“Sicilia free” dalle scorie radioattive e nucleari: documento di Uniti per le Madonie e Cittadinanzattiva

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“Uniti per le Madonie” e “Cittadinanzattiva” Madonie Cefalù, rivolgono un accorato appello agli organi governativi regionali e nazionali, per eliminare I 4 Siti Siciliani inseriti nel Piano Nazionale per lo smaltimento dei rifiuti nucleari.

“Ci uniamo alla protesta – scrivono i presidenti Pino Di Martino e Franco Scancarello – di tutte le anime della società siciliana, che hanno mostrato sdegno per la decisione presa e rivendicano una lotta comune per evitare che la Sicilia diventi una discarica radioattiva. La Sicilia non può essere ulteriormente danneggiata da un pericolo così grave e da una pubblicità così negativa. Tutto ciò bloccherebbe ulteriormente la sua crescita economica e sociale legata Turismo. Un turismo che si fonda sullo sfruttamento delle sue risorse ambientali, naturalistiche, archeologiche, storiche, culturali e degli stili di vita. Questo piano comprometterebbe significativamente oltre che la salute dei Cittadini Siciliani, anche l’ambizione e la speranza di poter proporre la nostra Isola a livello internazionale quale primo parco mondiale degli stili di vita mediterranea. Progetto in via di costruzione dal basso e in corso di formazione. Le iniziative singole ed isolate, seppur lodevoli, in momenti come questo non bastano ad imporre scelte diverse alle Autorità ed organismi competenti nelle sedi opportune. Occorre una mobilitazione del Popolo Siciliano. Bisogna organizzare, se occorre, anche iniziative eclatanti, per attrarre l’attenzione dei media nazionali.Per questo proponiamo a tutti di dare vita ad un movimento unitario per la sicilia libera dalle scorie nucleari e radioattive. Pertanto rivolgiamo un pressante invito ai Sindaci e Consiglieri Comunali siciliani, agli enti e organismi di livello regionale e sovracomunale, al variegato mondo della società civile organizzata, alla stampa siciliana, oltre che ai singoli cittadini siciliani. A tutti coloro che ieri in gran numero hanno manifestato la disponibilità ad impegnarsi, chiediamo di unirci ed organizzare, nelle forme che si riterranno più opportune ed efficaci, una protesta corale. Dobbiamo essere uniti e compatti nel rifiutare con sdegno questa scellerata decisione.