Al via con Luigi Lo Cascio “Baaria Film Festival”

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Parte “Baaria Film Festival” ed entra immediatamente nel vivo con uno splendido Luigi Lo Cascio (nella foto), attore, vincitore di innumerevoli premi. L’artista è intervistato da Daniela Tornatore che con lui vuole proprio aprire “La valigia dell’attore”. Refrattario alla telecamera che lo riprende, pur nel suo fare schivo, ma non timido, si apre alla sala generosamente, con la tenerezza dell’attore che sa essere un leone davanti la cinepresa, qualunque sia il ruolo da interpretare. Emergono le diversità di carattere delle figure di Peppino Impastato e di Totuccio Contorno, entrambe magistralmente interpretate, chiarendo che questo è il mestiere dell’attore: non devi avere per forza dentro certi atteggiamenti caratteriali, ma devi saperti calare nella parte, anche del duro che mai nella vita potrai essere. Garbatamente si sottrae all’ultima domanda: “Abbiamo conosciuto l’attore, ma poco o niente si sa dell’uomo”, con la migliore risposta che ci si poteva attendere: “A chi serve sapere della vita privata di una persona? Sono un mestierante e questo lo dimostro davanti alla cinepresa, interpretando al meglio, ciò che il regista mi chiede”.

Alle 15.00 presso il Cine Capitol la proiezione dei corti. Il tema del Festival è “L’insularità”, caratterizzata sia nei cortometraggi che nei film in concorso.

Per Atolli (Corti) ecco i lavori presentati: “Two Knights”, regia di Piotr Szkopiak. Lucifero e Michele giocano ancora la partita a scacchi sul mondo, 17 minuti di meraviglia; “Just One Step”, regia di Heejun Yoo, una microparodia coreana di appena 6 minuti; “Les Oiseaux de Passage”, regia di Liza Diaz, un romantico viaggio in Francia, sviscerato in 8 minuti; “A domani”, regia di Emanuele Vicorito, storia di un colpo di fulmine. Il più lungo dei cortometraggi, italiano, di 18 minuti.

Alle ore 16.00, sempre al Cine Capitol le prime due proiezioni dei film in concorso: “We Were Dangerous” del regista Josephine Stewart-Te Whiu, dove l’orrore della costrizione rieducativa di ragazze peccatrici, confinate in un isolotto, viene sviscerato in 1 h e 22’; “Stormskerry Maja” della regista Tiina Lymi, la natura isolana difficile, non ferma il coraggio di una famiglia che trova nella donna il punto di forza per non arrendersi mai. 2 h 43’ di pellicola mai banale.

Alle ore 21,30 nel Giardino di Villa Cattolica “Nella Conca d’oro” (1920), film muto musicato dal vivo dagli allievi del Conservatorio di Palermo. Dopo la consegna del premio a Luigi Lo Cascio, la visione prosegue con “Paradiso in vendita” (2024) del regista Luca Barbareschi, che ha gratificato il pubblico con la sua presenza. Film da vedere assolutamente per il tema altamente attuale e una Donatella Finocchiaro, superlativa. Si conclude, con un Luca Barbareschi, una giornata molto lunga e faticosa, ma come perdersi tanta cultura finalmente a casa tua? E domani si ricomincia.

Maria Giammarresi

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