Dai romani ai bizantini vestirsi in terra di Sicilia: quarta lezione del corso on line promosso da BCsicilia e Università Popolare

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Si terrà martedì 10 novembre 2025 alle ore 17 la quarta lezione del Corso on line “L’Abbigliamento in Sicilia: Storia, Arte e Tradizione popolare” promosso da BCsicilia e Università Popolare. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, verrà affrontato il tema “Dai Romani ai Bizantini vestirsi in terra di Sicilia” curato da Maria Teresa Di Blasi, Storica dell’Arte e Presidente della Sede di BCsicilia di Catania.

Il corso prevede nove lezioni e quattro visite guidate. Le altre lezioni ancora in programma si terranno: mercoledì 19 novembre con “L’influenza da diverse culture: l’abbigliamento nell’Isola durante il Medioevo”; mercoledì 26 novembre con “Tra stili italiani e spagnoli. Abiti e indumenti dal Quattrocento al Seicento”; giovedì 4 dicembre con “L’abbigliamento nel Settecento: il secolo della grande nobiltà siciliana”; mercoledì 10 dicembre “Seta e fiori: vestirsi nell’Isola nel XIX secolo”; ed infine mercoledì 17 dicembre con “Il Novecento e la contemporaneità: abbigliamento, case di moda e stilisti siciliani”.

Le quattro visite guidate sono previste invece: a Palermo alla Casa Museo Raffaello Piraino, a Catania alla Sartoria teatrale Angelo Butera, all’Atelier Marella Ferrera Accademia della moda e del gioiello e all’Accademia della moda e del gioiello Harim, a Ragusa e a Scicli ai rispettivi Musei del costume, e infine a Firenze con la visita guidata a Palazzo Pitti, al Museo Gucci e al Museo Ferragamo. Obbligatoria la prenotazione. Per informazioni ed iscrizioni: Tel. 346.8241076 – Email: [email protected]. Alla fine del Corso verrà rilasciato un Attestato di partecipazione.

L’abbigliamento romano si basava principalmente sulla tunica, un indumento indossato da tutti, che poteva essere coperto da un mantello come la toga (per i cittadini uomini) o la palla il classico mantello femminile, di forma rettangolare simile al mantello greco. La classe sociale era spesso indicata dal tessuto, dal colore e dagli ornamenti, come il clavus sulle tuniche dei senatori e cavalieri. Le donne sposate indossavano anche la stola, un abito lungo sopra la tunica, e calzature come sandali o stivaletti. Le tuniche erano confezionate a maniche corte sino all’avambraccio: solo nella tarda antichità le maniche si allungarono sino ai polsi. Durante l’inverno per riparare le mani dal freddo era diffuso l’uso dei guanti I tessuti più usati per l’abbigliamento furono inizialmente la lana e il lino. Con l’età imperiale, i ricchi cominciarono ad acquistare tessuti di cotone e di seta, entrambi costosissimi perché arrivano rispettivamente dall’India e dalla Cina. Nelle regioni più fredde si usavano anche pellicce e cappelli di feltro. Per proteggersi dalle intemperie poteva essere indossato un mantello con cappuccio. Le donne si adornavano con pettini, spille e, se potevano permetterseli, con numerosi gioielli: orecchini, collane, catenelle intorno al collo, anelli alle dita e cerchietti più grandi al braccio e alle caviglie.

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