Toner e cartucce esauste. Cosa sono tenuti a fare i piccoli uffici?

0
666

Alcuni possessori di partita iva mi hanno posto il quesito su cosa sono obbligati a fare con i consumabili, toner e cartucce esauste, prodotte nel loro ufficio.

Questa domanda è nata dal fatto che avendo fatto un “giro” in internet, nei siti commerciali delle ditte che forniscono il servizio di ritiro di questi consumabili a pagamento, sono rimasti sconfortati, infatti, in essi viene riportata la falsa notizia che i piccoli studi hanno sempre l’obbligo di smaltire i toner e le cartucce esauste tramite ditta specializzata e conservare il formulario di avvenuto smaltimento, ribadisco che questa informazione è FALSA!!!

Infatti, i piccoli uffici, gli studi tecnici, anche gli uffici di grosse aziende, purché producano piccole quantità di questi consumabili, possono assimilare questo rifiuto speciale ai rifiuti solidi urbani.

L’assimilazione permette ai produttori di portare i consumabili al centro di raccolta comunale o in punti di raccolta o nei centri di ricarica (che normalmente accettano questi consumabili per ricaricarli e rivenderli) o (se non si hanno altre alternative) gettarli insieme all’indifferenziata senza alcun obbligo di certificare l’avvenuto smaltimento.

Poniamoci ora due domande:

È sempre possibile assimilare i consumabili a rifiuti solidi urbani?

Qual è la quantità massima per assimilare i propri consumabili a rifiuti solidi urbani?

Il D.Lgs 152/2006, agli art 184 comma 2 lettera b e art 198 comma 2 lettera g, spiega che: sono rifiuti urbani i rifiuti non pericolosi anche provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli ad uso di civile abitazione se assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità e sono i comuni, con apposito regolamento, a dettare le regole per tale assimilazione.

Bisogna subito dire che se il tuo comune non ha questo regolamento o se il regolamento non assimila i toner e le cartucce esauste ai rifiuti solidi urbani, solo in questi due casi, il produtore ha l’obbligo di smaltire i i consumabili tramite ditta specializzata.

È giusto, però, precisare che ormai tutti i comuni italiani hanno approvato questi regolamenti e tutti i comuni italiani permettono di assimilare i toner e le cartucce ai rifiuti solidi urbani con quantità varabili (a seconda del comune e del regolamento), per fare un esempio nel comune dove risiedo la quantità massima di toner e cartucce prodotte in una anno per assimilarli ai rifiuti solidi urbani è di 25 Kg (attenzione il regolamento di riferimento è sempre quello del comune dove viene prodotto il rifiuto).

Come si intuisce la normativa esclude da questa disciplina i toner e le cartucce appartenenti alla categoria dei rifiuti pericolosi che dovranno essere smaltiti da ditta specializzata, in questo caso l’utente deve anche conservare il formulario di avvenuto smaltimento e tenere un registro di carico e scarico (D. Lgs 152/2006 art. 190 comma 1 lettera a).

Per verificare se i tuoi consumabili sono classificati come rifiuti pericolosi devi leggere il foglio illustrativo o la scheda di sicurezza della tua stampante. In queste istruzioni trovi come smaltire i consumabili e vi spesso riportato anche il codice CER (codice con cui si identifica il rifiuto) se il codice riportato è 08.03.18 o 16.02.16 vuol dire che il toner o la cartuccia non appartiene ai rifiuti pericolosi e puoi assimilarla agli urbani, se, invece, il codice è 08.03.17* vuol dire che i toner o le cartucce sono classificati come rifiuti pericolosi.