A Cefalù c’è un posto dove ordini la “Pasta a Taianu” e percepisci melodie eteree

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Foto: Esperonews ©

Gioacchino Rossini, oltre ad essere stato un grande compositore che ha portato alto il nome della musica italiana tra il 700 e l’800, era anche un grande amante del buon cibo, insomma una buona forchetta diremmo oggi.

Lo era così tanto che durante la stesura del suo celeberrimo Stabat Mater, in un momento di pausa scrisse così ai suoi amici: “Sto cercando motivi musicali, ma non mi vengono in mente che pasticci, tartufi e cose simili”. A proposito di cibo e musica, a Cefalù c’è un posto appartenente alla famiglia Serio, dove, se ordini la “Pasta a Taianu” hai come l’impressione di percepire melodie sfavillanti proprio come le opere di Rossini. La pasta in questione è un vero e proprio tripudio di sapori, si perché il piatto che viene servito dentro un taianu (tegame), racchiude al suo interno tutta una serie di ingredienti che si fondono dando vita ad un’armonia incredibile, quasi eterea. La sua preparazione affonda la sue radici in tempi remoti e viene preparata e gustata da tutti i cefaludesi durante la festa del Patrono, il SS Salvatore nel mese di agosto di ogni anno. Un piatto estivo dunque ma che si può gustare tutto l’anno e anzi proprio nel periodo invernale riscalda corpo e anima anche grazie al suo colore rosso che ricorda il caldo sole siciliano lo stesso che bacia questa terra millenaria, culla di uomini e dei. Al “Tinchitè” (perché si mangia davvero a tinchitè), le sapienti mani dello chef Armando Barreca coadiuvato dal suo staff e da gentilissimi camerieri, utilizza l’antica ricetta che al suo interno prevede: melanzane, vitello, agnello, pecorino, pomodoro, concentrato di pomodoro, aglio, zucchero, olio extravergine siciliano e chiaramente i rigatoni. Ingredienti di primissima qualità scelti personalmente dallo chef Barreca e dal proprietario Pasquale Serio, i quali oltre all’indiscussa qualità degli alimenti, credono fortemente nella produzione locale a tal punto di acquistare i prodotti direttamente nelle aziende del comprensorio, dal pane all’olio tutto a km 0. Una forma importante di economia che permette innanzitutto di collegare i produttori ai consumatori con un numero minimo di passaggi, sostiene i produttori locali e quindi un’economia più green proprio perché in tal modo avvengono: meno emissioni inquinanti, i prodotti hanno un sapore diverso e quindi autentico, si favorisce la biodiversità e il menù subisce variazioni proprio perché la stagionalità è importante e permette di godere delle cose buone e genuine che la stagione può offrire. In questo periodo ad esempio si possono gustare i funghi madoniti magari accompagnati dalle tagliatelle fresche artigianali, innaffiate dal buon vino locale e tante altre prelibatezze presenti nel menù: provare per credere!
Giovanni Azzara