Termini Imerese, Comitato Città porto per un futuro sostenibile: ecco come sarà realmente lo scalo commerciale

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Il Comitato Città porto per un futuro sostenibile ha prodotto un comunicato per fare chiarezza su alcuni importanti aspetti della vicenda che riguarda il futuro del porto di Termini Imerese.

“Il 22 settembre 2021 l’Autorità di Sistema Portuale (ADSP) – scrivono i promotori – ha inviato al Comune di Termini Imerese una versione aggiornata del Documento di Pianificazione Strategica del Sistema Portuale (DPSS), che accoglie l’indicazione, del Sindaco e dell’Assessore alla Portualità, a modificare il precedente DPSS, scavalcando in ciò il Consiglio Comunale, organo istituzionalmente preposto agli indirizzi in materia di pianificazione urbanistica.
In concomitanza, ci siamo trovati a commentare l’ennesimo video rendering diffuso sui social, che raffigura un porto turistico alla foce del Torrente Barratina, al posto dell’attuale depuratore, comprensivo di centri commerciali, piscine, parchi gioco e dune di vario genere. Nessun riferimento, se non di sfuggita per un attimo, al porto commerciale che, ricordiamolo, secondo l’ultima proposta dell’Autorità di Sistema Portuale, si continuerà a trovare, come oggi, davanti al centro storico, con un attracco container giusto davanti alle case dei pescatori del Torracchio.  Per questo abbiamo voluto realizzare, con i nostri modesti mezzi, una rappresentazione fotorealistica dell’assetto verosimile del porto dal prossimo anno, se verrà approvata la proposta dell’Autorità di Sistema Portuale, con la novità dell’attracco di una nave portacontainer di 200 metri di lunghezza sulla banchina di riva, nel punto più vicino al centro abitato”.
Non si tratta di estetica, scrive il Comitato, ma di una grande occasione persa per consentire un’opportunità di sviluppo turistico alla città, attraverso la realizzazione del porto turistico previsto dal Piano regolatore Portuale vigente, già progettato a livello preliminare dal Comune di Termini Imerese, che si dovrebbe integrare con l’area balneare, il centro storico monumentale e il parco termale.
“Invece ci rinviano ad un futuribile porto – si legge ancora nel comunicato – che presuppone lo spostamento del depuratore, del centro comunale di raccolta dei rifiuti, della linea ferroviaria di collegamento con il porto, con uno sbarramento proprio davanti alla foce del Torrente Barratina. Insomma, quanto di più difficile e improbabile potesse immaginarsi, la cui fattibilità rimane una grande incognita, sia dal punto di vista tecnico che economico. E infatti, il nuovo DPSS non parla in nessuna pagina del porto turistico alla foce del Torrente Barratina. Non una sola parola sul porto turistico a Termini Imerese in oltre centocinquanta pagine. Perché? L’area portuale continua ad essere quella già delimitata dal PRP, ovvero confinante con il Torrente Barratina. L’area del presunto nuovo porto turistico si troverebbe al di là del torrente, quindi in “area di interazione esterna alla giurisdizione portuale”: si tratta di aree demaniali, identificate (colore verde nella cartina del DPSS) fuori dal perimetro del porto governato dall’AdSP.
Insomma, non sarà compito dell’AdSP realizzare il nuovo presunto “waterfront” dei laghetti, per il quale, per altro, da decenni il PRG ha già previsto una sua ipotesi di parco a mare, ovviamente non impegnando l’area del depuratore e della ferrovia. Invece, la banchina di riva, compresa l’area destinata dal PRP al nuovo porto turistico di fronte al centro storico e termale, accanto alla spiaggia, viene contrassegnata come “area operativa del porto” (colore giallo nel DPSS) che corrisponde alla banchina dove, secondo le indicazioni dell’AdSP, dovrebbe attraccare la portacontainer, da trasferire dal porto di Palermo. Inoltre, il recente Documento, di conseguenza, non prevede più il molo sporgente a delimitare  il nuovo porto turistico”.
In questi mesi di battaglie il Comitato Città porto per un futuro sostenibile ha ottenuto che venisse salvaguardata la destinazione pubblica e urbana del molo Veniero, accanto alla spiaggia, (area di colore blu nel DPSS), ma tale ipotesi perde di senso se sparisce il porto turistico previsto dal PRP. Un parco urbano delimitato da un’area container?
“E’ bene ribadire – scrive il Comitato – che non siamo contrari al porto commerciale, ma questo dovrà svilupparsi in maniera sostenibile per la città e integrato con le opportunità di sviluppo turistico. Per questo, fin dall’inizio abbiamo difeso gli obiettivi del PRP vigente, voluto dal Comune di Termini Imerese. Nel PRP, in un apposito elaborato, si individuano le varie fasi di attuazione del piano, che assicurano la continua operatività del porto, senza interruzioni. Quindi la notizia che il porto chiude se si avviano altri cantieri è falsa! La nostra proposta progettuale presentata a giugno sia all’AdSP, sia al Comune di Termini Imerese, individuava lungo la diga di sottoflutto, (il nuovo piazzale in cantiere in questo momento vicino la foce del Barratina) una soluzione alternativa per il piazzale container richiesto dall’AdSP, fattibile in coerenza al PRP vigente. Nessuno ci ha ascoltato nelle sedi istituzionali, ma abbiamo raccolto oltre 500 firme in pochi giorni tra i cittadini termitani e continueremo a farlo. Il fotomontaggio rappresenta il rischio che la città corre, se si avalla questa seconda versione del DPSS. Noi continueremo la nostra mobilitazione, civile, rispettosa delle istituzioni, ma decisa. Lanceremo in questo mese, cruciale, varie iniziative in città”.