Comete, come… te: Fables lancia il 1° Concorso Internazionale Giuseppe Giovanni Battaglia”

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C’è un punto nell’entroterra siciliano dove la parola scritta non smette di germogliare, dove le storie hanno ancora il profumo della terra e lo sguardo rivolto alle stelle. Quel punto è Aliminusa, piccolo centro incastonato tra i monti delle Madonie, che presto si farà crocevia di voci, memorie e visioni. È qui che sabato 31 maggio 2025, nell’Istituto Comprensivo “Monsignor Arrigo”, alle ore 16:30, l’Associazione di Promozione Culturale Fables accenderà i riflettori sul 1° Concorso Letterario Internazionale “Giuseppe Giovanni Battaglia”, un evento che va oltre la celebrazione letteraria per farsi rito collettivo, atto d’amore verso la parola e il territorio.

A dare ispirazione e nome al concorso è Giuseppe Giovanni Battaglia, poeta aliminusense, scrittore e pensatore visionario, scomparso prematuramente nel 1995, all’età di 44 anni, e la cui opera ha saputo tenere insieme l’incanto lirico e la profondità filosofica. La sua scrittura è attraversata da una tensione umana fortissima, che parla di finitudine e speranza, di tempo e destino, come se ogni sua parola fosse consapevole del proprio peso e della propria luce. Nella sua opera pulsa il respiro profondo della cultura contadina, fatta di stagioni, gesti antichi, silenzi operosi e memorie che sanno di pane e sudore. Battaglia ha raccolto quella civiltà dell’essenziale con sguardo poetico e coscienza civile, trasformandola in un patrimonio letterario vivo, mai folclorico, sempre pulsante di verità. Le sue pagine custodiscono i semi di un mondo che rischiava di scomparire, ma che attraverso la poesia continua a parlare, a resistere, a seminare. In lui si avverte l’eco dei grandi custodi della terra e della parola, da Rocco Scotellaro a Pasolini, spiriti inquieti che hanno saputo dare dignità letteraria all’umile e all’invisibile. Dedicargli un premio significa non solo omaggiarne la memoria, ma rilanciare la sua eredità spirituale, quella di un autore che ha saputo interrogare il reale con la delicatezza del dubbio e la forza della poesia.

Tra le autorità civili e militari, tra gli autori che narreranno il proprio mondo interiore, si muove un nome che da anni è sinonimo di cultura militante, radicata, autentica, il professor Cruciano Runfola, presidente dell’Associazione Culturale Fables. Figura schiva quanto appassionata, Runfola incarna l’idea di un intellettuale umanista, profondamente connesso al genius loci. Il suo impegno ricorda quello dei maestri del Novecento, educatori non solo di coscienze ma anche di comunità. Non organizza eventi, ma semina futuro. Fables è la sua creatura, un laboratorio permanente di cultura che ha saputo coniugare classicità e contemporaneità, promozione sociale e linguaggio poetico.

Con il patrocinio dei Comuni di Aliminusa, Cerda e Montemaggiore Belsito, l’iniziativa si fa ponte tra paesi, tra generazioni, tra tempi. Si rinnova una geografia della bellezza che parte dal basso, dal tessuto vivo delle comunità. Una geografia che ricorda quanto scriveva Calvino: «scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto». E a Fables, quella scoperta è continua, generosa, condivisa.

Perché la cittadinanza non è solo un dato anagrafico, è una postura esistenziale. È scegliere di abitare, con la mente e con il cuore, uno spazio di senso. E la cultura, qui, è davvero per tutti. Inclusiva, viva, necessaria.

In fondo, cosa sono le parole, se non piccole comete? Scie luminose che attraversano la notte e ci ricordano che esistere è anche scrivere, e scrivere è anche resistere. Su quella scia, grazie a Fables e al prof. Runfola, cammineremo.

Salvina Cimino

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