Desertificazione: la Sicilia tra le prime regioni in Italia vara un Piano per contrastare i fenomeni erosivi e incrementare la forestazione

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«La Sicilia è fra le prime regioni italiane ad essersi dotata di un Piano contro la desertificazione. Uno strumento che ci consente di comprendere e contrastare un fenomeno che avanza in maniera preoccupante, erodendo e degradando porzioni sempre più ampie di territorio”.

Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in occasione della Giornata internazionale della lotta alla desertificazione e alla siccità.
“A essere minacciati sono tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Gli studi degli esperti -aggiunge il governatore – hanno evidenziato come il territorio isolano mostri rilevanti segni di vulnerabilità. In particolare, le aree più critiche rappresentano oltre la metà dell’intera regione e un altro terzo è classificato come fragile. Con la redazione del Piano, a cura della nostra Autorità di bacino, da noi istituita dopo un trentennio, il governo regionale punta all’obiettivo, finalmente, di compiere un passo deciso in questa direzione. Vogliamo adottare una strategia che delinei una governance unitaria di coordinamento e integrazione delle azioni nei vari settori d’intervento, anche nella programmazione delle varie risorse finanziarie. Metteremo in campo una serie di azioni per contrastare i fenomeni erosivi, l’incremento della forestazione e la manutenzione del territorio».
La situazione è preoccupante. Rischi di siccità, aridità e desertificazione: per la sua posizione nel Mediterraneo, la Sicilia è particolarmente soggetta ai danni dovuti al cambiamento climatico e all’intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi.  Precipitazioni sempre più ridotte e temperature sempre più elevate concorrono inoltre a minare, unitamente ad altri fattori naturali e antropici, la qualità dei suoli.
Gli indici di aridità, siccità e perdita di suolo parlano chiaro: durante la prima metà del XX Secolo ben il 74,7% del territorio siciliano presentava un’alta sensibilità alla desertificazione.
A partire dagli anni ’50, le cose migliorano. Emerge infatti un aumento significativo delle aree non sensibili (+9,3%) e un decremento delle aree ad alta sensibilità (-13,6%), che coprono praticamente tutta la provincia di Messina, e parte di quelle di Palermo e Catania, mentre le zone centrali, meridionali e mediterranee della Sicilia rimangono a forte rischio desertificazione. La situazione, comunque, sebbene migliorata rispetto al cinquantennio precedente non è rosea: il 61,1% del territorio siciliano presenta un’alta sensibilità alla desertificazione, il 16,6% è mediamente sensibile, il 3,5% potenziale e il 12,7% non sensibile. Le aree urbane incidono per il 6,1%. Sembrava che le cose fossero migliorate ma le previsioni sono preoccupanti.. Entro il 2050, oltre tre quarti del territorio isolano saranno a rischio: il 76,9% dei terreni produttivi diventeranno inerti.
Diventa pertanto improrogabile intervenire in maniera decisa.