Termini Imerese, cinque extracomunitari “aggrediscono” una coppia e succede un putiferio, cinque “bianchi” pestano un ragazzo di colore e non ne parla nessuno. La protesta degli scout che scrivono una lettera alla città e organizzano una marcia

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La notte della famosa lite in via Ciaula, a seguito della presunta aggressione ad una coppia accadde un altro incidente.

Stavolta ad essere malmenato un ragazzo di colore che venne ferito all’occhio sinistro e al labbro. Ma mentre nel primo caso la notizia fece il giro di tutti i giornali, di questo diciottenne pestato nessuno ha saputo nulla. A portare alla luce la vergognosa aggressione è adesso il gruppo scout Termini Imerese 1 di cui il ragazzo extracomunitario fa parte. Oltre a rendere pubblico il fatto i giovani dell’Agesci hanno organizzato un corteo silenzioso, un momento di pace e solidarietà che rappresenti una voce che lavori per promuovere il rispetto reciproco, l’integrazione sociale e la civile convivenza.
E nel documento sottolineano una verità che qualsiasi comunità che voglia definirsi civile non può non condividere: “La violenza è da condannare in ogni caso, e non può essere la soluzione”.
Di seguito la lettera integrale con l’invito alla marcia silenziosa.
Alla cittadinanza di Termini Imerese,
noi membri del Clan “Chimera”, del gruppo scout Termini Imerese 1, scriviamo questa lettera a seguito di un recente episodio ingiustamente trascurato. Molti sanno della lite avvenuta la sera del giorno di Pasqua in via Ciaula: pochi, invece, quello che è successo in seguito. Dopo la rissa, tanto discussa quanto misteriosa, si è verificata un’altra aggressione ai danni di un innocente ragazzo diciottenne. Il protagonista dell’accaduto passava per via Ciaula, dopo aver accompagnato un amico a casa. Gli aggressori erano in cinque e, dapprima colpendolo alle spalle, si sono scagliati su di lui ferendolo all’occhio sinistro e al labbro. I delinquenti non sono stati ancora identificati.
La colpa di questo ragazzo? Il colore della pelle.
Pensiamoci bene: un innocente è stato picchiato perché altre persone del suo stesso colore della pelle FORSE avevano aggredito una coppia italiana; consideriamo inoltre che nel pestaggio successivo alla lite, lui si è ritrovato da solo contro cinque. Vi sembra corretto tutto ciò? Consideriamo inammissibile che il fatto sia passato in sordina, dando risalto solamente ad episodi che ledono qualcuno che riteniamo facente parte della nostra comunità. Comportamenti discriminatori come questo non rendono giustizia a ragazzi come lui, che studiano e si mettono a disposizione della comunità.
Con questa lettera vogliamo mandare un messaggio di pace e solidarietà: perché fomentare l’odio? Impariamo a pensare prima di scrivere ed agire; consideriamo la totalità dei fatti, senza lasciarci condizionare dai pensieri altrui e sfociare nel razzismo. La violenza è da condannare in ogni caso, e non può essere la soluzione. Costruiamo ponti e non muri. Il Clan “Chimera” si sta muovendo ed invita la cittadinanza a fare altrettanto.
Vi invitiamo giorno 21 Aprile 2018, alle ore 16,30, a piazza del Carmelo – Termini Imerese, per un corteo silenzioso che attraverserà la città per poi giungere in piazza Duomo. Con la presenza fisica di tutti coloro i quali non ritengono opportuno avallare comportamenti discriminatori, fondati sull’odio, daremo prova di essere una voce forte ed incisiva nel territorio; una voce che promuove il rispetto reciproco, l’integrazione sociale e la civile convivenza.
Quando un mare di persone si muove con un’idea, nulla la può fermare.
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