Termini Imerese. Tumore e attività fisica: il progetto Dragon Boat della Lega Navale

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Quando si parla di tumore, spesso si parla del tipo di diagnosi e di quali siano i migliori protocolli di cura e prevenzione messi in atto,

si parla anche di prevenzione diagnostica e alimentare, si fanno campagne di prevenzione per un corretto stile di vita, ma poco si parla di quanto importante sia l’attività fisica svolta in qualsiasi forma durante le terapie, attività che può diventare parte integrante del processo di guarigione o favorire, quanto meno, il miglioramento non solo fisico ma anche psicologico del malato, anche se occorre sempre tener presente che prima di intraprendere un percorso sportivo è importante il consulto con il proprio medico.
La Lega Navale Italiana nasce a Termini Imerese nel 1991 come struttura periferica dell’omonima associazione nazionale costituita a La Spezia nel lontano 1897.
La Sezione di Termini Imerese, nel perseguimento delle finalità statutarie, ha nel tempo avviato rapporti di collaborazione con le scuole di primo e secondo grado della città, con l’amministrazione comunale e con varie associazioni quali l’Associazione Italiana Persone Down (AIPD), la Lega del Filo d’Oro, l’Associazione Donatori Volontari del Sangue (ADVS-FIDAS), l’AGESCI. Annovera oltre cento Soci e dispone di tre concessioni demaniali marittime ove sono ubicate la sede sociale, la base nautica e un’area cantieri.
Nel tempo sono stati costituiti al proprio interno un gruppo dilettantistico vela (affiliato alla Federvela e al CONI) e un gruppo sub; sta per nascere un gruppo dilettantistico canoa e kaiak. Grazie all’incontro con Erina Tripi, termitana, da anni impegnata nel campo delle attività di prevenzione e cura del tumore al seno, che vanta una profonda conoscenza delle attività di riabilitazione, è nata l’idea di unire la sua esperienza con le prerogative della Lega Navale Italiana.
E’ per questo motivo che l’Associazione ha deciso di volgere lo sguardo o meglio la propria sensibilità alla cura (naturalmente in ambito sportivo) delle donne operate di tumore al seno con esiti post chirurgici e con l’obiettivo di recuperare una qualità di vita “compromessa” e, in particolar modo, alla prevenzione/riduzione del linfedema con le eventuali complicazioni, rendendole più autonome.
La ricerca scientifica negli ultimi anni ha fatto tanto, specialmente sui trattamenti fisioterapeutici del linfedema, ma quello che si vuole attenzionare in ambito sportivo è la pratica del Dragon Boat, una disciplina che ha dato risultati benefici allo spirito e al fisico delle donne operate di tumore al seno che l’hanno adottata.
Il Dragon Boat è uno sport che si svolge con barche lunghe circa 13 metri e larghe circa uno, con testa e coda di dragone, le barche possono ospitare fino a 20 atlete che pagaiano al ritmo scandito dal tamburino che siede a prua, mentre il timoniere a poppa tiene la rotta; è uno sport antichissimo e si pratica in tutto il mondo; nel 1996 grazie al progetto “Abreast in boat” si inizia a conoscere anche in Italia e si inizia a parlare degli effetti benefici e della efficacia di questa disciplina sia per il recupero fisico che psicologico, perchè stimola il lavoro di squadra verso il raggiungimento di un obiettivo comune.
Inoltre:
– è una attività intensa e ripetitiva che coinvolge il tronco e l’arto superiore con un effetto “pompa” sul linfedema;
– è sicuro, non è pesante come la corsa, e perciò associato a un basso rischio di danni all’apparato muscoloscheletrico e cardio-muscolare;
– può favorire un graduale recupero della forza e dell’articolarità dell’arto superiore;
– favorisce un maggiore controllo posturale, propriocettivo e cinestetico neurocognitivo;
– può indurre un graduale adattamento allo sforzo dell’apparato cardiovascolare;
– l’attività può variare da un minimo ad un massimo impegno, regolandone la frequenza, la durata, il tipo di lavoro e l’intensità; è un lavoro di gruppo, di squadra, crea armonia e vicinanza benefici sul piano fisico, emozionale, sociale, familiare e spirituale.
Per meglio definire il progetto, si sottolinea che lo stesso è rivolto a tutte le donne già operate di tumore al seno e in cura presso strutture specializzate, al fine di promuovere la salute e la consapevolezza delle proprie risorse, incoraggiandole ad avere una vita piena e attiva; è un messaggio che arriva a diversi livelli culturali, portandole a cambiare il significato di avere il cancro al seno verso una visione più positiva dell’esperienza.
A seguito di accordi con le strutture ospedaliere verranno definite le giornate di svolgimento delle attività.
Oggi in Italia sono nate numerose squadre dal Nord al Sud (Roma, Firenze, Latina, Empoli, Torino, Catania; Cagliari; Milano, Pavia, Venezia, Jesolo-Cavallino, Chioggia, Padova, Mestre, Palermo, Civitavecchia). La Sezione di Termini Imerese della Lega Navale Italiana si sta impegnando a promuovere l’informazione sull’argomento organizzando una campagna a carattere formativo e divulgativo sostenendo le donne nel loro recupero psico-fisico, impegnandosi a trovare i mezzi necessari per acquistare una barca e riuscire a formare una squadra di donne pagaiatrici coraggiose e piene di vitalità.
Francesco Ciofalo, Presidente Lega Navale Italiana Sezione di Termini Imerese