L’aria artica porta le neve sulle Madonie ma tra mezzi arrugginiti e rifugi abbandonati si aggirano i fantasmi

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Foto: Esperonews ©

Tra Piano Zucchi e Piano Battaglia si aggirano i fantasmi! Non come li immaginiamo noi ma è una mera e semplice metafora per spiegare come da anni ormai diversi rifugi,

che furono attivi negli anni 70-80-90 sono adesso in rovina e così il turismo invernale in questa parte di Sicilia è quasi del tutto morto eppure stiamo parlando uoghi incantevoli che proprio in questo periodo autunnale, che fa da apripista all’inverno, da incantevoli diventano proprio fiabeschi. Nella mattinata di oggi, noi di Esperonews siamo andati a visitare le zone in questione dopo la prima nevicata della stagione che ha interessato le alte Madonie e giunti proprio a Piano Zucchi ci siamo dovuti fermare. Le strade infatti non sono percorribili con le catene (come si era detto in un primo momento) perchè ancora di fatto non sono entrati in azione i mezzi spalzzaneve che giacciono silenti nei parcheggi intaccati da ruggine ormai decennale. Gli impianti di risalita sono chiusi a casusa di un contenzioso irrisolto e che ogni anno fa rabbia ai tanti appassionati di sport invernali e poi ci sono i rifugi che non solo sono chiusi, ma pian piano con il passare degli anni vanno sempre di più a degradarsi fin quando un giorno probabilmente finiranno per crollare definitivamente. Uno di questi è sicuramente “La Montanina”, la struttura sia all’interno che all’esterno mostra importanti lesioni, basta entrare dentro per trovarsi di fronte ad una devastazione generale come se fosse passato un uragano che ha distrutto mobili, finestre, porte e poi ancora pezzi di tetto che vanno via con il vento. L’altro è il rifugio “Orestano”, nel 2008 il terzo piano dell’edificio fu interessato da un incendio e da quel momento in poi la struttura chiuse e non se ne seppe più nulla, il “Piano Torre Park Hotel” altra importante struttura subì un drastico calo fino a quando non diventò centro di accoglienza. E così anche la mancanza di strutture ricettive non ha permesso il rilancio del turismo montano invernale proprio sulle Madonie che tra le altre cose, sono l’unico posto della Sicilia Occidentale ad avere un impianto di risalita e che ogni anno vede arrivare turisti non solo siciliani ma anche da altre parti d’Italia e del mondo che però sono costretti a soggiornare per brevissimo tempo. Ci sono tanti giovani che hanno tanta voglia di lavorare, vivere e rimanere nei posti dove sono nati, perchè non metterli in condizioni di poter creare un futuro proprio in questi posti meravigliosi ? La speranza di tutti, giovani, cittadini e turisti è che presto le istituzioni ascoltino questo coro che da anni chiede il rilancio di questa importante area turistica che tra le altre cose è anche Geoparco Mondiale dell’UNESCO.
Giovanni Azzara

2 COMMENTS

  1. Una descrizione sintetica ma puntuale della realta’ di una parte di territorio unico e meraviglioso che presenta appunto i segni pesanti dell’incuria,dell’abbandono per una gestione fallimentare e colpevole di tutte le istituzioni pubbliche Gli spalaneve fermi e arruginiti comprati con soldi pubblici non dovrebbero comportare una precisa denuncia all’A.G.?E visto le accurate previsioni meteo come mai la citta’ metropolitana non ha provveduto a dotarsi di nuovi spazzaneve o a riparare in tempo utile quelli che sono fermi? Anche qui non ci sono gli estremi per una denuncia all’A.G. ? in primis da parte dei protourbani e dalle varie Associazioni ? Non e’ il caso di chiamare in causa l’Ente Parco ne’ il Gal Madonie ne’ tantomeno la tanta osannata Agenzia di Sviluppo,impegnati in ben altro.Prevedere,prevenire ;mai. Constatare con a seguire imprecazioni,rimballo di responsabilita’ , sempre.Altro discorso e altrettanto importante merita la chiusura da decenni delle importanti e gloriose strutture ricettive.Ai complimenti per l’articolo aggiungo un invito: far seguire altri articoli intervista ai sindaci del comprensorio,al presidente della Unione delle Madonie,al presidente dell’Ente parco,al Sindaco Orlando e agli operatori e “goderci” le loro risposte

  2. …ma il commento precedente, è una continuazione dell’articolo oppure il lettore non ha inserito nemmeno uno pseudonimo ?
    Sono più di vent’anni che nevica ogni anno, sempre in questo periodo, e nessuno mai si è accorto di niente….nemmeno del fatto che tanta gente, indisturbata e regolarmente ignorata, ha ridotto la montanina ad un rudere, asportando indisturbatamente “la qualunque” ivi trovavasi, a Palermo direbbero: ” ..si scipparu puru i chiova fu muru”.. .
    Ci sono state ripetute violazioni alle leghi sulla proprietà privata, scassi, furti, asportazioni di suppellettili mobili e fissi, tutte avvenute in pieno giorno ed alla luce del sole…..e in aggiunta e non per ultime, varie vandalizzazioni su ciò che non poteva essere asportato….in più di una struttura privata..ed ora si recrimina che siano abbandonate o cadenti.
    La vergogna è un atteggiamento o uno stato d’animo che non esiste più e molti non sanno più nemmeno cosa vuol dire
    “vergognarsi” altrimenti non andrebbero fieri di avere asportato porte, finestre o altro improvvisandosi “poveri ladri”.
    Dico questo,…per averne sentito i resoconti di gente che ha visitato i luoghi, io non sono riuscito a farlo, ho ancora dei ricordi buoni e fecondi degli anni “attivi” di questi luoghi, e non voglio inquinarli con visioni orripilanti di presenze insulse e fraudolente, fra quelle mura.
    In un simile contesto, qualcuno, ma illuminato bene però, saprebbe argomentate a chi ed a cosa servirebbe….meno ruggine su tutte le ferraglie presenti e future, circolanti, impiantate o da impiantare sulle nostre montagne ????

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