Pubblicato il libro “Santa Maria di Campogrosso, da casale arabo a centro di culto medievale”, curato da Maria Nunzia Urso, Alfonso Lo Cascio e Salvatore Brancato.
Il volume promosso dalla Sezione di BCsicilia di Altavilla Milicia svela la storia millenaria di Santa Maria di Campogrosso un sito archeologico, tra i più affascinanti della costa tirrenica siciliana.
Il lavoro, stampato per i caratteri della casa editrice Don Lorenzo Milani, si pone l’obiettivo non solo di riscoprire e tutelare il patrimonio locale, ma anche di promuovere la cultura come motore di sviluppo sociale ed economico.
Tra gli edifici religiosi fondati dai Normanni a Palermo e nei suoi dintorni, la Chiesa di Santa Maria di Campogrosso nel territorio di Altavilla Milicia, conosciuta anche come San Michele del Golfo o, più comunemente, “Chiesazza” è tra i meno noti, ma i suoi ruderi stanno restituendo informazioni sorprendenti per la storia del territorio. Al centro del libro ci sono le scoperte emerse da un’intensa attività di ricerca scientifica condotta dall’Istituto di Archeologia ed Etnologia dell’Accademia Polacca delle Scienze sotto la guida del professor Sławomir Moździoch, che con il suo team ha svelato strati di storia inattesi. Sono state intraprese alcune campagne di scavo archeologico, parallelamente a una serie di ricerche non invasive e approfondimenti archeometrici, all’interno di una prospettiva di studio di ampio respiro, che ha come obiettivo ultimo mettere in evidenza il ruolo dei Normanni nella definizione del volto dell’Europa medievale. Il testo raccoglie i primi fondamentali risultati di queste indagini e documenta il profondo impatto della presenza normanna su un territorio precedentemente islamizzato, delineando il processo di latinizzazione della religione e della cultura materiale. Le abbondanti monete rinvenute, studiate in dettaglio da Ewa Moździoch, esperta in economia medievale, hanno inoltre permesso di definire una cornice cronologica fondamentale per la comprensione delle dinamiche socio-economiche dell’area. Da semplici ruderi, questi antichi resti vengono restituiti alla loro dignità di testimonianza di un passato complesso e affascinante, che ha visto la fusione di culture e popoli diversi. A completare il quadro, la ricerca archivistica del professore Salvatore Brancato ripercorre la storia del popolamento del territorio tra i fiumi Eleuterio e Milicia, dall’età islamica fino alla fondazione della moderna Altavilla, collegando il passato più lontano alle radici del presente ed evidenziando il ruolo cruciale dei monaci basiliani e, per un breve periodo, dei benedettini. Come sottolinea la Soprintendente per i Beni culturali di Palermo Selima Giorgia Giuliano nella presentazione, questo volume non è solo un’opera scientifica di valore, ma anche un potente messaggio sul potenziale della cultura come moltiplicatrice di energie civili, come occasioni di conoscenza reciproca e di utile confronto che, in questi tempi di “guerra mondiale a pezzi”, costituiscono la base imprescindibile per la pace e l’amicizia tra i popoli. Il sindaco Giuseppe Virga, nella nota introduttiva, sottolinea che i ruderi della ‘Chiesazza’ non sono solo pietre antiche, ma un tesoro che racconta la nascita di una comunità ed esprime gratitudine al professor Sławomir Moździoch e a tutti coloro che, con passione e dedizione, stanno riportando alla luce le straordinarie storie celate in questo luogo così significativo per Altavilla.
Il libro si può riceverlo senza ulteriori spese direttamente a casa inviando una email a: [email protected] o un WhatsApp allo 3468241076.
Scheda Libro
Titolo: Santa Maria di Campogrosso
Sottotitolo: da casale arabo a centro di culto medievale
Curatori: Maria Nunzia Urso, Alfonso Lo Cascio, Salvatore Brancato
Anno di Pubblicazione: Giugno 2025
Città di Pubblicazione: Termini Imerese
Editore: Casa Editrice Don Lorenzo Milani
Pagg. 112
Fotografie: 68 Colori e B/N
Prezzo: Euro 15,00