Risultati Referendum. Nel comprensorio Termini Cefalù Madonie stravince il SI

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Risultati del Referendum costituzionale. Nel comprensorio Termini Cefalù Madonie ha stravinto il SI, con punte che hanno toccato l’87,10% a Sclafani Bagni, l’86,68 % a Bompietro, l’85,07 % ad Alimena, l’83,61% a Blufi, l’83,22% a Valledolmo, l’82,69 % a Petralia Sottana, l’82,43% a Caltavuturo.

L’unico Comune dove il NO ha raggiunto un buon risultato (si fa per dire) è stato ad Aliminusa con il 29,89 rispetto sempre al 70,11% dei SI. Anche nei centri maggiori del Comprensorio il risultato non cambia: a Termini Imerese il SI ha ottenuto il 75,73 % contro il 24,27 %, dei NO, a Cefalù il 72, 26% ha votato SI mentre il NO è stato appena il 27,74 %,  mentre a Castelbuono SI al 76,71 % il NO al 23,29 %.
Risultati che diventano ancora più significativi se rapportati ai risultati nazionali, con il SI al 69,55% e il NO al 30,45%. Più omogenei invece con quelli complessivi della Sicilia, con i SI al 75,88% e i NO al 24,12 %, e la Provincia di Palermo: SI 74,45%, NO al 25,55%
L’affluenza alle urne per il referendum costituzionale è stata, a livello nazionale, del 53,84 %, mentre in Sicilia del 35,39 %. Tutti i risultati del referendum nei paesi del Comprensorio si possono comunque trovare nella nostra rubrica “Elezioni 2020”.
Ma proviamo a caldo una proporre una breve riflessione sul significato di questo, per molti versi inaspettato, risultato. Considerata la bassa affluenza che si è registrata in Sicilia (e nel Sud in particolare), la vittoria in parte straordinaria, almeno nelle percentuali, dei SI, insieme al fatto che non c’è stata nessuna campagna elettorale, soprattutto da parte di coloro che avevano proposto la modifica costituzionale, arriva dalle urne un segnale forte ed estremamente chiaro.
E’ stato un voto di protesta contro la casta vecchia e nuova, compresi, per intenderci, anche i Cinque Stelle e tutti coloro che si ergono (spesso a parole) contro il sistema di cui poi in un modo o in un altro ne fanno parte. E questo a tutti i livelli, sia nazionale, che regionale o locale che sia, chiunque fa politica viene ormai considerato “sporco e cattivo”.
E crediamo inoltre che coloro che si sono dichiarati per il SI, hanno poco a che vedere con la vittoria.
Se in questo momento si proponesse un referendum per mandare a casa tutti i politici (a qualsiasi schieramento appartengano) i risultati sarebbero ancora più sconvolgenti: con una partecipazione di massa e una vittoria quasi sicuramente “bulgara”. Un segnale preoccupante per il futuro di questo paese.
A forza di evocare i mostri finisce che questi si materializzano. E spingono verso strade inedite che hanno sempre poco a che fare con la democrazia e con la libertà.

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