Chiusa l’inchiesta per le firme false del M5s. Tra i 14 indagati anche il deputato caccamese Ciaccio

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Ormai è accertato. Oltre duecento le firme false depositate per sostenere la lista del M5S.

Lo ha affermato la procura della Repubblica di Palermo, all’esito della consulenza tecnica sui fogli presentati in appoggio alla lista pentastellata per le scorse elezioni comunali a Palermo. Così si chiude l’inchiesta con 14 indagati: gli attivisti Samanta Busalacchi, Giulia Di Vita, Claudia Mannino, Alice Pantaleone, Stefano Paradiso, Riccardo Ricciardi, Pietro Salvino, Tony Ferrara, Giuseppe Ippolito, i deputati regionali Giorgio Ciaccio, originario di Caccamo, e Claudia La Rocca, il deputato nazionale Riccardo Nuti, il cancelliere del tribunale di Palermo Giovanni Scarpello, accusato di avere dichiarato il falso per avere affermato che le firme erano state apposte in sua presenza, e Francesco Menallo, avvocato ed esponente dei Cinque stelle, che consegnò materialmente le firme al primo per l’autenticazione.