Usura a Termini Imerese. Sos Impresa: “Spezzare le catene”. La vittima: “La denuncia rende liberi”

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«L’operazione che ha portato all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Agostino Rio e Nicola Bordino, responsabili dei presunti reati di usura e tentata estorsione in concorso nei confronti di un noto commerciante di Termini Imerese,

dimostra che la denuncia rimane l’unica strada che può consentire di spezzare le catene che portano le vittime a sottostare ai loro aguzzini. Grande plauso, quindi, ai Carabinieri e alla Magistratura per essere intervenuti tempestivamente e avere liberato dalla schiavitù dell’usura l’ennesima vittima».
Lo afferma Nino Tilotta, presidente di Sos Impresa Sicilia, associazione che segue il commerciante a cui Agostino Rio, aiutato in questo dal cugino Nicola Bordino, da come si deduce dalle indagini, negli ultimi 5 anni aveva prestato somme di denaro con tassi di interesse che arrivavano anche al 300 % annuo.
Una denuncia che ha portato all’arresto e alla traduzione di Rio nella Casa Circondariale “A. Burrafato” di Termini Imerese in regime di custodia cautelare, mentre di Bordino agli arresti domiciliari nella propria abitazione.
«Ciò che abbiamo vissuto in questi anni non si può immaginare – racconta la vittima –. È  qualcosa che cambia completamente la vita non solo dal punto di vista economico.  Non pensavo, però, che rivolgermi alle forze dell’ordine potesse avere questo effetto liberatorio. Ero convinto che, una volta raccontata la nostra storia, mi avrebbero rimandato a casa, dicendomi che non potevano fare nulla. Invece, hanno subito compreso il dramma della nostra famiglia, sostenendoci in tutte le fasi. Ho trovato le persone giuste, peraltro assolutamente competenti, che mi hanno trasmesso consapevolezza e forza. Non mi sono, infatti, mai sentito una vittima. Ora lo posso dire: la denuncia rende liberi».
Una consapevolezza che è quasi il mantra dell’operato quotidiano di una realtà come Sos Impresa.
«Questa storia ci dice che possiamo procedere tutti insieme con ancora più determinazione – aggiunge Tilotta – invitando a rivolgersi alle associazioni che sostengono le vittime in tutte le fasi della loro travagliata vicenda. Noi ci siamo e operiamo in sinergia con le forze dell’ordine e la magistratura, pronti a sostenere chi si rivolge a noi in tutto quello che comporta scegliere la denuncia quale soluzione per interrompere il vortice nel quale si cade in questi casi».