Istituto comprensivo C.B. Ginà: per il terzo anno consecutivo Babbo Natale incontra gli scolari

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Per il terzo anno consecutivo Babbo Natale incontra gli scolari della scuola dell’obbligo dell’Istituto comprensivo C.B. Ginà di Campofelice di Roccella, accompagnato da alcuni speciali “Folletti”: amministratori, impiegati comunali, ragazzi del servizio civile, membri del comitato dei festeggiamenti natalizi.

Ancora una volta si sceglie di portare il regalo più azzeccato della storia, sempre appropriato, resistente ad ogni possibile attacco da uno stile di vita sempre più soggetto alla seduzione della ipertecnologica ma, spesso, vuota comunicazione, l’eterno contenitore del sapere umano: il Libro. Si sceglie di portare in ogni classe un libro appropriato all’età ma diverso per ogni alunno; ed è l’assessore Michela Taravella che cerca di spiegare ai ragazzi la scelta del libro quale occasione di arricchimento culturale e la possibilità di scambiarlo con i compagni per imparare a condividere.  Il libro è stato, inoltre, accompagnato ad una lettera di auguri all’insegna del sapere che apre con la frase di Malala “Un bambino, un maestro, un libro e una penna possono cambiare il mondo”. Una lettera d’auguri, in verità rivolta a tutta la comunità,  che quest’anno evita ogni riferimento politico e cerca di superare il pericolo della banalità di auguri “scontati” rivolgendosi ai giovani all’insegna del valore del sapere e consapevoli del ruolo che gli  adulti hanno nei riguardi dei giovani quali naturali detentori del futuro. Il sindaco Massimo Battaglia si è rivolto ai bambini per raccogliere nuovamente giocattoli in disuso da donare ed è stato sorprendente scoprire come molti bambini ricordassero la stessa esperienza vissuta l’anno prima e come accogliessero con piacere l’invito. Ai più grandi ha invece spiegato la cena solidale del 22 dicembre dedicata alle famiglie in difficoltà economica chiedendo un eventuale contributo alimentare da consegnare alla casa comunale. Il dirigente scolastico Giuseppe Simplicio ha sottolineato ai ragazzi come lo spirito natalizio sia anche un’occasione per fare autocoscienza e trovare stimoli per fare sempre meglio, complimentandosi per il grande contributo dato al mercatino natalizio giunto alla quindicesima edizione presentandosi come il più longevo del territorio e non solo. Un mercatino, infatti, realizzato con il lavoro collettivo degli alunni, degli insegnanti, dei genitori e della comunità che con i suoi acquisti ha consentito la raccolta di ben 2.250 euro. In un contesto territoriale dove, in verità, si respira poco il clima natalizio, le brevi ma significative parentesi natalizie campofelicesi hanno trovato, forse, la giusta rappresentazione nella recita che la scuola primaria ha realizzato in piazza Garibaldi. La recita è iniziata con un gruppo di bambini in marcia per ricordare come oggi nel mondo ognuno è in marcia: chi marcia per andare in guerra, chi marcia per scappare da una guerra; chi ogni giorno cammina verso il luogo di lavoro, e chi invece ha disperato bisogno di trovare il cammino verso un lavoro che non ha; per dare coraggio  a chi deve trovare la forza per marciare; per far comprendere l’importanza del reciproco sostegno di ogni essere umano, si tocca la massima emozione in un girotondo che i bambini condividono con i genitori e culmina col le mani a sostengono, tutti insieme, di un enorme mappamondo, mentre il coro intona le parole: … e se tutta la gente si desse una mano, se il mondo finalmente si desse una mano allora si farebbe un girotondo in torno al mondo… splendida canzone di Sergio Endrico che alla fine degli anni 60 era diventata la colonna sonora delle manifestazioni contro le guerre.

Nelli Minneci