Fondi per la sicurezza sismica. Regione e Comuni hanno tempo fino al 20 febbraio per chiederli. Sollecitazioni dei costruttori siciliani

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Dopo l’emergenza dei terremoti che hanno colpito l’Italia centrale, Regioni ed enti locali hanno ora spazio per investire, in aggiunta ai fondi statali del progetto “Casa Italia”, 4,5 miliardi di euro totali, da quest’anno fino al 2019, in interventi di messa in sicurezza antisismica di scuole ed edifici pubblici, di sicurezza idrogeologica dei territori a rischio di crolli o alluvioni e di bonifica di siti inquinati.

La legge nazionale di Bilancio 2017, la numero 232 del 2016, all’art. 1 commi 485 e 495, prevede che entro il prossimo 20 febbraio Comuni e Regioni chiedano alla Ragioneria generale dello Stato spazi finanziari – nell’ambito dei Patti nazionali e fuori dai vincoli del pareggio di bilancio, nei limiti complessivi, quest’anno, di 700 milioni per i Comuni (di cui 300 milioni per le scuole) e di 500 milioni per le Regioni – entro i quali potere utilizzare avanzi di amministrazione degli esercizi finanziari precedenti, o ricorrere a nuovi debiti. Si tratta di risorse che negli anni passati le pubbliche amministrazioni, pur avendole in cassa, non hanno potuto investire a causa dei precedenti limiti del Patto di stabilità; oppure, in assenza di avanzi di bilancio, della possibilità di accendere mutui con la volontà politica di prevenire disastri ed emergenze mettendo in sicurezza la vita dei cittadini.
“Ad oggi – spiega Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia – non risulta che la Regione abbia prodotto atti in tal senso. La scelta di destinare risorse a questi interventi spetta al Governo e al Parlamento nell’ambito della manovra finanziaria in discussione all’Ars; ma intanto la richiesta allo Stato va fatta entro i prossimi 7 giorni. Abbiamo oggi scritto al governatore Crocetta, all’assessore al Bilancio Baccei e agli assessori competenti e ci rivolgiamo pure al presidente dell’Ars Ardizzone e a tutti i capigruppo, invitandoli ad attivarsi affinché da parte di Governo e Parlamento ci sia la condivisione dell’obiettivo in Finanziaria e la domanda sia inviata a Roma in tempo utile”.
“Ci auguriamo – sottolinea Cutrone – che le fibrillazioni attorno alla manovra finanziaria, la distrazione della imminente campagna elettorale, la linea di governo che finora ha dato priorità a precariato e populismi e la tentazione di inseguire il consenso a tutti i costi non facciano sfuggire questa importantissima occasione per mettere in sicurezza scuole e ospedali e per rendere competitivi i nostri territori. Speriamo – conclude Cutrone – che i Comuni non siano da meno e si attivino subito per garantire l’incolumità delle loro comunità”.