Dopo il salvataggio delle due banche venete chi vince e chi perde?

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Ormai il decreto salva banche è pienamente operativo.

I nuovi vertici di Popolare Vicenza e Veneto Banca, spediti dal governo a guidare la transizione e salvare i due istituti, sono già al loro posto da ieri mattina e gli sportelli delle due banche venete rimangono aperti, con i dipendenti che si danno da fare per rassicurare clienti e correntisti che tutto continuerà come prima, tranquillamente, come da ordini ricevuti per mail dal nuovo “padrone” Intesa Sanpaolo, che ha invitato i dipendenti a rassicurare la clientela. Ma con questa operazione di salvataggio delle due banche, chi vincerà e chi perderà? Chi saranno i sommersi ed i salvati? I primi a brindare saranno i possessori di obbligazioni senior di Popolare Vicenza e Veneto Banca, che hanno già realizzato plusvalenze da capogiro. Hanno infatti comprato i loro bond a 70, o anche meno e, grazie al decreto governativo salva banche, hanno ricevuto la garanzia del rimborso a 100. Un bel guadagno, non c’è che dire, a spese sempre dei contribuenti italiani su cui graveranno gli oneri del salvataggio delle due banche venete. Piangeranno invece i possessori di obbligazioni subordinate, anch’essi convinti come i primi di puntare ad un affarone. Il loro valore ieri si è azzerato e dovranno chiedere il rimborso forfettario, presentando entro il 30 settembre un’apposita domanda ai nuovi vertici di Popolare Vicenza e Veneto Banca. Andrà pure male ai 210mila azionisti, ai quali non rimarrà altro da fare che ricorrere al tribunale, con tempi, costi ed esiti assolutamente incerti.