Montemaggiore Belsito, mons. Maria Teresi Mercurio dichiarato Venerabile da Papa Francesco

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Oggi il Papa ha dichiarato mons. Maria Teresi Mercurio venerabile. Ne ha dato notizia alla Parrocchia Sant’Agata V.M. Montemaggiore Belsito Giuseppe Marciante, Vescovo della Diocesi di Cefalù,

che ha mostrato sin dall’inizio del suo ministero grande attenzione per la figura del sacerdote di Montemaggiore. Anche il predecessore di Marciante, Mons. Sgalambro, ha fortemente voluto la ripresa del processo di beatificazione. “Grazie al pro vicario generale don Giuseppe Licciardi – così continua la nota pubblicata sul diario Facebook della Parrocchia di Sant’Agata – che al tempo fu decisivo nella definizione dell’istruttoria diocesana. Grazie ai parroci che da mons. Arrigo si sono succeduti e hanno sostenuto la causa, fino a don Giuseppe Pennavaria e a don Domenico Sausa. Grazie al postulatore, padre Francesco Ricci che ha seguito con molta attenzione queste ultime tappe del percorso fatto. Grazie a tutti i membri del comitato pro beatificazione, con un ricordo speciale per Andrea Teresi, e naturalmente a tutta la comunità montemaggiorese che vive qui e anche ormai in tanti luoghi del mondo. Daremo l’annunzio nelle messe di oggi e di domani e alle 19,00 ci ritroveremo con il Sindaco Antonio Mesi e i membri del comitato per un momento di preghiera sul sepolcro di mons Teresi e suoneremo le campane a festa. Auguri a tutte quelle che portano il nome di Mercuria e a tutti quelli che portano il nome di Mercurio”.
Mons. Mercurio Maria Teresi è nato il 10 ottobre 1742 a Montemaggiore Belsito da Cruciano e Margherita De Nasca. La sua educazione religiosa risentì molto della presenza incisiva degli zii sacerdoti Don Antonino e Don Filippo Teresi. Ben presto mostrò singolare pietà, ma sembrava negato agli studi per la mente ottusa. In seguito però, dopo continua preghiera davanti alla statua della Madonna dell’Udienza, secondo la tradizione, si sentì posare una mano sulla testa ed ottenne una tale intelligenza che, a 18 anni poté scrivere la prima opera sull’Immacolato Concepimento di Maria, seguita da un altra all’età di appena 20 anni. La sua vita fu una perfetta corrispondenza a questa grazia così eletta, infatti impiegò l’ingegno completamente per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Intraprese e completò gli studi, compresa la Teologia, nel Collegio Massimo dei Padri Gesuiti di Palermo. Nell’aprile del 1765 fu ordinato sacerdote a Cefalù dal Vescovo Mons. Gioacchino Castelli e subito dopo rientrò in diocesi e venne nominato Direttore Spirituale e Professore di Teologia Morale nel Seminario Vescovile di Cefalù. Due anni dopo lasciò la Cattedra ed il Seminario per dedicarsi con tutto l’entusiasmo sacerdotale alle Sante missioni. Da allora, l’ideale della sua vita fu, portare in ogni angolo della Sicilia la parola di Dio. Alla Sicilia dedicò circa quarant’anni della sua vita evangelizzando le vaste Diocesi. Per prima si recò a Nicosia dove si fermò un mese intero, quindi raggiunse Mazzarino, Terranova, Sperlinga, Cefalù, Messina, Catania, Siracusa, Agrigento, Mazara, Monreale, Palermo, ecc. Pagò questa difficile impresa con grandi sacrifici, disagi, pericoli ed incomprensioni d’ogni genere. Sebbene oberato dal lavoro apostolico, seppe valorizzare i ritagli di tempo per scrivere e pubblicare svariate opere a carattere teologico, ascetico, storico arricchite da pensieri ed insegnamenti tratti dai Padri e Dottori della Chiesa e dai testi della Sacra Scrittura. Durante il suo instancabile apostolato fu sostenuto dalla gioia di innumerevoli conversioni che gli costarono però amarezze e violente persecuzioni. Nel 1797 fu nominato Parroco di Montemaggiore Belsito per circa 5 anni. La fama di santità giunse all’orecchio del re Ferdinando III di Borbone e della consorte regina Carolina che lo vollero a corte come predicatore e confessore, riconoscendo il lui l’Uomo di Dio che diffondeva con la parola e le opere il “bonus odor Cristi”. Ferdinando III rimase talmente conquistato dalla sua parola e dall’esempio della sua vita che volendolo ricompensare per il bene operato tra i membri della sua Corte in tutta la Sicilia, gli chiese cosa gli stesse maggiormente a cuore. Mons. Teresi, legato spiritualmente da un grande affetto alla Compagnia di Gesù, chiese il ritorno dei Padri Gesuiti in Sicilia ed inoltre la restaurazione dalla Arcidiocesi di Monreale, soppressa nel 1775. Ambedue i favori gli furono concessi e nel 1803 obbedendo al Papa ed al re accettò la carica di vescovo di Monreale. Nonostante la carica non alterò il suo stile di vita apostolica, continuando a prediligere i poveri. Resse con fermezza e soavità l’arcidiocesi e morì il 18 aprile 1805 a Monreale. Dice la tradizione che nella medesima ora in cui moriva (le 2 antimeridiane) le campane della chiesa parrocchiale di Montemaggiore Belsito, da lui fatta elevare a Basilica minore, diedero da sole l’annuncio della sua morte. “La fama di santità di Mercurio Maria Teresi” come disse Papa Pio XI nella Bolla pontificia con la quale innalzava la Cattedrale di Monreale a Basilica Minore il 28 agosto 1926 “in questi ultimi tempi si è accresciuta ed estesa dapertutto.