La Comunità MASCI di Cefalù ricorda Rosario Ilardo

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Ad un anno dalla scomparsa la Comunità MASCI di Cefalù ricorda Rosario Ilardo. Il 26 giugno alle ore 19 presso la chiesa di San Francesco sarà celebrata una messa nel 1° anniversario della morte.

Nel corso dell’anno il suo ricordo è stato alimentato da una serie di iniziative culturali e solidali che hanno fatto riscoprire e apprezzare, agli adulti scout  quella sua irrefrenabile voglia di trasmettere e condividere ideali, valori e conoscenze, quel suo cristiano slancio di gioia e di vitalità, quell’amore tenace che nutriva per la sua città, la sua storia, la sua bellezza.
Anche in occasione della ricorrenza del 1° anniversario della sua scomparsa, la Comunità di adulti  proporrà alcuni lavori di notevole valore e interesse: un “profilo bio-bibliografico” (Io non so se… Rosario Ilardo: pensiero e azione ), che ripercorre le diverse tappe della sua lunga e feconda esistenza spesa a servizio della comunità cefaludese, la riproposizione di una sua puntuale e argomentata relazione (Quale avvenire per la Rocca di Cefalù?) datata 31 maggio 2003 ma, ancora oggi,  valido e attuale strumento di analisi. Chi fosse interessato, potrà richiederne copia al termine della funzione religiosa, delle ore 19,00, presso la chiesa di San Francesco, oppure recarsi nella sede del Masci, sita in via Roma 1, contattando preventivamente il seguente recapito telefonico: 348 5715336.
Nelle prossime settimane sarà presentato il “libro-intervista” (Programmazione. La strada di un sogno, editore Arianna) sull’adozione del metodo della programmazione nella Pubblica Amministrazione, di cui Rosario Ilardo è stato convinto assertore e scrupoloso interprete, curato da Marcello Panzarella.
Successivamente, a bozze corrette, sarà data alle stampe un’originale ricerca storica su un tema di grande attualità, assai caro a Saro Ilardo, quale quello della giustizia sociale. Previste anche altre iniziative.
Di seguito il toccante ricordo scritto dall’assistente ecclesiastico del Masci, don Liborio Asciutto, come premessa al “profilo bio-bibliografico” redatto dalla Comunità di adulti scout:

In memoria
Non molti anni sono trascorsi
da quel venerdì di quaresima
quando la Comunità MASCI di Cefalù,
in mezzo a una folla silenziosa,
radunata attorno a una semplice croce
accanto alle tracce megalitiche di Piazza Garibaldi
inizia una Via Crucis
a salire lungo il fianco occidentale dell’Eccelsa Rupe.
Inerpicandosi per tortuosi e ripidi sentieri
e volgendo fugaci sguardi a viste mozzafiato,
gente pensosa segue il doloroso cammino del Servo Sofferente
ma anche quello dei tanti sofferenti del nostro tempo
in empatia e struggente compassione.
Tra i primi pellegrini,
appoggiandosi a un bastone,
ma sempre col solito sereno sorriso sul volto
c’è lui, il Magister Saro.
Sulle spalle gli grava il peso degli anni
ma il suo animo sale lieve
verso la meta costante della propria vita.
Fin da giovane ha iniziato la sua Strada
e con fede e perseveranza è andato sempre avanti
tra studi, ricerche e impegni istituzionali,
lucido e instancabile formatore di persone
che volessero condividere i suoi ideali.
Ora finalmente il corteo orante è giunto alla Croce innalzata sulla Rupe
segno di dolore e di morte
ma anche di luce e di speranza.
E il Magister volge lo sguardo ai rossi tetti della sottostante Città,
in alto l’imponente chiesa normanna
illuminata dal Salvatore luce del mondo.
Il suo sguardo si volge anche al complesso di San Domenico
ma si proietta pure al di là delle colline
verso Gibilmanna e la suggestiva cappella di San Biagio.
Luoghi ormai segnati da ricordi di anni di ricerche e iniziative
di utopiche speranze
ormai solo cocci infranti
fonti di pesanti delusioni.
Oggi,
in questo funesto anno bisesto,
guardando Cefalù, delizia dei suoi occhi,
l’avrebbe vista non più minacciata dagli antichi Saraceni
ma da un invisibile nemico
che ne svuota la Piazza e le geometriche stradine
incutendo paura e dolorose incertezze.
Occorre però proseguire lungo la Strada
fino a varcare l’ultima soglia degli umani
ed entrare nella Casa del Padre
continuando da lì a sostenere la Comunità cefaludese
al servizio della Città degli uomini e della Città di Dio.