“Il Presidente del Consiglio Sceusi dovrebbe trarne le conseguenze politiche e dimettersi”. Parla il sindaco di Campofelice Massimo Battaglia (Riceviamo e pubblichiamo)

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Dopo la seduta consiliare del 30 agosto scorso durante a quale l’Assemblea non è riuscita a deliberare la proposta di revoca nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale Emanuele Sceusi interviene il Sindaco di Campofelice di Roccella, Rosario Massimo Battaglia, con una dichiarazione condivisa anche dalla maggioranza consiliare.

“E’ indubbio che il Consiglio Comunale di Campofelice di Roccella non sia riuscito a deliberare  la proposta di revoca nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale sig. Emanuele Sceusi per non aver raggiunto il quorum richiesto dalla legge, ossia il voto favorevole di 10 consiglieri. 
Altrettanto  evidente, tuttavia, è che lo stesso consiglio abbia sonoramente  bocciato l’operato ed il comportamento del Presidente, il quale raccoglie solo 2 voti a suo favore, su 15 consiglieri.
Nonostante ciò, con una caduta di stile aberrante, il Presidente Sceusi, invece di riflettere sulla bocciatura politica della sua persona, dichiara di non sentirsi sconfitto. 
Noi riteniamo, invece, che la sconfitta politica di un Presidente che non riesce ad avere nemmeno il voto favorevole di tutta l’opposizione sia chiara e netta. Soltanto due  consiglieri su 15 hanno espresso la loro fiducia a Sceusi, che dovrebbe trarne le giuste e sacrosante conseguenze, rimettendo il proprio mandato. 
Eppure costui non si sente sconfitto, vota per se stesso e riceve solamente 2 voti favorevoli.
Egli vuole difendere la democrazia o il suo bel posticino di Presidente del Consiglio?
In effetti quello di Sceusi  è uno strano concetto di democrazia. La politica e la democrazia hanno regole precise ed una sconfitta di queste proporzioni avrebbe indotto chiunque a rimettere il proprio mandato. Questa sua mancanza di sensibilità politica  e di rispetto istituzionale produrranno certamente delle conseguenze non positive al prosieguo dell’attività dell’ente”.