Disneyland a Termini Imerese: ennesima bufala?

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“Ancora Disneyland e ancora una volta l’Italia. Quando verrà il momento in cui si smetterà di dedicare tempo e inchiostro – o tasti della tastiera – per riportare simili notizie?”.

A parlare così non è un soggetto qualsiasi, ma Roberto Canovi, direttore di Parksmania, la più autorevole fonte di informazioni sul mondo dei parchi di divertimento e professionista impegnato nel settore dell’amusement business.
Da un paio di settimane circola insistentemente sui media la notizia di una ventilata ipotesi di parco a marchio Disney in Sicilia e in particolare a Termini Imerese. Si è parlato di un incontro decisivo che potrebbe portare alla realizzazione di una Disneyland in Sicilia. Le basi si sarebbero poste 5 anni fa, quando Jay Visconti, Vice Presidente di Disney Media, scrisse alla Regione Sicilia proponendo un incontro e presentando persino un preventivo dei costi di apertura di 750 milioni di euro, ma poi la cosa si era conclusa in un nulla di fatto. A riaccendere le speranze una recente dichiarazione dell’Assessore all’Economia della Regione Sicilia Gaetano Armao, che, ipse dixit, a inizio maggio incontrerà i vertici della Walt Disney: “Stiamo tentando di riaprire il dialogo interrotto qualche anno fa sulla costruzione a Termini Imerese di un parco divertimenti. Diremo loro che la Sicilia è disponibile e aperta agli investimenti”. La cosa ha chiaramente suscitato grandi entusiasmi.
Ma per Canovi si tratta di castelli in aria che “nemmeno quelli di Cenerentola…” E cita quattro motivi per cui la cosa è semplicemente assurda e irrealizzabile:
“1. La Disney ha ben altro a cui pensare piuttosto che investire in Sicilia – con tutto il rispetto – quando la location di Parigi è non a caso al centro dell’Europa e solamente da pochi mesi è stata messa sotto il totale controllo della Company e sono previsti investimenti per oltre 2 miliardi di dollari per la sua espansione/miglioramento.
2. Per quale assurdo motivo la Company dovrebbe essere interessata a realizzare un secondo parco in Europa quando è il mercato cinese quello che sta fornendo loro maggiori soddisfazioni con già due parchi realizzati e che necessiteranno di ulteriori espansioni.
3. Quando si muove la Disney, non lo fa per la ridicola cifra di 750 milioni di euro. Giusto per chiarire, UNA SOLA attrazione di alto livello presente nei parchi della Mouse Company molto spesso supera abbondantemente i 100 milioni di dollari.
4. Dove li trovano 10/12 milioni di visitatori disposti a recarsi in Sicilia se anche a Parigi hanno difficoltà a riempire hotel e parchi?”.
E conclude: “Abbiamo citato solo 4 delle molteplici motivazioni che smascherano in modo colossale questa bufala, ma potremmo andare avanti per ore. Di cosa stiamo parlando quindi?”.