Tutti i nomi dei 23 dipendenti comunali di Termini indagati per truffa. Tra questi anche l’ex segretario del PD e due sindacalisti

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Sono comparsi tutti davanti al giudice i 23 dipendenti comunali indagati per falsa attestazione di servizio e truffa in concorso.

Quelli che ormai vengono definiti dal sentire comune “i furbetti del cartellino” si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Secondo il pubblico ministero, Guido Schininà, i 23 dipendenti comunali si sarebbero fatti favori, coprendosi a vicenda quando si assentavano dal lavoro e si accordavano per timbrare a turno, scambiandosi i badge personali. Va precisato comunque che siamo sempre nella fase di indagine e si tratta di interrogatorio di garanzia. A questo deve eventualmente seguire un rinvio a giudizio e un processo.
Ma vediamo chi sono i 23 indagati dipendenti del Comune di Termini Imerese. Su tutti spicca il nome di Antonino Egiziano, per tanti anni segretario cittadino del Partito Democratico e poi due sindacalisti, Antonello Ambra, responsabile zonale della Cisl-Fp e Giovanni Conigliaro, responsabile territoriale della Cgil-Fp. E a seguire in ordine alfabetico: Rosario Arcodia, Giuseppe Battaglia, Roberto Cangelosi, Salvatore Castelli, Salvatore Corso, Antonino Cosentino, Agostino Demma Carà, Ignazio Demma, Giuseppe Di Lisi, Marcellino Di Maio, Antonio Di Novo, Francesco Farruggia, Francesco La Mantia, Salvatore Montimoregi, Rosetta Polizzi, Antonio Saladino, Antonino Salemi, Giacomo Scimeca, Salvatore Tucciarello. Il ventitresimo è Carlo Ventimiglia, già accusato nel marzo scorso, e sospeso dal servizio per sei mesi. Quest’ultimo – secondo l’accusa – entrava nel sistema informatico del Comune e modificava l’orario del terminale di rilevazione delle presenze, inseriva la timbratura corrispondente all’orario di inizio o fine lavoro, allontanandosi o ritardando il suo arrivo in ufficio.