Studenti di Milano realizzano un video e una mostra in memoria di Cosimo Cristina e di tutte le vittime della mafia. Un professore termitano l’ideatore del progetto

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Sono di Milano, ma non dimenticano il coraggio di coloro che hanno combattuto e sono stati uccisi dalla mafia, sacrificando la loro vita per il bene del Paese. Sono gli studenti della classe 3 A Info dell’Itsos “Marie Curie” di Cernusco sul Naviglio a Milano, una scuola definita all’avanguardia dell’hinterland milanese. L’ideatore del progetto è un giovane professore di Termini Imerese, Marco Fragale, di appena 29 anni, ma insegnante di italiano già da quattro.

Come spiega il professor Fragale: “Quest’anno ho avuto il piacere di insegnare anche in una classe terza dell’indirizzo informatico e telecomunicazioni che fa parte di un progetto sperimentale chiamato Generazione Web. Ho pensato quindi di affrontare insieme ai miei ragazzi un argomento importante e significativo, facendo utilizzare loro gli strumenti e i nuovi programmi informatici. Da qui parte il progetto – Educazione alla legalità – che ha previsto la lettura in classe di alcuni libri e la visione di filmati sugli eroi dell’antimafia. Dopo un breve video introduttivo che abbiamo girato in classe in memoria di tutte le vittime di qualsiasi mafia, i ragazzi hanno messo in scena nello stesso video-montaggio, la strage di Via Palestro del 1993 e l’uccisione dell’avvocato Giorgio Ambrosoli avvenuta a Milano nel 1979. In seguito hanno raccontato a loro modo, la storia dei giudici Falcone e Borsellino, di Don Pino Puglisi, ma anche di Rita Atria e Peppino Impastato. L’intento è stato quello di tributare un sentito omaggio a tutti coloro che hanno saputo scegliere da che parte stare, che abbiamo definito i nostri paladini della giustizia. Personalmente, anche per me è stato un significativo percorso di crescita, ho avuto modo ad esempio, di approfondire la storia di Cosimo Cristina, un giornalista e mio concittadino, ucciso dalla mafia nel 1960 archiviando il caso come suicidio. Al progetto hanno anche partecipato i miei studenti della classe seconda, che hanno realizzato ed esposto a scuola una serie di cartelloni sulle vittime di questa organizzazione criminale. Devo dire che i ragazzi hanno mostrato spiccata sensibilità verso la tematica trattata, scrivendo nei loro temi pensieri e riflessioni profonde. Lavorando in gruppo poi, hanno avuto modo di socializzare fra loro e intensificare infine quel senso di appartenenza alla classe. Tuttavia, anche il titolo che abbiamo voluto dare al nostro filmato è decisamente simbolico – “Il silenzio è mafia” – perché quest’ultima oggi ha cambiato strategia, scegliendo proprio quella del silenzio e dell’indifferenza della gente, soprattutto al Nord, dove – come si evince da un articolo che abbiamo letto in classe del procuratore di Milano Alberto Nobili – la mafia si è pienamente insediata e ha deciso di investire insieme ad altre organizzazioni criminali. Milano quindi come Palermo, la mafia la sconfiggerà un esercito di insegnanti e studenti”.