Il Governo vara la riforma delle Autorità Portuali. Termini accorpata con Palermo, Porto Empedocle e Trapani. E il Sindaco sembra prendere coscienza della situazione: “Ma qui non arriva nessuna nave!”

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Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto attuativo della riforma delle Autorità Portuali. La nuova normativa prevede una riduzione dei confini delle Autorità Portuali che passeranno da 19 a 15.

Il taglio sarà possibile grazie a un accorpamento che mira a dare nuovo impulso economico alle aree che ne fanno parte. Si tratta di una sorta di distretti per i trasporti marittimi. In particolare per ciò che riguarda il Meridione è previsto l’accorpamento dei porti di Gioia Tauro, Crotone, Conigliaro Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Messina, Tremestieri, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Mentre nell’area occidentale vengono accorpate Palermo, Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapani. Le potenzialità di sviluppo possono giungere da un contestuale incremento delle infrastrutture, con porti, aeroporti e autostrade rimodernati, con un consolidamento delle strade ferrate. Un complesso di opere volte ad un incremento del trasporto di passeggeri e merci che partendo dal mare diviene risorsa e opportunità di crescita economica e sociale. In ordine alla riforma del sistema portuale varata dal governo nazionale, il sindaco di Termini Imerese Totò Burrafato ha dichiarato: “guardiamo con interesse e fiducia ai processi di riforma del governo Renzi. Speriamo che sia un’ulteriore opportunità per fare sistema. Già nel 2009 abbiamo fatto la scelta di confluire nell’Autorità Portuale di Palermo. E’ vero che sono stati assicurati importanti e significativi interventi di riqualificazione strutturale del nostro porto. Ma non posso non evidenziare, ad esempio, che nel 2016 ancora non è arrivata nessuna nave. Le avverse condizioni meteo non mi convincono affatto! Penso che si privilegi l’approdo a Palermo per favorire le maestranze portuali palermitane a scapito delle nostre”.