandeo, per preannunciare la visione in anteprima assoluta del loro film non ancora completo, ma che vogliono assolutamente presentare al pubblico del Baaria Film Festival. “Il depistaggio”, a 33 anni dalla strage di via D’Amelio, dove ogni particolare raccontato è avallato da carte processuali. In platea, le lacrime dei palermitani onesti, che ancora riconoscono che non tutta la verità è emersa. Tony Sperandeo, super, non credo di averlo mai visto così calato nel suo ruolo. Oso dire da Oscar! A ottobre il film uscirà nelle sale.
Maria Giammarresi