Coronavirus. Musumeci: su arrivi in Sicilia restano inalterate le limitazioni, varate inoltre misure speciali per i lavoratori extraregione

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«Ho appena chiesto al ministro dei Trasporti di mantenere inalterate le norme per l’accesso in Sicilia. Saranno, come sempre, i dati epidemiologici a suggerirci, nelle prossime settimane, quando avviare una lenta e graduale riapertura dei collegamenti con il resto del Mondo.

Se oggi l’Isola può contare sul più basso numero di contagi lo si deve anche alla forte limitazione degli arrivi e alla disciplina del popolo siciliano». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Ma il governatore isolano ha anche protestato con Alitalia non rispetta sicurezza su aerei per la Sicilia.  «Mi segnalano – scrive Musumeci – gravi inadempienze da parte di Alitalia riguardo alle misure di distanziamento sociale sugli aerei dalla Sicilia verso la Capitale. In particolare, sul volo Catania-Roma di stamane sarebbero stati imbarcati ben 96 passeggeri, senza la possibilità, dunque, di potere usufruire degli spazi adeguati che l’emergenza sanitaria impone. Mi auguro che si sia trattato di un episodio isolato, sia pure deplorevole e ingiustificabile. Anche perchè, invece, sul successivo volo di collegamento da Fiumicino per Milano è stato utilizzato un aereo più grande che ha consentito ai passeggeri di viaggiare più distanziati. Non si spiegherebbero, altrimenti – prosegue il governatore – le reiterate imposizioni delle misure stringenti per contrastare il diffondersi della pandemia. Non si giustificherebbe, soprattutto, la linea sostanzialmente di rigore sulla quale il governo nazionale ha deciso di proseguire. Qui in Sicilia c’è un’intera economia che, alla luce dei numeri assai contenuti del contagio, chiede di potere ripartire, naturalmente con tutte le precauzioni necessarie. Su quanto accaduto stamane – conclude il presidente Musumeci – esigo un rapido chiarimento da parte di Alitalia e la garanzia assoluta che le disposizioni di sicurezza anti Covid vengano categoricamente rispettate. Si tratta di non mettere minimamente a rischio la salute della gente. Anche perchè la maggior parte delle persone che viaggia in questo periodo è costretta a farlo per motivi di salute e quindi di per sé già debilitata. Su questo saremo inflessibili e siamo pronti ad assumere eventualmente ogni iniziativa per salvaguardare i siciliani».
Sono stati inoltre varate misure speciali di sorveglianza sanitaria per i lavoratori impegnati nei cantieri in Sicilia, ma provenienti da altre regioni: lo prevede un decreto dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, nell’ambito delle azioni di alleggerimento dopo la fase di lockdown per il Coronavirus.
Il documento – che di fatto recepisce quanto disposto dal presidente della Regione Nello Musumeci attraverso l’ordinanza del 18 aprile – regolamenta l’accesso nel territorio siciliano per il personale indicato nel Dpcm del 10 aprile che include, tra gli altri, gli operai impegnati nei cantieri edili o nelle manutenzione delle reti.
In pratica, i lavoratori in questione sono esonerati dal regime di quarantena obbligatoria previsto in Sicilia per quanti arrivano da altri territori, ma sono assoggettati al differente regime della sorveglianza sanitaria. Inoltre, il datore di lavoro dovrà trasmettere al dipartimento di Prevenzione dell’Asp territorialmente competente, l’elenco dei dipendenti e 48 ore prima dell’arrivo nell’Isola del personale dovrà essere data comunicazione al dipartimento regionale della Protezione civile.
Il decreto prevede, ad esempio, che per ogni lavoratore occorre avere chiara conoscenza delle condizioni di salute, dell’eventuale condizione di sorveglianza attiva a cui è stato sottoposto, se è stato in isolamento domiciliare nei 14/21 giorni antecedenti l’ingresso nel territorio regionale e delle motivazioni per il quale ciò sia avvenuto. Ma anche di eventuali pregressi regimi di quarantena, dell’effettuazione di tamponi o test sierologici effettuati nella propria regione di provenienza e della presenza o meno di contatti con Covid-19 positivi o soggetti a rischio.
Sarà compito delle Asp, dopo avere ricevuto le comunicazioni da parte dei datori di lavoro del personale in questione, attivare dei protocolli di sorveglianza sanitaria anche tramite le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca). Nei luoghi di lavoro, all’inizio di ogni turno, deve essere previsto un punto di controllo della temperatura e nel caso sia pari o superiore a 37,5 gradi centigradi, il lavoratore non potrà accedere al turno di servizio e sarà inviato al medico competente e successivamente posto in isolamento. La misurazione della temperatura dovrà essere ripetuta all’uscita dal cantiere.
Va ricordato che per i lavoratori in questione è previsto anche l’accertamento dell’Rna virale attraverso l’esame rinofaringeo ovvero la sottoposizione a test sierologici per la ricerca degli anticorpi IgG e IgM. Ovviamente spetta ai datori di lavoro tenere conto dei vigenti obblighi di distanziamento sociale e dell’utilizzo di adeguate modalità di protezione.