Al Mandralisca in mostra le lettere di don Enrico dalla nuova Italia

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Riaffiorano dagli archivi 35 lettere, in gran parte inedite, di Enrico Pirajno di Mandralisca. Compongono il diario di un viaggio compiuto dal barone tra giugno e ottobre 1861 in occasione delle sedute inaugurali del Parlamento dell’Italia unita. Il materiale, con il corredo di foto e giornali d’epoca, sarà in mostra da domani, 5 dicembre, nelle sale del museo Mandralisca di Cefalù.

Si riapre una pagina di storia attraverso i resoconti precisi e stimolanti di uno dei protagonisti della vicenda risorgimentale. Mandralisca non era solo un collezionista di opere d’arte, un archeologo e un naturalista di riconosciuta competenza. Era anche una figura pubblica: nel 1861 era stato eletto deputato proprio nel collegio di Cefalù.
Mandralisca fece con la moglie Maria Francesca Parisi, e servitù al seguito, il viaggio che lo portò a Livorno, Genova, Torino, Milano, Pavia, Bologna, Parma e Firenze. Le esperienze legate a quel tour sono raccontate dal barone e dalla moglie nelle lettere inviate a parenti e amici. A loro Enrico Pirajno descrive le tappe del suo itinerario e aggiunge notazioni di costume, considerazioni politiche (è schierato con la maggioranza), riflessioni sulla condizione femminile, resoconti del suo rinnovato rapporto con il mondo artistico e culturale del tempo.
Ai suoi occhi scorrono le immagini del Paese che ha sognato ma anche la differente condizione di un Nord sviluppato e di un Sud lontano dall’orizzonte del progresso industriale. L’impegno parlamentare lo assorbe in un’attività in favore della Sicilia e di Cefalù. Sostiene con entusiasmo il progetto per le ferrovie in Sicilia, sperimenta che al Nord con i treni “si vola”. Ma si muove anche per il potenziamento del porto e dell’ospedale di Cefalù sulla cui vita politica e amministrativa esprime a volte giudizi molto critici. Partecipa come espositore e giurato all’Esposizione nazionale di Firenze del 1861. Dalle lettere emergono elementi nuovi ma anche conferme sul suo impegno civile e sulla sua formazione liberale coerente con l’idea risorgimentale che tiene separato il potere politico da quello religioso.