Regionali Sicilia 2022, Francesco Cascio: “impegno più forte di prima, la nostra isola ha bisogno di professionisti”

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Sono passati 7 anni dall’ultimo incarico politico, adesso l’ex presidente dell’Assemblea Regionale Francesco Cascio, torna sulla piazza da candidato politico.

La sua una lunga carriera politica iniziata nella Democrazia Cristiana per poi aderire sempre al centro destra con Forza Italia, il 15 aprile di quest’anno viene annunciata la sua candidatura all’ARS. Diversi punti nel suo programma, dalla reintroduzione delle Provincie Regionali alle infrastrutture e alla mobilità non solo nel Comprensorio (Termini Imerese – Cefalù – Madonie) ma in tutto il territorio regionale.

Onorevole, grazie per aver accettato questa intervista. Oltre alla sua carriera da medico, quella da politico parla da sé: la sua prima candidatura a soli 21 anni al consiglio del comune di Palermo, fino a ricoprire ruoli in carriera come assessore regionale, deputato, vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana fino alla sua elezione a presidente di quest’ultima. Quanto sarà importante questo suo importante trascorso politico per queste elezioni regionali ormai alle porte?

Credo sia fondamentale per avere maggiore credibilità agli occhi della gente. Ho cominciato a fare politica molto giovane e ho ricoperto ruoli prestigiosi. Chi mi conosce, sa bene quanto io mi sia impegnato in tutti questi anni di politica. Nel 2016 sono tornato a fare il medico, professione che adoro e che mi arricchisce giorno dopo giorno. Oggi ho voglia di rimettermi in gioco, di buttarmi nuovamente a capofitto nella mia più grande passione e “malattia”: la politica. E mi impegnerò,  ancora più di prima, mettendo in campo tutta la mia esperienza.

Ha ricoperto la carica di Assessore al Territorio, sappiamo bene che le strade delle Madonie, della Valle del Torto e in generale la viabilità siciliana è un vero e proprio colabrodo: cosa intende fare in merito?

Il 25 settembre abbiamo una grande occasione, mi lasci dire quasi una certezza: quella di eleggere sia un governo nazionale che uno regionale dello stesso schieramento politico di centrodestra con una sicura sinergia tra i due livelli politici che servirà a rendere più spedita ed incisiva l’azione riformista proprio sui punti in cui solitamente l’immobilismo la fa da padrona. Appena i governi saranno nominati, dovremo metterci immediatamente a lavoro proprio su queste priorità, anche usando i fondi del PNRR.

Spopolamento, diffidenza verso la politica, giovani che fuggono da questa terra tanto amata ma allo stesso tempo tanto odiata: quale soluzione per riportare a casa i nostri giovani, che poi sono e devono essere il futuro della Sicilia?

Negli ultimi anni le università siciliane hanno registrato un considerevole aumento di iscritti, segno che è possibile far studiare i nostri figli qui. E allora perché non credere in un’inversione di tendenza nel mondo del lavoro? Non ho una ricetta segreta, ma sicuramente potenziare le sinergie tra università e i vari soggetti protagonisti del mondo del lavoro siciliano (Confcommercio, Confartigianato e Confindustria solo per citarne alcune in ordine sparso), sia la strada maestra da seguire. E naturalmente anche con i Centri dell’Impiego che a  breve saranno potenziati dalla presa in servizio dei vincitori degli ultimi concorsi organizzati dalla Regione siciliana.

Dicevamo, manca davvero poco allo scoccare della mezzanotte: cosa succederà dopo il 25 settembre?

Spero di festeggiare la mia elezione e quella del governo di centrodestra. Tornerò in Assemblea e mi metterò subito a lavoro per la nostra meravigliosa Isola che ha tanto bisogno di professionisti seri e competenti.

Vuole fare un augurio?

Faccio un augurio ai siciliani nella speranza che i prossimi cinque anni siano la svolta definitiva per la nostra terra per poter finalmente voltare pagina.
Giovanni Azzara