Renzi ai sindacati: “Fiat Termini Imerese stabilimento da salvare urgentemente”

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Il premier Matteo Renzi incontra i sindacati a Palazzo Chigi e parla di Termini Imerese come stabilimento da salvare urgentemente insieme all’Ilva di Taranto e l’Ast di Terni: “Sono le tre T di cui bisogna subito occuparsi insieme”.

Intanto però l’incontro previsto per stamattina al Ministero dello Sviluppo economico con i rappresentanti del governo nazionale, regionale, di Confindustria Sicilia, delle rappresentanze sindacali, di Invitalia, della Fiat e del ministero del Lavoro è stato rinviato a venerdì 10 ottobre. 

“Siamo alla fine di un percorso ancora incerto – dice il segretario regionale della Fiom Roberto Mastrosimone – e alla vigilia di una scadenza, quella del 14 ottobre quando la Fiat potrebbe inviare le lettere di licenziamento collettivo per tutti gli operai di Fiat e Magneti Marelli. L’unica proposta finora è quella di Grifa”.
La proposta di Grifa, quella presa più in considerazione fino ad oggi, prevede investimenti per 350 milioni di euro e l’assunzione a regime entro il 2018 di 476 operai dopo un periodo di mobilità. Il clima però si surriscalda in vista della data del 14 ottobre, data in cui potrebbero partire i licenziamenti per tutti gli operai. La cassintegrazione in deroga scadrà definitivamente il 31 dicembre prossimo e le prospettive non sono ancora chiare.
“Siamo pronti alle barricate – avverte il sindacalista – se non si arriverà a una soluzione in tempi certi. Sarebbe inaccettabile che questa vertenza si chiudesse senza una ripresa dell’attività produttiva e occupazionale a Termini Imerese”.

1 COMMENT

  1. Siamo la vergogna d’Europa, altro che cambiamento annunciato da quel venditore di pentole chiamato Renzi, l’ultima porcata il job act creerà più disoccupati e più sfruttamento che altro; Cosa assurda il suo partito di sinistra lo sostiene per non fare cadere un governo di attaccati alle poltrone. Alle prossime elezioni voglio vedere quanti voteranno PD, ormai si stanno estinguendo come i dinosauri non prima pero’ di portare questo paese alla fossa in nome dell’ Europa.

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