“L’ora dell’amore”: comincia il ministero petrino di Papa Leone XIV

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Oggi segna una giornata storica non solo per la Chiesa cattolica, ma per il mondo intero. Alle 10:00, sul sagrato della Basilica Vaticana, Papa Leone XIV ha presieduto la Santa Messa che segna l’inizio ufficiale del suo ministero petrino. È stato un momento carico di spiritualità e di emozione profonda, che ha visto riuniti fedeli, autorità e rappresentanti religiosi da ogni angolo del pianeta. Questa mattina, prima della Santa Messa, Papa Leone ha ricevuto in udienza Dina Ercilia Boluarte Zegarra, Presidente della Repubblica del Perù e Volodymyr Zelenskyy, Presidente della Repubblica di Ucraina. La celebrazione è iniziata con un gesto simvolicamente forte: il nuovo Pontefice, accompagnato dai Patriarchi delle Chiese Orientali, si è infatti recato al Sepolcro dell’Apostolo Pietro, situato sotto l’altare della Basilica. Qui, in un momento di preghiera silenziosa, ha incensato il Trophaeum Apostolico, segno tangibile della continuità apostolica e delle fondamenta su cui si regge la Chiesa.

I Riti del nuovo pontificato

Durante la celebrazione eucaristica si sono svolti i riti tradizionali dell’inizio del pontificato. L’imposizione del Pallio, segno del ministero pastorale universale, è stata compiuta dal Cardinale Protodiacono Dominique Mamberti, accompagnata da una preghiera del Cardinale Presbitero Fridolin Ambongo Besungu, O.F.M. Cap, la consegna dell’Anello del Pescatore da parte del Cardinale Vescovo Luis Antonio Tagle. Il rito dell’obbedienza, reso al Papa da tre Cardinali a nome dell’intero Collegio: il Card. Frank Leo (America del Nord), il Card. Jaime Spengler, O.F.M. (America del Sud), e il Card. John Ribat, M.S.C. (Oceania). Riti, ma soprattutto segni visibili che manifestano e fanno comprendere l’importanza della figura del Santo Padre e segnano l’inizio del ministero petrino del nuovo Pontefice.

Visione e tenerezza evangelica

L’omelia di Papa Leone XIV ha ripreso i temi del suo primo discorso al mondo, offrendo una visione chiara e profonda del ministero petrino: una Chiesa fondata sull’amore, al servizio dell’umanità e aperta alla fraternità universale. “Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che desidera farsi servo della vostra fede e della vostra gioia”, ha affermato il Pontefice. Citando il Vangelo di Giovanni, Leone XIV ha spiegato il significato dell’amore agapico – quell’amore gratuito e incondizionato di Dio – come base del ministero di Pietro. Un amore che va oltre la semplice amicizia, rappresentando un dono totale di sé per il bene del gregge. Il Santo Padre non ha esitato a guardare con lucidità e coraggio alle ferite del nostro tempo: guerre, disuguaglianze, paura del diverso, sfruttamento economico e ambientale. “Vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi… E noi vogliamo essere, in questo contesto, un piccolo lievito di unità, comunione e fraternità”, ha detto, invitando il mondo a guardare a Cristo come fonte di riconciliazione e pace. L’omelia di Papa Leone XIV ha poi ripreso i temi del suo primo discorso al mondo, offrendo una visione chiara e profonda del ministero petrino: una Chiesa fondata sull’amore, al servizio dell’umanità e aperta alla fraternità universale. “Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che desidera farsi servo della vostra fede e della vostra gioia”, ha affermato il Pontefice. Citando il Vangelo di Giovanni, Leone XIV ha spiegato il significato dell’amore agapico – quell’amore gratuito e incondizionato di Dio – come base del ministero di Pietro. Un amore che va oltre la semplice amicizia, rappresentando un dono totale di sé per il bene del gregge. Il Santo Padre non ha esitato a guardare con lucidità e coraggio alle ferite del nostro tempo: guerre, disuguaglianze, paura del diverso, sfruttamento economico e ambientale. “Vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi… E noi vogliamo essere, in questo contesto, un piccolo lievito di unità, comunione e fraternità”, ha detto, invitando il mondo a guardare a Cristo come fonte di riconciliazione e pace. Infine, con forza e semplicità, Papa Leone XIV ha concluso la sua omelia con parole destinate a risuonare a lungo: “Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore!”. Al termine della Santa Messa, durante il Regina Caeli, Papa Lone XIV ha pronunciato il discorso durante il Regina Caeli, facendo emozionare l’tero popolo di Dio quando ha ricordato dolcemente Papa Franesco: “Durante la Messa – ha detto – ho sentito forte la presenza spirituale di Papa Francesco, che dal Cielo ci accompagna”. Poi, è tornato a chiedere la Pace nel mondo: “Nella gioia della fede e della comunione non possiamo dimenticare i fratelli e le sorelle che soffrono a causa delle guerre. A Gaza i bambini, le famiglie, gli anziani sopravvissuti sono ridotti alla fame. Nel Myanmar nuove ostilità hanno spezzato giovani vite innocenti. La martoriata Ucraina attende finalmente negoziati per una pace giusta e duratura”. Appelli che tutti ci auguriamo vengano ascoltati per porre fine a queste atrocità. Papa Leone XIV ha tracciato la rotta: una Chiesa radicata nell’amore di Dio, unita nella diversità, missionaria e pacificatrice, capace di parlare al cuore dell’umanità e di camminare con tutti, nessuno escluso. Giovanni Azzara

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