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Un uomo si suicida gettandosi da un ponte

Un uomo si è tolto la vita gettandosi dal ponte che attraversa il torrente Barratina, nella parte bassa della città. L’uomo, Francesco Bova, di 51 anni, ha scavalcato il guard-rail e si è lanciato nel vuoto, finendo nell’alveo del torrente che segna il confine tra il centro di Termini bassa e la periferia. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine, allertate da alcuni passanti che hanno assistito al fatto, che continuano ad effettuare i rilievi sul cadavere e sui luoghi. Ancora non si conoscono i motivi del gesto.

Seconda categoria. Il Calcio per Caltavuturo riassapora la vittoria contro l’Alimena

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Arrivano  alquanto inaspettati  a Caltavuturo tra le mura amica tre preziosi punti , che fanno sperare ancora. Giornata di freddo invernale con un timido sole , campo in Contrada Serra,in perfette condizioni altrettanto  numeroso e paziente  il pubblico amico ed anche gli ospiti. Andiamo al Calcio giocato.

Aliminusa: antiche storie sulle anime dei defunti tra credenze popolari e suggestione.

Numerose sono ad Aliminusa le credenze intorno alla morte e alla vita ultraterrena ed ancora più numerose le preghiere che in passato le donne recitavano in giorni particolari dell’anno. La paura della morte, soprattutto tra le persone più anziane è sempre incombente, specialmente durante la notte e le ore di sonno. Per questo in passato, le donne, soprattutto prima di andare a dormire, erano solite raccomandarsi a Dio, ai Santi, alla Madonna. Fino a qualche tempo fa inoltre, erano molte le testimonianze di persone che ad Aliminusa raccontavano suggestive storie e leggende a riguardo, e ancora di più quelle che ci credevano. Alcuni tramandavano che – durante la notte tra l’1 e il 2 di novembre – i defunti celebrassero una messa nella chiesetta ubicata dentro il cimitero. Tra le storie che si raccontano in paese, una vuole che, una volta, una donna, sentendo suonare le campane della prima messa del mattino, si recò come d’abitudine alla chiesetta del cimitero, dove si soleva annualmente assistere ad una santa messa nel giorno della commemorazione dei defunti. La donna allora, guardandosi attorno, s’accorse di non riconoscere nessuno dei suoi compaesani. La signora era sorpresa e stranita. Tuttavia, dopo aver partecipato alla celebrazione della santa messa, riconobbe l’anima di uno dei suoi parenti defunti che  si avvicinò a lei invitandola ad uscire frettolosamente prima che risuonasse la campana che la costringesse a rimanere per sempre con loro nel regno dell’oltretomba. Appena fu sulla soglia dunque, la donna sentì il cancello dietro di lei chiudersi di colpo, con gran frastuono e rumori paurosi: aveva partecipato alla messa delle Anime dei Defunti. Scappando subito verso casa dalla paura, si accorse di aver perso il suo velo. La signora raccontò con gran paura il fatto al parroco (Padre Cicero) e ai suoi compaesani. Ancora maggior sbigottimento si ebbe quando il sacerdote, recandosi a controllare al cimitero, ritrovò il mantello della signora impigliato tra le sbarre del cancello (Notizie tratte da Aliminusa.net sezione I Misteri).

 

Scritto da Marco Fragale

 

Caltavuturo e Gratteri: un antico culto madonita verso la SS. Vergine del Soccorso.

 Il culto della Beata Vergine Maria del Soccorso o Succurre Miseris (uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria, madre di Gesù) fu istituito a Palermo nel 1306, in seguito all’apparizione della Vergine al padre agostiniano Nicola La Bruna. Secondo la tradizione, il monaco affetto da male incurabile e ormai in fin di vita, fu guarito dalla Madonna, che in cambio gli chiese di diffondere la notizia del miracolo e di farla invocare col nome di Madre del Soccorso. Da quel momento in poi gli agostiniani diffusero il culto della Madonna del Soccorso in tutta Italia. Un altro dei titoli che i fedeli utilizzano per indicare la SS. Vergine è quello di “Madonna della Mazza” che deriva dalla tradizione iconografica di raffigurare la Vergine del Soccorso nell’atto di brandire una piccola clava per percuotere il demonio che si rannicchia terrorizzato ai suoi piedi  (EDS). A Caltavuturo, antica roccaforte araba sulle Madonie, la devozione alla Madonna del Soccorso affonda le sue origini alla fine dell’Ottocento ad opera dei padri agostiniani. Non a caso la statua lignea, risalente per l’appunto agli ultimi anni del 1800, è custodita nella chiesa di Sant’Agostino ed è curata dalle suore Collegine. La comunità caltavuturese, festeggia annualmente la propria Patrona, nel giorno 10 di settembre, con la suggestiva processione del simulacro mariano. “In un prezioso e scenografico fercolo viene riposto il bel simulacro della Madonna del Soccorso che, come tradizione impone, viene fatto uscire dalla propria Chiesa avvolto in un bianco lenzuolo, per far si che non venga toccato da alcuno. Unica festa gemellata con la comunità di Sciacca, presente puntualmente per l’occasione. Devota e composta la solenne processione per le vie del paese con soste e preghiere dinanzi al SS. Sacramento. Ancora più emozionante, il rientro della Madonna, avvolta ancora nel medesimo lenzuolo” (sito ufficiale del Comune di Caltavuturo).  Oltre a Caltavuturo infatti, sono tre i Comuni siciliani che venerano la Vergine del Soccorso come Santa Patrona: Castellamare del Golfo, Racalmuto e Sciacca. In quest’ultima comunità, in particolar modo, la devozione alla Madonna del Soccorso è legata a una prodigiosa liberazione dalla peste avvenuta il 2 febbraio 1626.  Sulle Madonie, il culto verso la Madonna del Soccorso, è testimoniato in passato anche a Gratteri – altro suggestivo borgo medioevale – dove un antico simulacro della Madonna della Mazza, oggi viene custodito in una nicchia all’interno della Vecchia Matrice. In passato, diverse sono state le ipotesi avanzate sulla provenienza di tale simulacro che tra i fedeli, ha sempre suscitato un alone di mistero. Alcuni tra i più anziani sostenevano che la peculiare immagine della Vergine, provenisse direttamente dall’antica Abbazia nel bosco di S. Giorgio, appartenente all’ordine dei Monaci francesi dei Premostratensi. Dalla consultazione dei Riveli invece, antichi documenti che si conservano presso l’Archivio di Stato di Palermo, appuriamo già dall’anno 1623, la presenza di un quartiere che gravitava attorno ad una chiesa di Santa Maria del Soccorso: “Laurenzo Cirrinciunj tiene una casa terrana dove habita existenti in questa terra nella q.ta di Sta Maria conf. di Lonardo Vaccaro et di Vincenzo Mansella” (Archivio di Stato-Palermo, Riveli Tribunale Real Patrimonio, V. 1171, f. 663, anno 1623) Secondo P. Di Francesca, l’omonima chiesa venne edificata all’incirca durante il secolo XVI (P. Di Francesca Gratteri, 2000, p. 35). Da un atto redatto nel 1659, sappiamo anche che “Dal quartiere del’Ospedale si andava alla chiesa di S. Maria del Soccorso attraverso la “strada pubblica” (Di Francesca 2000, p. 69, nota 65). Essa quindi, doveva essere ubicata poco lontano da un quartiere chiamato dell’Ospedale. Il toponimo, già attestabile dai Riveli del 1584, rimanderebbe all’esistenza di un ospedale: “Antonella di Angelo capo di casa rivela una casa existenti in questa terra et nella strata di lo spitalj” (Archivio di Stato-Palermo, Riveli Tribunale Real Patrimonio, V. 1166, anno 1584) In mancanza di altri dati, si può ipotizzare che esistessero dei locali adibiti ad “ospitare” e curare poveri e indigenti (Di Francesca 2000 p. 69, nota 64). In realtà, la presenza di uno hospitali per pellegrini potrebbe essere ricollegabile alla significativa presenza sul territorio dei Cavalieri di Malta, nati come Cavalieri dell’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni Battista di Gerusalemme (Vedasi articolo di M. Fragale, Gratteri: la leggenda della truvatura di S. Giorgio tra Premostratensi e Cavalieri di Malta, in Esperonews – Leggende e curiosità del territorio). Oggi a Gratteri, a testimonianza dell’antico culto verso la SS. Vergine del Soccorso, resta purtroppo soltanto quella singolare immagine, chiamata dai gratteresi Madonna della Mazza che parrebbe provenire dalla eponima chiesa (oggi distrutta), presumibilmente ubicata non molto lontano dall’odierna Via Ospedale a comprendere il quartiere chiamato popolarmente di Gancigliu. Si auspica che, un giorno, l’immagine della SS. Vergine, possa di nuovo attraversare processionalmente le vie dell’abitato a soccorrere e ad elargire grazie a tutti i devoti in particolare di quel quartiere. 

 

Scritto da Marco Fragale

Di seguito il video della festa di Caltavuturo (PA)

 

Appello dell’ANPI per le elezioni nazionali

In vista delle elezioni politiche nazionali del 24 e 25 febbraio, l’ANPI – sezione di Termini Imerese, ha aderito all’appello lanciato dall’ANPI nazionale a difesa dei valori e principi fondanti la nostra democrazia. L’appello è stato diffuso dal presidente nazionale ANPI Carlo Smuraglia e la sezione locale lo ha fatto proprio diffondendolo nel Comprensorio. Il documento è rivolto ad “un’Italia rinnovata, nei valori dell’Antifascismo, della Resistenza e della Costituzione” e contiene un invito ai partiti ad assumere un solenne impegno sui principi e sui valori democratici, repoubblicani e antrifascisti.

Rapina alla tabaccheria. Continua la caccia agli altri due malfattori entrambi palermitani

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Continuano incessantemente le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Termini Imerese allo scopo di individuare ed identificare i due complici di Fabio Marotta, trentaquattrenne di Palermo, pregiudicato per reati specifici, riusciti, sabato sera, alle ore 20.30 circa, immediatamente dopo aver portato a segno una rapina alla tabaccheria di Piazza La Masa, a dileguarsi per le vie di Termini bassa.

Lettera aperta dell’ex Assessore Battaglia: “Chiedo scusa ai miei concittadini per aver fatto eleggere un sindaco che nulla ha a che fare con Collesano e con i collesanesi”

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A seguito della revoca della delegata di assessore da parte del sindaco Giovanni Meli, Sasà Battaglia ha scritto una lettera aperte ai concittadini per chiarire la sua posizione e le sue scelte future. Nella lettera l’ex amministratore chiede scusa ai collesanesi per aver fatto eleggere un sindaco che nulla ha a che fare con Collesano. Ecco la lettera aperta nella sua versione integrale

Su R.B. Stereo Sound la politica in radio

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A Campofelice di Roccella, da qualche settimana, la domenica dalle ore 11,00 alle 12,30 va in onda sulla radio locale “RB Stereo Sound” un’interessante programma d’intrattenimento a carattere politico curato da Piero Lo Coco ed edito da Vincenzo Bifarella. Ospiti della trasmissione sono  esponenti delle forze politiche locali, indipendentemente dal fatto che rivestano o meno la carica di amministratori.

Rapina a mano armata al bar Carmeni di piazza La Masa. E su Facebook scoppia la polemica sugli autori

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Erano le ore 20 e15 quando Giuseppe Carmeni si stavano apprestando a chiudere il bar tabacchi che conduce da molti anni insieme al padre. Proprio in quel momento sono entrati all’interno del locale tre rapinatori armati di pistola che hanno chiesto il denaro della cassa. Ma i titolari del bar non si sono fatti intimorire e hanno reagito. Ne è nata una colluttazione e i Carmeni sono riusciti ad immobilizzare uno dei rapinatori mentre l’altro è riuscito a fuggire.

Al Corso di Archeologia Preistorica lezione sul Paleolitico in Sicilia e visita guidata alle grotte del termitano

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Seconda lezione del Corso di Archeologia Preistorica organizzato dall’Associazione SiciliAntica in collaborazione con il Parco Archeologico di Himera. L’incontro che si terrà sabato 16 febbraio 2013 alle ore 16,30, presso l’auditorium del Liceo scientifico “N. Palmeri” a Termini Imerese, affronterà il tema Il Paleolitico e il Mesolitico in Sicilia e sarà tenuto da Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico e Soprintendente del mare. A coordinare l’incontro Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale di SiciliAntica.