Termini: elezioni a rischio. Parla il docente universitario Salvatore Curreri: “Discutibile la candidatura di Francesco Giunta”

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Le elezioni a Termini Imerese sono a rischio annullamento a seguito della candidatura di Francesco Giunta? Ne abbiamo parlato con Salvatore Curreri, docente di diritto costituzionale presso l’Università Kore di Enna.

Professor Curreri, si fa in queste ore un gran parlare della situazione elettorale di Francesco Giunta. Sappiamo che il Movimento 5 Stelle sta predisponendo al riguardo un ricorso. Qual è il suo parere?
A quel che mi dicono, Francesco Giunta ha patteggiato la condanna in via definitiva a 16 mesi per i reati di truffa e falso ideologico per fatti commessi in qualità di mandatario della SIAE. Se cosi è, mi pare evidente che ricadiamo nell’ipotesi prevista dal decreto Severino secondo cui non possono candidarsi alla carica di sindaco “coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva alla pena della reclusione complessivamente superiore a sei mesi per uno o più delitti commessi con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio”.
Ma allora com’è stato possibile che si sia potuto candidare?
Qui tocchiamo uno dei difetti del decreto Severino, che prevede che i candidati, anche a Sindaco, debbano semplicemente autocertificare che non sussistono a loro carico cause di incandidabilità. Sembra che Giunta fondi la sua candidabilità su un parere espresso da un collega, il cui contenuto non conosco In ogni caso sarebbe stato di certo più opportuno che il legislatore avesse imposto ai candidati la produzione di idonea documentazione, quale ad esempio un estratto dal casellario giudiziale, così da permettere un controllo sulla veridicità di quanto attestato.
Non è previsto alcun controllo sulle dichiarazioni dei candidati?
Il decreto prevede che l’ufficio preposto all’esame delle liste dei candidati, nel nostro caso la commissione elettorale, non debba ammettere i candidati che non producano l’autocertificazione oppure per i quali sia accertata una condizione di incandidabilità sulla base degli atti o documenti in suo possesso. Evidentemente devo ritenere che tali condizioni non si siano verificate.
Vuol dire che nessuno ha denunciato tale situazione?
Evidentemente si. Non conosco i motivi; li posso solo intuire. So per certo che comunque i candidati conoscevano perfettamente tale situazione anche perché uno di loro era l’avvocato difensore dello stesso Giunta.
E ora che succede?
Bella domanda! Qui il problema è complesso perché s’incrociano due leggi tra loro ovviamente non coordinate: la legge elettorale siciliana e il decreto Severino che si applica anche nelle regioni a statuto speciale. Andiamo con ordine.
Prego
Primo punto. Potrebbe uno dei candidati fare ricorso per escludere Giunta dal ballottaggio? Secondo me no, perché, come detto, eventuali ricorsi andavano presentati entro il termine previsto per l’ammissione delle candidature. Però, poiché il decreto Severino non fa riferimento al secondo turno di ballottaggio, si potrebbe sostenere che tali ricorsi si potrebbero presentare nella fase di ammissione dei candidati al turno di ballottaggio, intendendo questo come la prosecuzione del primo turno. Ma il punto in realtà non è questo.
E qual è?
Il punto è che succede se la commissione elettorale dovesse escludere Giunta dal ballottaggio. Secondo me non potrebbe subentrare il candidato Sindaco piazzatosi terzo, e cioè Diliberto, perché la legge regionale circoscrive tale ipotesi solo al caso di rinuncia. Piuttosto a questo punto resterebbe in piedi una sola candidatura, quella di Fasone, che però sarebbe eletto solo se al secondo turno andassero a votare più della metà degli elettori e ottenesse almeno il 25% dei voti. Il che mi sembra molto difficile. Fermo restando ovviamente il diritto di Giunta di fare ricorso al giudice amministrativo contro il provvedimento di esclusione.
E allora?
Probabilmente il ballottaggio si svolgerà comunque, ma in ogni caso la proclamazione dell’eletto sarà impugnata dinanzi all’ufficio elettorale presieduto dal magistrato: sia che vinca Giunta, perché ritenuto incandidabile; sia che vinca Fasone, perché comunque la presenza di Giunta ha falsato l’intero procedimento elettorale. Qualunque sarà la sua decisione, questa sarà poi impugnata dinanzi al giudice amministrativo.
C’è quindi il rischio che si annulli tutto e si torni a votare.
Non mi sento proprio di escluderlo.

4 COMMENTS

  1. io dico che è veramente assurdo!!!!!!!!!!
    …perche questi signori “stellati” che hanno denunciato ogni cosa storta nelle precedenti situazioni amministrative non hanno fatto un caos quando nell aria c era l’idea che il signor Giunta aveva pensato di candidarsi????…Adesso a mio avviso è davvero una barzelletta tutto cio che sento e cio che ci apprestiamo a vivere in questa città cosi tanto bella ma “disgraziata”!!!

  2. Lo specchio della politica nazionale che schifo, la più becera.
    Sicuramente appoggiati dai vari centri di potere hanno cercato anche della mafia, vedi il condannato in lista e faccia di bronzo al comizio effettuato dipendente enel processato condannato assieme al capomafia di termini imerese libreri per la gestione della situazione bovaconti, la mia memoria storica ricorda che anche i figli uno per ciascuno finirono processati e galeotti.

  3. Nella più grande serenità senza volere difendere o accusare in modo mirato nessuno.
    Ma voglio dire …. come si fa? … con quale morale e con quale credibilità uno pensa di candidarsi a sindaco di una città se un momento prima ha ammesso, patteggiando la pena, di avere commesso un reato?
    Potrei da qualcuno avere spiegato cosa induce a non considerare un simile fatto una cosa molto grave?
    In altre parti, solo all’ombra del minimo s o s p e t t o… ci si dimette, mentre qui si rilancia….. e poi la gente si dovrebbe avvicinare alla politica….

  4. Io dico perché adesso e non prima Delle votazione certamente si saranno lamentati quelli che non c’è l’anno fatta se giunta non arrivava al ballottaggio non parlava nessuno

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