Ex-Fiat-Blutec. Salta incontro al Ministero. Riappare lo spettro licenziamenti

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Dopo il rinvio della riunione di ieri al Ministero per discutere del progetto Blutec per l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese le sigle sindacali nazionali in maniera unitaria fanno sentire la loro voce e annunciano che insieme ai lavoratori verranno decise le azioni da intraprendere.

“Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm hanno ripetutamente chiesto il rispetto degli accordi sottoscritti con le imprese e il Governo per la reindustrializzazione degli stabilimenti chiusi da Fca e Cnhi. Ad oggi il rilancio produttivo e occupazionale nella direzione degli accordi sottoscritti non trova riscontri oggettivi, mentre sui media si alternano notizie che alimentano preoccupazione e rabbia tra i lavoratori – si legge nella nota di Uilm, Fiom- Cgil, Fim-Cisl -. È inaccettabile che gli incontri di verifica – previsti dagli accordi allo scopo di monitorare la realizzazione di quanto convenuto nell’intesa – non siano convocati o vengano rinviati senza spiegazioni da parte del ministero dello Sviluppo economico. In assenza della convocazione urgente decideremo con le lavoratrici e i lavoratori le iniziative da intraprendere per esigere innanzitutto rispetto da parte del Governo.
I lavoratori in questi anni non hanno atteso ma hanno fatto tutto quello che era nelle proprie disponibilità per tornare al lavoro, nonostante abbiano dovuto pagare la crisi con anni di cassa integrazione.Il Governo convochi un incontro con tutti i soggetti coinvolti per rendere chiaro quali sono le ragioni dell’enpasse in cui siamo”.
Il Movimento Cinque Stelle con il deputato Riccardo Nuti, nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme e non risparmiando critiche ai sindacati, ai politici nazionali e locali e facendo riapparire lo spettro del licenzimento:
“Anche la Blutec, l’ultima società fantoccio, si è rivelata un bluff, come avevamo denunciato con oltre nove mesi di anticipo, per l’assenza di un piano industriale e degli investimenti necessari. La Blutec, così come la precedente Grifa, fanno parte di una giostra, con dietro sempre l’ombra della Fiat, che da anni prende in giro i cittadini e gli operai tramite aziende vuote, promesse di rilancio, con l’unico risultato di sperperare soldi pubblici. Il principale attore di questa giostra, assieme al ministero del Lavoro, è il ministero dello Sviluppo economico, divenuto in questa vicenda il ministero dello Spreco economico, che ha continuato ad alimentare questa giostra con finte aziende per finti progetti, quando era evidente a tutti che si trattava di scatole vuote, utili solo per erogare cassa integrazione, senza creare nessun rilancio economico. E per questo De Vincenti, responsabile istituzionale del tavolo di crisi, coinvolto anche nello scandalo Tirreno Power, dovrebbe essere cacciato. In questa farsa hanno avuto un ruolo fondamentale i sindacati e i politicanti locali: i primi, colpevoli di aver illuso i lavoratori e di aver sempre contrastato chi denunciava la truffa, pur di ottenere la cassa integrazione, i secondi responsabili di aver aggirato i cittadini in cambio di voti e di aver dimostrato la mancanza di una lungimirante visione politica e industriale. Lo scorso luglio abbiano nuovamente denunciato l’inconsistenza del progetto Blutec, chiedendo la pubblicazione della relazione tecnica sullo stato di attuazione degli interventi, che avrebbe dovuto giustificare l’erogazione della cassa integrazione dopo giugno. Alla luce del mancato avvio di questo accordo, la cassa integrazione non dovrebbe essere erogata”.