La Stanza del Pianto: là dove nasce un pontificato

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Nel cuore della Città del Vaticano, nascosta tra i silenzi solenni della Cappella Sistina, esiste una piccola anticamera densa di significato: è la Stanza delle Lacrime, conosciuta anche come Stanza del Pianto. È qui che il Papa appena eletto si ritira per pochi minuti, da solo, per indossare per la prima volta la tonaca papale. Ma quel momento è tutt’altro che semplice: è il passaggio dal “cardinale” al “vicario di Cristo”, un peso spirituale e umano che spesso si manifesta in lacrime.

Il nome stesso della stanza racconta queste emozioni. Si dice che Papa Paolo VI, nel 1963, scoppiò in un pianto silenzioso appena entrato, consapevole dell’enorme responsabilità che lo attendeva. Più recentemente, nel 2005, Joseph Ratzinger – poi Benedetto XVI – avrebbe esclamato “Signore, non mi lasciare!”, scosso dal timore di essere all’altezza del compito. Anche Papa Francesco, nel 2013, pare abbia vissuto un momento di profonda commozione, restando alcuni minuti in raccoglimento, in un silenzio interrotto solo dal fruscio della nuova veste bianca.

All’interno della stanza si trovano tre tonache papali di diverse taglie – piccola, media e grande – preparate in anticipo, poiché nessuno può sapere in anticipo chi verrà eletto. Vi sono anche alcuni oggetti liturgici e uno specchio, davanti al quale il nuovo Papa può guardarsi per la prima volta vestito da successore di Pietro.

La Stanza delle Lacrime non è solo un luogo fisico: è lo spazio interiore dove, tra emozione e paura, il nuovo Papa affronta il peso della sua vocazione. In quel breve ma intenso momento, la storia della Chiesa si rinnova, nel silenzio di una stanza che ha visto nascere pontificati e custodito il tremore degli uomini chiamati a guidarla.

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