Tavola rotonda: Luci ed ombre sull’apparizione di San Michele Arcangelo a Caltanissetta

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Si è svolta giovedì 6 maggio alle ore 17,00 nella Parrocchia San Michele Arcangelo dei frati Cappuccini di Caltanissetta la tavola rotonda dal titolo: “Luci ed ombre intorno all’apparizione di San Michele Arcangelo a Caltanissetta.

La liberazione dalla pandemia di peste del 1625” Relatori: Vincenzo Falzone duca San Adriano, P. Michele Santagati, Diacono del Patriarcato di Costantinopoli  e prof. Antonio Vitellaro, Presidente Società Storia Patria.
Il culto di San Michele Arcangelo è giunto in Occidente con la consacrazione, il 29 settembre, di una basilica a Roma, per ricordare l’apparizione ad Attila nel 452 d.C. Da qui la attuale festa del 29 settembre. Nel 1063 apparve nella battaglia di Cerami (in provincia di Enna) per liberare la Sicilia (136 Normanni vinsero su 50 mila saraceni). Poi apparve nel 1624 (stesso anno di S. Rosalia) a Licata, al nisseno fra’ Giarratana, che rimandato a Caltanissetta, nel 1625 insieme ad altri lo vide bloccare la peste in città.
Nella tavola rotonda nella Parrocchia San Michele, i relatori sono stati concordi che la cronaca del convento nisseno tace la data esatta. Si è a conoscenza che dal 1785 il Comune decise di festeggiarlo anche l’8 maggio (festa decisa da Papa Pio V° in ricordo della apparizione al Gargano, 8 maggio 490). Infatti centinaia di battesimi col nome Michele e simili, iniziarono non a maggio, ma a ottobre 1625 (pag 39 Fattacci W. Gruttadauria). “La data particolare del 29 settembre (la Madonna usa il 13) ci conferma – scrivono i promotori dell’iniziativa che l’Arcangelo ha un suo progetto per Caltanissetta. Infatti chiese di essere protettore principale della città. Perché proprio Caltanissetta? I relatori prof. Antonio Vitellaro, Presidente Società Storia Patria, padre Michele Santagati, prof. Enzo Falzone hanno ricordato che la città non è sulla enigmatica linea di San Michele (che merita un altro incontro), però già da secoli in suo nome teneva giochi/fiere/mercati e, nella vicina Petralia Sottana esistono resti di un sua chiesa, forse precedente agli arabi. Col tempo la devota Caltanissetta lo dichiarò protettore anche di Diocesi e Provincia. Cosa unica al mondo. Tutti hanno concordato che servono altri studi e un ricordo nel luogo da cui fu visto (oggi intitolato ad Amedeo Aosta).

2 COMMENTS

  1. Caltanissetta ma è come dire Petralia, neanche 30km in linea d’aria li dividono, stesso feudatario, stesse devozioni……

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