Il grande insegnamento di Francesco II delle Due Sicilie: “Per non versare altro sangue ho preferito rischiare la mia Corona”

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Quanto è importante la storia ? È davvero necessario studiarla ? Alla luce dei recentissimi fatti politici che stanno interessando nelle ultime ore gli Stati Uniti d’America, ancora una volta un sovrano del Regno delle Due Sicilie,

il Venerabile Francesco II, ha lasciato sicuramente un grande insegnamento. Lo scorso 15 dicembre 2020, come ben sappiamo Joe Biden è stato eletto dal popolo 46° presidente degli Stati Uniti d’America ma il suo sfidante, il presidente uscente Donald Trump non contento di quanto accaduto, ha dichiarato guerra a Biden per tentare in tutti i modi di ribaltare il risultato. Ieri, 7 gennaio 2020 è stata scritta probabilmente una delle pagine più buie della storia e della democrazia americana dopo che i sostenitori di Trump a seguito di un suo comizio, hanno fatto irruzione a Capitol Hill (sede del governo americano), creando disordini per interrompere la nomina ufficiale di Biden a presidente. Per spiegare quanto accaduto, c’è una frase di un noto film hollywoodiano del 2005 che recita così: Un re può muovere un uomo, un padre può rivendicare un figlio, ma ricordate che persino quando coloro che vi muovono sono re, o uomini di potere, la vostra anima appartiene unicamente a voi”. Di fronte a siffatti eventi, non si può dunque non ricordare le gesta dell’ultimo re del Regno delle Due Sicilie, Francesco II recentemente dichiarato venerabile dalla Chiesa Cattolica e presto beato. La storia di questo sovrano potrebbe anzi dovrebbe essere d’esempio per tutti i capi di stato che oggi governano, Francesco II, perso il suo regno a seguito dell’arrivo di Garibaldi in Sicilia e l’annessione di Palermo e Napoli al Regno d’Italia, prese una decisione ferma e decisa. La storia fino a qualche tempo fa, aveva mostrato l’ultimo Re come una persona debole, se vogliamo poco capace ad assolvere il suo ruolo ma in realtà verosimilmente non è andata proprio così. Subito dopo l’arrivo dei piemontesi a Napoli, Francesco II prima di salvare la sua vita pensò al popolo: “Per non versare il sangue ho preferito rischiare la mia Corona, ho preferito lasciare Napoli, la mia propria casa, la mia diletta capitale per non esporla agli orrori di un bombardamento. Ho creduto di buona fede che il Re di Piemonte, che si diceva mio fratello, mio amico non avrebbe rotto tutti i patti e violate tutte le leggi per invadere i miei Stati in piena pace, senza motivi né dichiarazioni di guerra”. Non si doveva dunque spargere altro sangue, già la Sicilia aveva pagato questo prezzo e oggi nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria mondiale, la storia si ripete: in peggio. L’America, grande e storico baluardo di democrazia, ha vissuto un brutto momento dopo la frase di Trump prima della proclamazione ufficiale di Biden: “Non ci arrenderemo mai, non concederemo mai, fermeremo il furto dei voti: “stop the steal”. Dal canto suo invece il presidente eletto ha lanciato un monito al suo predecessore: “Le scene che stiamo vedendo al Campidoglio non rispecchiamo la vera America, non rappresentano ciò che siamo, ma un piccolo gruppo di estremisti. Questo non è altro che caos, disordine, deve finire. E finire adesso. Faccio appello a questa gente: andate via, lasciate che la democrazia vada avanti. Trump vai in tv e ferma questo scempio”. Il passato è passato, vero, ma chissà dove sono andati a finire i capi di stato quelli veri, quelli che prima ancora di se stessi hanno pensato al loro popolo dando la vita per questo, senza volere nulla in cambio se non la gioia di aver fatto qualcosa di buono per aiutare il prossimo senza destabilizzare, sobillare e istigare l’equilibrio di uno stato. Anche per uscire di scena dunque, ci vuole dignità e classe e non importa quale sia il colore politico.
Giovanni Azzara