Termini Imerese, l’impianto Ecox continua a produrre odori nauseabondi infestando un territorio: “E’ una vergogna”

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Una vicenda che sa dell’incredibile. Sembra una delle tante storie della Sicilia pirandelliana. Il piano regionale dei rifiuti del Governo Musumeci prevedeva la realizzazione di una maxi piattaforma di smaltimento nella zona industriale di Termini Imerese.

Ma nonostante il Consiglio comunale cittadino aveva all’unanimità espresso il proprio diniego, la società Ecox Srl è stata autorizzata ugualmente a costruire l’impianto.
A seguito dell’emissione di odori nauseabondi, al rischio per la salute, alla protesta della cittadinanza e la battaglia di qualche gruppo politico ma, soprattutto, all’ispezione dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) che ha sancito che “L’impianto gestito da Ecox Srl non ha le caratteristiche e i presidi ambientali utili a garantire una corretta gestione del processo senza arrecare danni all’ambiente circostante ed alla salute dei cittadini”, lo scorso anno è stata decisa la chiusura dell’impianto di smaltimento.
Ma a dispetto del fatto che l’Ecox fosse chiuso, continuava a fuoriuscire dallo stabilimento odori nauseabondi che continuavano ad infestare il territorio. Quando fu evidenziata la situazione è stato risposto che si trattava di stoccare i rifiuti ancora depositati all’interno della struttura, e – venne assicurato –  sarebbero stati smaltiti nel modo più consono e veloce possibile.
Ma quanti rifiuti doveva eliminare l’Ecox se dopo sei mesi dalla chiusura continua a produrre delle insopportabili emissioni odorigene che infestano e rendono invivibile la zona?
Dall’impianto di compostaggio che era stato assicurato era morto e sepolto fuoriesce quotidianamente un fetore incredibile, odori molto forti e sgradevoli che stanno danneggiando tutta l’area.
“E’ una vergogna, ci sentiamo presi in giro, non è possibile continuare così.” ci dice chi vive e lavora nel territorio vittima di questi terrificanti esalazioni.
Hanno ragione: è una vergogna. Un’offesa ad una comunità che deve subire ancora la prepotenza e l’arroganza di una società privata che inquina.
E a questa vergogna va messa immediatamente la parola fine.